venerdì 13 giugno 2008

Romania - Italia 1-1: Mutu 55'; Panucci 56'

Il gol di Mutu. Ansa
La Romania, alla fine, ce l’ha fatta: anche questo punticino è stato messo in cascina, e il piano di «Satana» Piţurcă potrebbe compiersi a Berna martedì prossimo, quando una vittoria contro l’Olanda (magari già qualificatasi aritmeticamente sconfiggendo la Francia stasera) significherebbe matematica qualificazione ai quarti per i romeni, che gli Oranje li hanno già sconfitti durante le qualificazioni.
La partita all’Italia era però il primo pensiero per gli uomini in maglia gialla, che si trovavano di fronte una squadra rivoluzionata rispetto a quella presa a bastonate dagli olandesi lunedì scorso. Nel 4-2-3-1 scelto da Donadoni non ci sono novità rispetto alla vigilia: De Rossi, Del Piero e Grosso sono in campo. Non cambia invece l’assetto romeno, che è uguale a quello visto contro la Francia, con un 4-5-1 che inizialmente pare chiusissimo, dato che in alcuni frangenti della prima parte del primo tempo tutti gli effettivi romeni si trovano dietro la linea del pallone. Questo crea non poche difficoltà agli azzurri, che vedono sempre raddoppiati i propri portatori di palla, e Toni a centro area è costretto a sgomitare contro i due giganti Goian e Tamaş. Nonostante questi accorgimenti in fase difensiva, sono gli uomini di Piţurcă ad andare vicini al gol con Mutu, Tamaş e… Panucci, che colpisce clamorosamente il palo sinistro della porta difesa da Buffon. E queste occasioni inducono Piţurcă a sostituire l’infortunato Rădoi, difensore adattato a centrocampo, con il ben più offensivo Dică. La Romania continua comunque a concedere agli azzurri di fare gioco, ma solo sulle fasce, dato chele vie centrali sono intasatissime. I cross per Toni sono quindi abbondanti, ma al centravanti di Stella di Serramazzoni sono necessari 47 minuti per segnare, ma Øvrebø annulla su segnalazione dell’assistente Randen. Il gol, come evidenzieranno poi le immagini, era regolarissimo. Al risposo si va così sullo 0-0, ma nella ripresa occorrono appena 10 minuti perché il risultato si sblocchi: su un retropassaggio di testa di Zambrotta si avventa Mutu, che non ha difficoltà alcuna a battere Buffon in uscita. Agli azzurri basta però un solo minuto per trovare la via del pari con Panucci che sbuca sul secondo palo ed insacca il pallone nella porta vuota sfruttando il liscio - stavolta involontario - di Tamaş. Gli allenatori reagiscono ai gol con due sostituzioni (Cassano per Perrotta e Nicoliţă per Petre) che delineano il prosieguo del match: azzurri in attacco, con i romeni sempre pronti a ripartire in contropiede. Di questo dominio azzurro è Cassano l’ispiratore, dato che il talento barese inventa giocate senza tregua, ma gli avanti azzurri non riescono a concretizzare, inducendo Donadoni a sostituire Del Piero con Quagliarella. Il cambio non inficia però sull’andamento della partita, che continua sui binari azzurri, anche se Øvrebø cerca di smuoverla da lì a tutti i costi, anche a costo di inventare (ok, questo «inventare» è dettato dal tifoso che è in me, ma ciò non toglie che il rigore fosse quantomeno dubbio) un rigore per un presunto fallo di Panucci su Niculae. La conclusione dagli 11 metri di Mutu viene però respinta da un prodigioso Buffon, che tiene così in vita le speranze di vittoria azzurra, che Donadoni alimenta con l’inserimento di Ambrosini, a cui viene affidato il compito di andare a fare la torre durante l’assedio finale, che però non c’è. Come è assente anche l’ultima azione, negata agli azzurri da Øvrebø, pessimo agli occhi dello spettatore, da linciaggio agli occhi del tifoso azzurro.
La prestazione azzurra è stata comunque positiva, migliore certamente di quella contro l’Olanda (anche se far peggio era quasi impossibile). Bene Buffon (il mio Mvp del match), ma anche Panucci, Grosso e Cassano tra gli azzurri, senza tralasciare il buon lavoro svolto a centrocampo dalla coppia composta da Pirlo e De Rossi. Tra i romeni invece benissimo Codrea, così e così Mutu, su cui pesa come un macigno l’errore (che poi errore non è, dato che si è trattato di un miracolo di Buffon) dal dischetto.

ANTONIO GIUSTO
Fonte: Europei di calcio 2008

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