mercoledì 24 novembre 2010

Roma-Bayern Monaco 3-2: Rimonta 'Magica' grazie a Borriello, De Rossi e un redivivo Totti


La Roma stacca il biglietto per gli ottavi di finale di Champions League con una rocambolesca rimonta ai danni del Bayern Monaco. Sotto 2-0 all'intervallo, i giallorossi ribaltano il risultato grazie ad un secondo tempo destinato ad entrare nella storia della società.

FORMAZIONI - Pur essendo già qualificato agli ottavi, il Bayern Monaco propone la miglior formazione possibile: Demichelis compone la coppia centrale difensiva con van Buyten, Ottl sostituisce lo squalificato Schweinsteiger a centrocampo, mentre Ribéry parte dalla fascia sinistra. Ranieri si affida al rombo, con Greco interno sinistro. Mexès vince il ballottaggio con Juan, mentre Totti parte dalla panchina.

PARTITA - Si parte: ritmi alti e tanta corsa, ma i primi minuti sono solo una bella illusione. Ben presto il Bayern Monaco prende possesso della metà campo romanista, imponendo il proprio possesso di palla agli avversari. Alla manovra partecipano tutti, dal portiere Kraft (per lui si tratta dell'esordio stagionale) sino al centravanti Gomez, passando per i terzini Lahm e Pranjić. Persino van Buyten e Demichelis (due volte) tentano la sortita offensiva, seppur con risultati insoddisfacenti. Ranieri ordina ai suoi di alzare il pressing, riuscendo ad impensierire gli avversari, ma l'impossibilità di mantenere tali ritmi per l'intera partita restituisce il dominio territoriale ai tedeschi, che lo concretizzano con Gomez: glaciale doppietta tra il 33' ed il 39', approfittando di una retroguardia avversaria non certo irreprensibile. La Roma, sotto 2-0 all'intervallo, paga la riluttanza al pressing e le non perfette condizioni fisiche di De Rossi: perno del centrocampo, risente ancora dell'infortunio patito in Nazionale. Ménéz, poi, è poco ispirato: Vučinić e Borriello si ritrovano isolati.

Incomincia il secondo tempo, ma pare si tratti di un'altra partita. Ménéz entra in campo con 45' di ritardo, e con sé trascina l'intera squadra. Leggermente defilatosi sulla destra, per poter affrontare l'approssimativo Pranjić, il francese propizia il goal dell'1-2 di Borriello con uno slalom
strabiliante. Galvanizzata dal goal, la Roma continua spingere sull'acceleratore, ma Kraft si fa trovare pronto. Ranieri, allora, si gioca il tutto per tutto inserendo la quarta punti, Francesco Totti, e i fatti gli danno ragione: nuovo rombo, stavolta d'attacco, e prima De Rossi pareggia, poi è proprio il capitano ad insaccare il 3-2 dal dischetto. Il fallo? Di Kraft su Borriello, lanciato a rete proprio da Totti.

CHIAVE - L'ingresso di Totti dà alla Roma quello che le era sin lì mancato per ribaltare un'incredibile partite. Se impiegato «alla Altafini», Totti può essere il calciatore più decisivo di questa Roma, anche a trentaquattro anni suonati.

CHICCA - Terzo goal in altrettante partite di Champions League disputate all'Olimpico per Marco Borriello: Roma è già casa sua.

MOVIOLA - Il sociologo di Pamplona Alberto Undiano Mallenco arbitra in maniera tutto sommato sufficiente. Il fallo di Kraft su Borriello è solare, desta semmai qualche dubbio il metro utilizzato per la distribuzione dei cartellini gialli: Kroos sì, perché Ménéz no?

TATTICA - Detto del rombo d'attacco di Ranieri, con Totti nei panni del regista, Vučinić e Ménéz sui lati e Borriello centravanti, è interessante analizzare l'inopinata scelta compiuta da van Gaal sul risultato di 2-1 per il suo Bayern Monaco: fuori Müller, dentro Contento. Il dirottamento di Pranjić sulla destra, però, non deve sorprendere: quando vestiva la maglia dell'Heerenveen il croato portava il 10 sulle spalle ed agiva sulla trequarti.

PROMOSSI&BOCCIATI - Totti e Ménéz guidano magistralmente la rimonta romanista, resa possibile anche dalla grinta di De Rossi: stringe i denti, e fa 2-2. Borriello è un bomber vero, mentre Greco paga la poca esperienza sin qui maturata a questi livelli. Il solo Gomez salva la faccia nel Bayern Monaco, assieme a Kraft. Inspiegabile la reazione della squadra, addormentatasi sul 2-0.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

martedì 23 novembre 2010

Il Punto sulla Lega Pro, Prima Divisione Gir. B - La Nocerina annichilisce i Satanelli di Zeman


COS’È SUCCESSO - Doppio Clemente e il Benevento ha ragione dell'Andria. Un pallonetto di Innocenti regala al Taranto i tre punti: la Juve Stabia è K.O. Pari a reti bianche tra Barletta e Viareggio, 1-1 (Carparelli e Mammarella) nel posticipo tra Pisa e Lanciano.

IL TOP - La capolista Nocerina annichilisce il Foggia di Zeman. Castaldo e Negro (doppietta) sigillano una vittoria strameritata: a nulla vale il gol del 3-1 di Salamon, segnato a tempo ormai scaduto.

IL FLOP - Quarta sconfitta filata per il Gela, che cade a Terni. Al 12' l'incontro è già chiuso: Nitride e Nolè chiudono agevolmente la pratica.

LA SORPRESA - La Lucchese riassapora il dolce gusto della vittoria dopo oltre due mesi. Marotta, Grassi e Costantini affondano il Foligno.

TOH, CHI SI RIVEDE - L'Atletico Roma espugna il «Simonetta Lamberti» di Cava de' Tirreni grazie ad una doppietta del centravanti Ciofani, di nuovo in gol dopo un mese d'astinenza. Con questi due gol Ciofani ribadisce il proprio primato in classifica marcatori: raggiunta quota 10.

LA CHICCA - Dopo oltre un anno di astinenza, Davide Matteini ritorna al gol. Curiosamente, la sua ultima rete l'aveva segnata contro il Cosenza - sua attuale squadra - il 15 novembre del 2009, quando militava nel Rimini. La sua marcatura, però, risulta vana ai fini del risultato: il Cosenza cede al Siracusa, che ribalta il risultato con Mancino e Bufalino. E Citrigno, presidente dei silani, rassegna le dimissioni.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

giovedì 18 novembre 2010

Il Punto sull'Italia - Il 2010 si chiude in maniera disastrosa! E Giuseppe Rossi capitano fa pensare...



L'Italia chiude un disastroso 2010 sotto la pioggia di Klagenfurt. Imbottita di giovani, la squadra di Prandelli palesa un'ovvia mancanza d'intesa: ben quattro esordienti (Ledesma, Balzaretti, Diamanti e Ranocchia) in campo dal primo minuto, ed una dose di gioventù tale da affidare a Giuseppe Rossi, forte di «addirittura» 17 presenze in Nazionale, la fascia di capitano.

COSA VA - I componenti della vecchia guardia sopravvissuti al taglio di Prandelli continuano a ripagare la fiducia del CT. Pirlo è di un'altra pasta rispetto a Ledesma, ed i muscoli di De Rossi sono fondamentali per reggere l'urto di qualsiasi avversario. Quagliarella è fondamentale in occasione dell'autogol di Marica, mentre Gilardino scaraventa in rete il pallone dell'1-1 pur partendo in posizione irregolare. Che poi si ricomponga la coppia composta da Ranocchia e Bonucci al centro della retroguardia è, oltre che un riconoscimento delle indubbie potenzialità dei due, un omaggio - seppur tardivo - allo spumeggiante Bari ammirato nel corso della passata stagione. Santon sulla destra ha peccato d'inesperienza in occasione del cartellino giallo rimediato poco prima di lasciare il campo, ma ha ottenuto comunque la piena sufficienza.

COSA NON VA - Bocciato il rombo a centrocampo, almeno in quest'ottica volta a privilegiare la classe. Qualcuno che faccia legna a centrocampo è necessario, e se quel qualcuno è Daniele De Rossi, che al gran lavoro d'interdizione abbina capacità fisiche e tecniche al di sopra della media, tenerlo in panchina è impossibile. Ledesma e Diamanti, quasi paralizzati dall'emozione - il primo - e dalla febbre - il secondo - si sono limitati a svolgere un compito non richiestogli: mai una sventagliata, mai un dribbling, ma un tentativo dalla distanza. Balotelli e Rossi, poi, paiono male assortiti: pur essendo fisicamente differenti, entrambi preferiscono partire da lontano anziché attendere il pallone spalle alla porta. Con un boa vera come Gilardino le cose, difatti, sono sensibilmente migliorate.

TOP&FLOP - Quagliarella e Pirlo sono risultati decisivi, mentre l'emozione ha giocato un brutto tiro a Ledesma e Diamanti. Aquilani non s'è espresso sui livelli juventini, lo stesso dicasi per un Mauri apparso differente dal trascinatore della Lazio.

CONSIGLI PER IL MISTER - Il troppo storpia, caro Cesare. Sperimentare è lecito, anzi doveroso, però mandare allo sbaraglio una squadra priva d'amalgama non ha alcun senso. L'integrazione degli elementi più meritevoli dovrebbe avvenire gradualmente, inserendoli in un mosaico ormai prossimo al compimento, non certo scaraventadoli su un'impalcatura traballante.

IL FUTURO - Il 9 febbraio del prossimo anno ci attende un Germania-Italia che evoca dolcissimi ricordi, dallo storico 4-3 «messicano» all'altrettanto importante 2-0 datato 2006. Stavolta non ci giocheremo né l'accesso alla finale di Coppa del Mondo, né tantomeno la Coppa del Mondo stessa come avvenuto al «Bernabéu» di Madrid l'11 luglio 1982, ma sarà certamente una sfida emozionante.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

Bilica il pararigori



7 novembre 1999, Fábio Bilica para un rigore Shevchenko. Nulla di strano, non fosse altro che il brasiliano (oggi in forza al Fenerbahçe, ai tempi componente della retroguardia del Venezia) è un difensore: sostituito Casazza tra i pali, espulso per aver atterrato Sheva in area di rigore, il nostro intuisce la traiettor...ia del pallone e lo respinge. Dopo un'ulteriore parata su Boban, Pierluigi Orlandini siglerà il gol del definitivo 3-0. Curiosità: un mese dopo Orlandini, praticamente inutilizzato al Milan, si trasferirà in laguna.

Romania-Italia 1-1: Fa tutto Marica, l'azzurro è sbiadito. E i nuovi deludono...

L'Italia di Prandelli chiude il 2010 sotto la pioggia di Klagenfurt: è 1-1 contro la Romania. Note dolenti De Rossi e Chivu, fuori per infortunio.

FORMAZIONI - Prandelli punta sulla qualità dei componenti della rosa, rinunciando al consueto incontrista. All'esordiente Ledesma è affidata la regia della manovra azzurra, tocca invece a Diamanti - anche lui al debutto - la rifinitura. Ranocchi e Bonucci sono i centrali difensivi, Rossi e Balotelli in avanti. La Romania di Răzvan Lucescu, figlio di Mircea, si dispone in campo con un classico 4-4-2: Chivu e Marica le certezze, Torje e Râpă le novità.

PARTITA - Gli azzurri faticano ad assimilare il nuovo modulo, è evidente sin dai primi minuti. La Romania, molto ordinata, non concede la giocata né a Diamanti né tantomeno a Balotelli, esiliatosi sulla sinistra. Giuseppe Rossi, fascia al braccio, viene abbandonato a se stesso in mezzo a Tamaş e Chivu (fuori al 16' per problemi muscolari, al suo posto Goian) mentre il trio di centrocampisti fatica a produrre gioco: il pressing della Romania funziona. E se Marica si divora una ghiotta occasione in contropiede, non sbaglia a tu per tu con Viviano, siglando l'1-0 al 34'. La reazione dell'Italia è flebile, nonostante lo svantaggio c'è solo Balotelli (nel frattempo accentratosi) ad impensierire il gigantesco Pantilimon (203 centimetri d'altezza) praticamente inoperoso.

Incomincia il secondo tempo, e Pirlo entra in campo e prende in mano le redini dell'incontro. L'Italia gira, perché nel cuore del gioco c'è un campione vero, e tanto basta perché Gilardino (subentrato a Rossi) infili la porta rumena, ma Einwaller - giustamente - annulla. Quest'episodio, forse, scoraggia gli azzurri, che non riescono più a rendersi pericolosi dalle parti del neoentrato Tatarusanu fino all'82º minuto: calcio d'angolo dalla sinistra battuto da Pirlo, colpo di testa di Quagliarella e deviazione decisiva di Marica.

CHIAVE - Il troppo storpia, Cesare Prandelli dovrebbe saperlo. Si tratta sì di un'amichevole, ma una squadra piena zeppa d'esordienti non può certo ben figurare. Ci pensano Pirlo e Quagliarella ad agguantare il pareggio.

CHICCA - La scorsa stagione stupivano l'Italia al centro della difesa del Bari, adesso nessuno si stupisce di vederli a far coppia anche in azzurro: Ranocchia e Bonucci, sognando Nesta e Cannavaro.

MOVIOLA - Nessuna controversia da dirimere al termine dell'incontro: la direzione dell'austriaco Thomas Einwaller è ampiamente al di sopra della sufficienza.

TATTICA - Bocciato il centrocampo dai piedi buoni: limitarsi al compitino non basta, quando s'indossa l'azzurro. Lampi di Pirlo illuminano una squadra mai convincente in attacco nel primo tempo. Con gli ingressi in campo di Gilardino e Quagliarella, fortunatamente, cambiano sostanza e risultato.

PROMOSSI&BOCCIATI - Pirlo e Quagliarella risultano decisivi, Diamanti e Ledesma soffrono l'esordio. Bene Santon, insolitamente timido Balotelli. Marica protagonista, nel bene e nel male.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

mercoledì 17 novembre 2010

Wallace, non ti vedo!



8 aprile 2000, i Rangers annichiliscono l'Ayr United (ultima squadra dell'Alex Ferguson calciatore) in semifinale di Coppa di Scozia. L'incontro, conclusosi sul punteggio di 7-0 per gli uomini allenati da Dick Advocaat, vide Andrei Kanchelskis (poi eletto uomo partita) salire con entrambi i piedi sul pallone e portarsi... la mano alla destra alla fronte: spiegò il curioso gesto dicendo che stava cercando di individuare il piccolo Rod Wallace, 170 centrimetri d'altezza.

martedì 16 novembre 2010

Rimessa in gioco di Risto Kallaste



Risto Kallaste si esibisce in una particolarissima rimessa laterale. Il terzino estone, ritiratosi nel 2001, riteneva in tal modo di conferire maggior forza e velocità al pallone.

Il Punto sulla Lega Pro, Prima Divisione Gir. B - Il Foggia di Zeman continua a macinare goal, l'Atletico Roma torna a vincere



COS’È SUCCESSO - Il derby campano tra Juve Stabia e Nocerina si conclude in parità: la capolista viene fermata dai gialloblù, con Albadoro che sigla il gol del definitivo 2-2. Nell'altro derby campano che stavolta vede protagonisti il Benvento e la Cavese sono i padroni di casa ad avere la meglio grazie ad un gol di Clemente. In vantaggio 2-0 dopo appena 17', il Siracusa si fa riprendere dal Pisa a tempo ormai scaduto con Mosciaro che realizza dal dischetto dopo che Miani aveva accorciato le distanze nel primo tempo. Moro e Daud fissano il pareggio tra Andria e Cosenza, mentre Lanciano-Taranto vede le reti immacolate al termine dell'incontro.

IL TOP - Il Foggia c'è, anche in casa. Fin qui claudicanti tra le mura amiche dello «Zaccheria», i Satanelli si riscattano infliggendo un roboante 4-0 alla Ternana. In vantaggio con Insigne dal dischetto, i rossoneri dilagano nella ripresa: Sau, Agostinone e Kone arrotondano il risultato.

IL FLOP - Terza sconfitta consecutiva per il Gela. L'Atletico Roma - a secco di vittorie dal 10 ottobre - espugna il «Presti» con i gol di Padella e Franchini, prima che Bigazzi riapra l'incontro. I padroni di casa recriminano per l'espulsione di Franciel, giunta al 18', e le molte occasioni sprecate, ma è indubbio che i biancazzurri stiano vivendo un periodo di crisi.

LA SORPRESA - Vince il Barletta, per la seconda volta in questa stagione. È il Foligno a capitolare in casa: Simoncelli (poi espulso) e Bellomo approfittano di due errori difensivi per regalare il successo alla propria squadra.

TOH, CHI SI RIVEDE - Marco Sau, centravanti dello sfavillante Foggia zemaniano, ritorna al gol dopo quasi un mese: un'eternità per lui, visto l'inizio di campionato coi fiocchi che lo aveva portato a segnare 6 gol nelle prime 6 partite.

LA CHICCA - Orsi esonerato, anzi no. Il neoallenatore della Ternana, recentemente subentrato a Gobbo, era stato messo alla porta dal presidente Deodati in seguito alla pesante sconfitta rimediata allo «Zaccheria». Lo spogliatoio rossoverde, però, non ha preso di buon grado la decisione: i calciatori hanno contattato telefonicamente il presidente, convincendolo a ritornare sui propri passi e riconfermare il tecnico. Almeno fino a mercoledì, giorno in cui verrà recuperata la partita contro il Viareggio rinviata lo scorso 31 ottobre a causa del maltempo.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

lunedì 15 novembre 2010

Eigentor di Tomislav Piplica



6 aprile 2002, trentesima giornata della Bundesliga 2001-2002, Energie Cottbus - Borussia Mönchengladbach. Eigentor di Tomislav Piplica.

venerdì 12 novembre 2010

Il Punto sulla Lega Pro, Prima Divisione Gir. B - I Diavoli di Zeman abbattono la torre pisana e intanto Dionigi torna a Taranto... da allenatore



COS’È SUCCESSO - L'Andria espugna il «Flaminio» con Ceppitelli, 1-1 tra Barletta e Benevento (in goal Infantino ed Evacuo), la Juve Stabia cade a Terni: 2-1 per i padroni di casa, decisivo Borghetti. Schetter e Bernardo regalano i tre punti alla Cavese, che si sbarazza del Viareggio; 0-0 nel posticipo tra Lucchese e Nocerina. Biancolino risponde a Turchi in Cosenza-Lanciano.

IL TOP - Un Foggia in formato trasferta espugna l'«Arena Garibaldi» di Pisa: passati in svantaggio (Carparelli), i rossoneri ribaltano il risultato grazie ad Agodirin ed Insigne. E Zeman sorride.

IL FLOP - 1-3 casalingo del Taranto con il Foligno: Fondi, Coresi e Giacomelli vanificano il momentaneo pareggio di Innocenti. Brucato si dimette.

LA SORPRESA - Il Siracusa bissa il risultato della scorsa settimana: ancora 2-0, e stavolta è il Gela a capitolare.

TOH, CHI SI RIVEDE - Davide Dionigi ritorna a Taranto, stavolta però in veste di allenatore al posto del dimissionario Brucato.

LA CHICCA - Una settimana fa protagonista del posticipo (poi interrotto a causa del maltempo), l'Atletico Roma si ritrova - come di consueto - ad anticipare al sabato la gara casalinga.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

giovedì 4 novembre 2010

Milan-Real Madrid 2-2: Higuain fa tremare San Siro, poi entra il mostro Inzaghi.. ma il Real non muore mai!



Emozioni a raffica a San Siro: il Real Madrid sembra in controllo dell'incontro, quando Pippo Inzaghi ne scombina i piani con una glaciale doppietta. A tempo ormai scaduto, però, Pedro León pareggia i conti.

FORMAZIONI - Allegri sostituisce Antonini, apparso appannato contro la Juventus, con Zambrotta: la sua esperienza può rivelarsi preziosa in partite di questo genere. Boateng mezzala destra, in avanti il tridente composto da Ibrahimović, Ronaldinho e Pato. Il Real Madrid cala un poker d'assi offensivi, ispirato da Xabi Alonso.

PARTITA - Sin dal fischio iniziale il Milan cerca di intimorire il superbo Real Madrid ammirato due settimane fa al Bernabéu attraverso una pressione più o meno costante, poi scemata con l'andare dei minuti. Ciò determina un sostanziale equilibrio, come si evince dal possesso palla: 51 a 49 per il Milan, che calcia meno in porta, ma quando non viene fermato in posizione di fuorigioco fa più paura del Madrid. Peccato che Ibrahimović soffra di un'inspiegabile sindrome da Champions League, e che le imbeccate di Ronaldinho per i tagli di Pato siano raramente precise. Certo, anche le merengues si divorano un gol con Di María, ma quando il numero 22 veste i panni del rifinitore son dolori per la retroguardia rossonera: Higuaín, perfettamente assistito dal connazionale, sigla il gol del vantaggio in chiusura di prima frazione.
Nel secondo tempo il Real Madrid legittima il proprio dominio territoriale utilizzando l'arma del possesso palla. I bianchi, però, non hanno fatto i conti con Inzaghi: sveste la tuta, sostituisce un rabbuiato Ronaldinho e - approfittando degli impacci di Pepe e Casillas, oltre che del guardalinee Collin - prima pareggia, poi firma addirittura il 2-1. Per il Milan sembra fatta, ma José Mourinho non ha alcuna intenzione di uscire con le ossa rotte da San Siro, che tante gioie gli ha regalato nel biennio interista. Butta nella mischia Benzema e Pedro León, e proprio il tanto bistrattato centrocampista mette dentro il pallone del pareggio tre minuti dopo il novantesimo.

CHIAVE - Trentasette anni e, con questi due, settanta gol in Europa. Pippo Inzaghi è sempre il solito rapace d'area di rigore: entra in campo, gli capitano due occasioni, le concretizza entrambe e si regala l'aggancio a Raúl in vetta alla classifica dei bomber europei.

CHICCA - Stephen Child, primo assistente dell'arbitro, alza la bandierina in ben otto occasioni nel primo tempo facendo imbestialire Pato ed i suoi compari d'attacco. Nella ripresa, Jake Collin regala invece ad Inzaghi l'occasione - ovviamente sfruttata - di segnare il 2-1 non segnalando una evidentissima posizione regolare del centravanti piacentino.

MOVIOLA - L'arbitraggio di Webb è discreto, peccato che i suoi due assistenti abbiano un metro di giudizio diametralmente opposto.

TATTICA - Il Real Madrid, finché ci riesce, fa la voce grossa sugli esterni. Cristiano Ronaldo e Di María, convergendo verso il centro, liberano lo spazio per Sergio Ramos (positivo anche in fase difensiva) e Marcelo.

PROMOSSI&BOCCIATI - Inzaghi è una macchina da gol, cui l'età non ha arrecato danno. Chi sciupa è Ibrahimović. Bene Sergio Ramos, male i suoi colleghi Pepe e Casillas. Gattuso ha - almeno - quattro polmoni. Di María è il migliore dei suoi.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

mercoledì 3 novembre 2010

Tottenham-Inter 3-1: Eto'o si sveglia troppo tardi, un devastante Bale replica il match di San Siro!



Gareth Bale deve avere un conto in sospeso con l'Inter: dopo la tripletta dell'andata, sono le sue accelerazioni sulla fascia sinistra a spezzare in due l'incontro. A poco vale il gol del provvisorio 2-1, firmato dal solito Eto'o.

FORMAZIONI - In porta si ripropone la sfida tra Castellazzi e Cudicini, già vista in B e C in Italia. Redknapp recupera Kaboul, Huddlestone e soprattutto van der Vaart, che agirà alle spalle del centravanti Crouch. Benítez rilancia Pandev e Chivu, Coutinho va in panchina. Zanetti e Muntari compongono un'obbligata coppia di mediani.

PARTITA - Memore dell'andata, il Tottenham inizia la partita con il piede premuto sull'acceleratore. Forti dell'appoggio del pubblico, gli Spurs schiacciano l'Inter nella sua metà campo, pungendo spesso e volentieri con Bale sulla sinistra. Il laterale gallese mette il proprio zampino anche nel gol del vantaggio, giunto al 18', ma l'azione del Tottenham prende sulla trequarti difensiva: una semplice ma fruttuosa trama di passaggi, impreziosita dall'arabesco di Modrić che imbecca van der Vaart per l'1-0. Il gol tramortisce un'Inter sin lì non certo irreprensibile, svogliata in fase difensiva (troppa libertà concessa ad Huddlestone) e disordinata quando si tratta di attaccare, con Eto'o e Sneijder raramente messi in condizione di far male all'avversario. Non c'è quindi da stupirsi che si vada al riposo sull'1-0 per i padroni di casa.

Priva di un regista a centrocampo, l'Inter continua a buttar via palloni anche nella ripresa. Il Tottenham non può che approfittarne, ovviamente nella persona di quel treno in calzoncini che è Bale: parte da centrocampo, arriva sul fondo e serve a Crouch il pallone del raddoppio. E così, con Nwankwo in campo al posto dell'infortunato Muntari, l'Inter si ritrova a dover rimontare due gol ad un Tottenham che continua caparbiamente ad attaccare. Benítez si gioca le residue chance di pervenire al pareggio buttando nella mischia Coutinho e Milito, che ritorna in campo dopo quasi un mese (ultima partita giocata, Inter-Juventus 0-0 del 3 ottobre scorso). A riaprire i conti, però, ci pensa il solito Samuel Eto'o, che estrae dal cilindro un destro che va ad infilarsi nell'angolo basso alla sinistra di Cudicini. Una fantasmagorica cavalcata di Bale, inspiegabilmente freschissimo dopo 90' trascorsi a galoppare sulla fascia, viene finalizzata da Pavlyuchenko, che spegne le residue speranze di un'Inter che fa ritorno a Milano con la testa bassa ed un nome scritto a caratteri cubitali sulla lista della spesa: Gareth Bale.

CHIAVE - Proprio lui, Gareth Bale. Si prende gioco di Maicon prima e di Lucio poi, servendo due assist e contribuendo anche al gol di van der Vaart.

CHICCA - Per Eto'o si tratta del sedicesimo gol stagionale, il settimo in quattro partite sin qui disputate in Champions League, competizione nella quale ha dispensato anche tre assist per i propri compagni.

MOVIOLA - La direzione di Viktor Kassai è perfetta: l'arbitro ungherese non sbaglia praticamente nulla, grazie anche alla collaborazione degli assistenti.

TATTICA - Un prevedibile ma efficace espediente è sufficiente ad Harry Redknapp per aver ragione della retroguardia nerazzurra. Facendo leva sull'inadueguatezza di Biabiany, che mai si degna di dare una mano a Maicon, Bale è libero di puntare costantemente il diretto avversario - per giunta reduce da un fastidio muscolare - e tenerlo ancorato alla linea difensiva quando è l'Inter a controllare il pallone. Fortuna per l'Inter che Assou-Ekotto spinge poco.

PROMOSSI&BOCCIATI - Bale è monumentale, a causa sua Maicon rimedia una delle peggiori figure di una carriera costellata di successi e soddisfazioni. Huddlestone si dà da fare in entrambe le fasi, molto bene; Biabiany, di contro, abbandona Maicon al proprio destino senza peraltro combinare nulla palla al piede. Eto'o rende meno amaro il passivo, guadagnandosi qualcosa in più della sufficienza.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

martedì 2 novembre 2010

Il Punto sulla Prima Divisione, Gir. B - Prosegue la marcia della Nocerina, due schiaffi per il Foggia di Zeman



L'undicesimo turno del campionato di Lega Pro Girone B ha confermato le grandi potenzialità della Nocerina e bocciato senza appello il Foggia di Zeman.

COS’È SUCCESSO - Cosenza corsaro a Gela: il gol di Daud ed una doppietta di Mazzeo vanificano il momentaneo pareggio di D'Amico. Tra Andria e Barletta più spettacolo sugli spalti che in campo: gemellaggio tra le tifoserie, ma lo 0-0 non regala emozioni. Carparelli beffa il Foligno al 95', pareggiando il gol di Falcinelli.

IL TOP - Prosegue la marcia della Nocerina, issatasi in vetta alla classifica grazie al successo sul Taranto ed al successivo rinvio di Juve Stabia-Atletico Roma. Il gol vittoria porta la firma di Castaldo, al quarto gol in questo campionato.

IL FLOP - Il Foggia crolla allo «Zaccheria»: il Siracusa dei tanti ex rossoneri disputa la miglior partita stagionale, facendo bottino pieno in quest'insidiosa trasferta. Nicola Mancino, due stagioni e mezzo in rossonero, decide la partita con una doppietta raggiungendo quota 4 in classifica marcatori eguagliando il precedente record di gol stabilito nella scorsa stagione.

LA SORPRESA - Per la prima volta in questa stagione il Lanciano viene sconfitto in casa propria: Camillo Ciano segna una doppietta, decisiva per il successo della sua Cavese. Con questi due gol, il ventenne attaccante di proprietà del Napoli agguanta Sau e Ciofani - entrambi a secco - in testa alla classifica marcatori.

TOH, CHI SI RIVEDE - Di ritorno in campo dopo l'infortunio, Felice Evacuo decide Benevento-Lucchese con una doppietta messa a segno negli ultimi venti minuti. Secondo e terzo gol stagionale per lui.

LA CHICCA - Ben due partite sospese e quindi rinviate a causa del maltempo. Viareggio-Ternana era sul punteggio di 1-0 per i padroni di casa con gol di Cristiani alla mezz'ora, mentre nel posticipo l'Atletico Roma conduceva al «Menti» di Castellammare di Stabia grazie ad un autogol del difensore gialloblé Scognamiglio.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com