mercoledì 29 settembre 2010

Oosterveer o Raiola?



Luis Suárez. Anzi, Luis Alberto Suárez Díaz: sia mai che qualcuno abbia l'ardire di confonderlo col celeberrimo Luisito, all'anagrafe Luis Suárez Miramontes, in bacheca cinque titoli nazionali (tre in Italia, due in Spagna), due Coppe della Fiere, altrettante Coppe dei Campioni e Coppe Intercontinentali, un Campionato d'Europa e, dulcis in fundo, il Pallone d'Oro 1960. Dopo una doverosa divagazione sul Luis Suárez più famoso, eccomi a parlare dell'omonimo attaccante. Ieri notte sugli scudi contro il Milan di un esterreffatto Alessandro Nesta: pochissimi sono quelli tanto abili da vantarsi di avergli fatto passare il pallone tra le gambe, per di più in area di rigore! Luis, dopo un tunnel da cui mai e poi mai sarebbe voluto uscire - Nesta, invece, avrebbe volentieri fatto a meno di entrarci - ha servito Mounir El Hamdaoui (marocchino nato a Rotterdam) per il provvisorio vantaggio. Dall'altra parte Robinho, intanto, sciupava malamente una nitidissima occasione da gol. Però l'agente di Robinho è Mino Raiola, mentre quello di Suárez fa di nome Arnold Oosterveer (onesto difensore olandese con trascorsi in Francia). Siamo sicuri che, ad agenti invertiti, in rossonero non ci sarebbe stato l'odierno capitano ajacide?

Il Punto sulla Lega Pro, Girone B - Zeman stavolta festeggia senza prendere goal, Taranto infallibile in casa, Lucchese travolta



Il Taranto coglie l'attimo, e si ritrova al secondo posto. Prima vittoria del Siracusa, tracollo Lucchese. Foggia corsaro a Castellammare, Atletico Roma «rinviato».

COSA E' SUCCESSO - Consueto spettacolo zemaniano, ma stavolta il Foggia fa bottino pieno mantenendo inviolata la propria porta e - udite, udite! - lasciando l'amaro in bocca a chi aveva puntato sull'«over». Gol di Sau ed Insigne: andando avanti di questo passo, per i Satanelli potrebbero persino spalancarsi le porte dei play-off, obiettivo dichiarato del Benevento corsaro a Viareggio: decide Clemente, dopo l'autogol di Massoni ed il momentaneo pareggio di Marolda. Andria-Foligno 2-1: al doppio vantaggio dei padroni di casa, opera di Berretti e Lacarra, risponde vanamente Sciaudone. Pareggio occhialuto tra Cosenza e Pisa: i rossoblu conservano l'imbattibilità, mancando però l'occasione di agguantare la seconda posizione.

IL TOP - Il Taranto, al quarto successo in altrettante gare casalinghe, approfitta di rinvii (Lanciano) e passi falsi delle avversarie per riprendere la scia dell'Atletico Roma. Contro la Cavese decide un gol di Ciotola, che regala agli jonici la seconda posizione solitaria in classifica.

IL FLOP - Complice il primo successo stagionale del Siracusa, il Barletta si ritrova in coda alla graduatoria. Un punto appena racimolato nelle prime sei giornate, ed il 2-0 subito al Liberati di Terni (Tozzi Borsoi e Lacheheb) affossa i biancorossi.

LA SORPRESA - Lucchese «Gelata» al Presti. Il sonoro 3-0 con cui gli uomini di Provenza s'impongono sugli ospiti porta le firme di Stamilla, Franciel e Bigazzi. I rossoneri, partiti a razzo con tre vittorie nelle prime tre partite, paiono aver smarrito la via del successo: sorprendente, e preoccupante.

TOH CHI SI RIVEDE - Il ritorno in panchina di Ugolotti coincide con il primo successo stagionale della sua nuova squadra, il Siracusa, che regola la Nocerina con un eloquente 2-0. In gol Mancino e De Angelis: prime marcature stagionali per i Leoni, come di prima volta si tratta anche per la Nocerina, sin qui imbattuta.

LA CHICCA - L'Atletico Roma rinuncia ad allungare sulle inseguitrici a causa dell'indisponibilità del Flaminio, destinato ad ospitare la finale del Red Bull X-Fighters World Tour 2010 in programma il 2 ottobre. In un primo tempo si era pensato di giocare al «Francesca Gianni», ma a porte chiuse: per questa ragione la Lega ha scelto di rinviare la partita, in modo da consentire ai tifosi di entrambe le squadre la presenza sugli spalti.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 26 settembre 2010

Vado al Mainzimo



Il carnevale a Mainz è arrivato in anticipo, a confermarlo lo scherzetto giocato al Bayern Monaco. Gli uomini di Thomas Tuchel, 37 anni compiuti da meno di un mese, si ritrovano così in vetta alla classifica della Bundesliga: diciotto punti in sei partite, un ruolino di marcia impensabile alla vigilia del campionato anche per il primo tifoso del Karnevalsverein (il club di carnevale), Harald Strutz, assente perché impegnato a... dire sì a alla sua Christine: «Ho fissato il matrimonio tempo fa, mai avrei immaginato di ritrovarmi in questa posizione di classifica» la - comprensibile - giustificazione.Contro il Bayern Monaco campione di Germania e vicecampione d'Europa è scesa in campo una squadra grintosa e ben disposta in campo dal giovanissimo allenatore: oculata pressione sul portatore di palla avversario nel primo tempo, poi logicamente scemata con il trascorrere dei minuti, utile comunque per fiaccare un Bayern Monaco provato dalla rimonta infrasettimanale sul campo dell'Hoffenheim. Il gol del vantaggio è una perla di Sami Allagui, ventiquattrenne tunisino di Düsseldorf perfettamente assistito da Lewis Holtby, figlio di un soldato inglese di stanza a Mönchengladbach: il colpo di tacco che vale lo 0-1 è un magnifico esempio del mosaico culturale tedesco, reso ancor più evidente dal fatto che per dirigere l'incontro fosse stato designato Babak Rafati, di chiare origini iraniane. Il momentaneo pareggio, uno sfortunato autogol del tetracampione di Danimarca Bo Svensson, si è rivelato inutile ai fini del risultato: Ádám Szalai, imbeccato dal giovanissimo eppure già protagonista André Schürrle, ha girato in rete il pallone del definitivo 1-2.Probabilmente il Mainz non vincerà il campionato, però sperare non costa nulla. Ed in Germania, dove anche una neopromossa può vincere lo Schale, lo sanno bene.

sabato 25 settembre 2010

L'allenatore parla italiano



Manchester City batte Chelsea 1-0, gol di Tévez al 59': in contropiede, of course. Questo derby meneghino della panchina, che ora ha varcato la Manica, non poteva che venir deciso in maniera diversa, sosterrà qualcuno mostrando l'indice. Cambiando angolazione, non si può che elogiare Mancini: testardo il giusto nell'insistere sul suo 4-2-3-1 di fatto senza punte, perché il centravanti Tévez è tutto tranne che il classico uomo d'area. Dribblata la solitudine degli stopper avversari, di fatto mai preoccupati dalla presenza di un avversario negli ultimi sedici metri, Carlitos l'ha messa dentro per lo sconforto di Carletto: Ancelotti, al quale andrebbe chiesto conto della sostituzione di Drogba ma cui bisogna fare i complimenti per la fiducia riposta nell'imberbe Josh McEachran, diciassette anni ed undici minuti di Champions League nelle gambe.Il discorso relativo agli allenatori italiani, prodotto d'esportazione tra i più rischiesti, va però allargato. Non al Capello bicampione di Spagna alla guida del Real Madrid, e neppure al Trapattoni ora C.T. dell'Irlanda, ma con uno Schale (ed un campionato portoghese ed uno austriaco) in bacheca. C'è chi come Enrico Fabbro, dal luglio di quest'anno alla guida dei Giovanissimi Nazionali della Lazio, ha vinto Coppa e Supercoppa d'Algeria sedendo sulla panchina del Mouloudia Club d'Alger. Andrea Mandorlini, invece, è fresco di esonero dal Cluj dopo una tripletta segnata tra campionato, coppa e supercoppa. Il 30 agosto, meno di un mese fa, hanno scelto l'estero anche Zaccheroni (scudettato nel '99) e Dossena: il primo guiderà la Nazionale giapponese, mentre il secondo siederà sulla panchina del Saint George di Addis Abeba, ventun volte campione d'Etiopia.

venerdì 24 settembre 2010

Un terzino tutto Pepe



Javier Pastore, che spettacolo. Un altro calciatore in mocassini, di scena nella città che rese grandissimo Zidane. Lo stadio no, non è lo stesso. E neppure la squadra che veste di bianconero è quella in cui la classe di Zizou brillò così intensamente da abbagliare il «gazza ladra» Florentino Pérez.La Juventus, che l'estate prometteva di restaurare, è giunta al gran gala del campionato in forma tutt'altro che smagliante. Le rughe della Vecchia Signora sono più evidenti che mai, per nulla mascherate dal lifting di Andrea Agnelli: cognome pesante, e mondo del calcio ancora tutto da decifrare. La classifica parla di quattro punti in altrettante partite, con l'unico successo rimediato al Friuli contro un'Udinese ancora in astinenza da punti in questo campionato. Le motivazioni? Una difesa che fa acqua da tutte le parti, in primis: prendere gol da Cassano e Pastore ci sta, non imbarcare una tripletta di Artjoms Rudņevs però. Prandelli, comunque, ripone in Bonucci e Chiellini le proprie speranze di un'azzurro immacolato da svarioni difensivi - e fa bene, anche se Ranocchia... - i principali problemi dalla Juventus stazionano sulle fasce: esterni tutti, alti e bassi, Krasic a parte, non paiono idonei al compito loro rischiesto. E mentre Motta e De Ceglie, la cui collocazione ideale sarebbe sulla seconda linea, barcollano nell'uno contro uno e sbagliano persino le diagonali, Delneri propone: Pepe terzino!, nel tentativo di scimmiottare Lippi, che tanto bravo fu nell'inventarsi Zambrotta fluidificante per dar spazio a Camoranesi. Per inciso: Zambrotta e Camoranesi, sulla corsia destra dell'Italia di Germania, sollevarono al cielo la Coppa del Mondo con Lippi in panchina. Sì, la squadra vestita di bianconero non è più la stessa.

giovedì 23 settembre 2010

martedì 21 settembre 2010

Il Punto sulla Prima Divisione Girone B - L'Atletico Roma non si ferma più!



L'Altetico Roma non si ferma più: cinque su cinque, e la porta di Ambrosi è ancora inviolata. La Lucchese frena, agganciata dal sorprendente Lanciano, mentre Zeman porta a casa i tre punti ma si fa espellere per proteste. Primo esonero stagionale: tocca a Romano, che alla guida del Siracusa non aveva totalizzato neppure un punto.

COS'E' SUCCESSO - Ricca di colpi di scena la partita tra Taranto ed Andria: ospiti in vantaggio con Berretti, poi la reazione degli jonici che ribaltano il risultato grazie ai gol di Innocenti e Rantier. Nulicek pareggia, ma il neoentrato Russo riporta avanti i suoi a pochi istanti dal termine siglando il definitivo 3-2. Vittoriosa si rivela anche la rimonta della Nocerina: il gol di Longobardi illude il Viareggio, ma Castaldo pareggia i conti e Galizia segna una doppietta a tempo scaduto che regala i tre punti ai padroni di casa. Evacuo castiga il Siracusa dal dischetto al Santa Colomba, ed il presidente dei siciliani Savoldi esonera Romano: la speranza è quella di rivitalizzare i suoi uomini, ancora a secco di punti e gol dopo cinque giornate. Pareggio a reti bianche tra Cavese e Ternana, ma a dispetto del risultato l'incontro si è rivelato gradevole.

IL TOP - Quinta vittoria consecutiva per un fantasmagorico Atletico Roma. Il Foligno si arrende al gol del terzino Balzano, imbeccato da Babú, ma l'uomo partita è indubbiamente Ambrosi: para un rigore a Cavagna, e non è un caso: nelle ultime due stagioni un solo gol subito dal dischetto a fronte di otto tentativi avversari. Conserva poi l'imbattibilità e consente ai suoi di allungare ulteriormente sulle inseguitrici.

IL FLOP - Dopo il pareggio rimeditato ad Andria ed il conseguente addio alla testa della classifica, la Lucchese anziché rialzarsi viene affossata dal Cosenza. I silani fanno bottino pieno al Porta Elisa, nonostante la doppia inferiorità numerica maturata sul finire dell'incontro: espulsi Degano e Matteini. Il gol di Mazzeo, giunto su rigore alla mezz'ora del primo tempo, è stato sufficiente per decidere una partita in cui i padroni di casa hanno usufruito di ben venti calci d'angolo, nessuno dei quali sfruttato adeguatamente.

LA SORPRESA - Che il Lanciano fosse una buona squadra si sapeva: ottime individualità, buona conoscenza della categoria ed un tecnico giovane ma ambizioso come Camplone posto alla guida della squadra. Dopo cinque giornate, però, in pochi si aspettavano di vedere i frentani al secondo posto, seppur distanziati dall'Atletico Roma da ben cinque lunghezze. Il successo contro il Gela, figlio di un rigore trasformato da Improta a pochi minuto dallo scadere, vale l'1-0, ma la grandissima prestazione del portiere ospite Nordi evita un passivo più pesante.

TOH, CHI SI RIVEDE - Primi minuti con la maglia dell'Atletico Roma per Roberto Baronio e Mauro Esposito. Messi sotto contratto dalla capolista lunedì scorso, hanno calcato il campo per qualche minuto contro il Foligno. Un passato nella capitale per entrambi, ma su sponde differenti (Baronio alla Lazio, Esposito alla Roma), i due si sono ritrovati con un ben definito obiettivo: la promozione in Serie B.

LA CHICCA - Massimo Margiotta, undici presenze e due reti con la maglia della Nazionale venezuelana, ritorna al gol in Serie C dopo oltre dieci anni: nella stagione 1997-98 contribuì infatti con ben 19 realizzazioni alla promozione del Cosenza in Serie B. Il rigore trasformato contro il Foggia, però, è valso a poco: gli uomini di Zeman (espulso) hanno espugnato il Putilli con gol di Sau (cinque gol in altrettante partite) ed Insigne.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

venerdì 17 settembre 2010

Daniele Franceschini lancia l'Atletico Roma: «Proveremo a vincere il campionato»



L'Atletico Roma guida la classifica del Girone B di Lega Pro Prima Divisione, e tra le sue fila spicca Daniele Franceschini: un anno fa sei partite con la Sampdoria, quarta in Serie A, ed ora protagonista con la maglia dei capitolini. Domenica scorsa è tornato «a casa» giocando 77' contro il Benevento: 3-0 il risultato finale, e tanta emozione per lui.

Daniele Franceschini, cosa l'ha spinta ad accettare l'offerto dell'Atletico Roma dopo tanti anni di onorata Serie A? «Ho iniziato ad allenarmi con la squadra all'inizio di agosto, e questo mi ha consentito di farmi un'idea dell'ambiente e delle ambizioni della società. Resomi conto che i presupposti per far bene c'erano tutti, ho scelto di rimettermi in gioco in una squadra che - oltre a potersi togliere parecchie soddisfazioni - mi ha consentito di tornare a Roma per stare vicino alla mia famiglia».

La massima serie non le manca? «Mi manca, e non potrebbe essere altrimenti. Ma ho scelto l'Atletico Roma, e farò del mio meglio perché quest'esperienza possa rivelarsi positiva».

Rimanendo in tema di Serie A, lei fu uno dei protagonisti del cosiddetto «miracolo Chievo». Con Pioli i gialloblu si sono ritrovati in vetta alla classifica dopo due giornate: pura casualità, oppure i «Mussi volanti» possono stupire ancora l'Italia? «Di sicuro non vinceranno lo scudetto, ma faranno certamente bene. Conosco a fondo l'ambiente clivense, so come lavora Sartori (il direttore sportivo, ndr): non è un caso che il Chievo stia disputando per la nona volta negli ultimi dieci anni la Serie A».

Con la nuova maglia ha fatto l'esordio casalingo domenica scorsa, nel 3-0 contro il Benevento. Cosa si prova nel tornare a giocare nella sua città quattordici anni dopo il debutto in con la maglia della Lazio? «È stato emozionante. Mi ha riportato alla mente gli anni spensierati della Primavera della Lazio, quando noi ragazzi del settore giovanile biancoceleste inseguivamo il sogno di diventare calciatori proprio sul terreno di gioco del Flaminio. L'ambiente, poi, è molto sereno e ci consente di lavorare senza pressione: è un incentivo a fare meglio».

Con le firme degli svincolati Esposito e Baronio l'Atletico Roma ha ulteriormente migliorato un parco giocatori già di primissimo livello. Puntate apertamente alla promozione in Serie B, o da buona neoprossa cercherete per prima cosa di raggiungere quota 40? «Nascondersi è inutile: siamo primi in classifica, e questi due nuovi acquisti non possono che migliorarci. Vincere un campionato non è mai facile, indipendemente dalla categoria, ma noi ci proveremo così come proveremo a vincere ogni singola partita».

Come voi, anche il Foggia di Zeman scende in campo ogni domenica con l'obiettivo di segnare sempre un gol in più degli avversari. Lei che è stato lanciato in Serie A proprio dal boemo (21 aprile 1996, Sampdoria-Lazio 3-3) ed ha anche giocato per un anno a Foggia che idea si è fatto del ritorno in panchina di Zeman? «Premetto che della stagione trascorsa a Foggia ho un ottimo ricordo, nonostante il campionato si sia concluso con un'amara retrocessione. Questo Foggia, nonostante la presenza in panchina di un grande allenatore quale Zeman è, credo possa fare fatica in campionato: l'età media della squadra, davvero bassa, potrebbe costar caro in termini di esperienza, fondamentale in una categoria come la Lega Pro».

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

lunedì 13 settembre 2010

Il Punto sulla Prima Divisione, Girone B - L'Atletico Roma va in fuga, Zeman regala spettacolo



Quarta giornata, e novità in vetta: si spezza la coppia composta da Lucchese ed Altetico Roma, capitolini in fuga. Siracusa ancora a secco di punti e gol, mentre il Foggia ne fa quattro eppure pareggia. Franceschini torna a casa, Tozzi Borsoi a due facce.

Cos’è successo - L'ivoriano Almamy Doumbia risponde al gol di Biggi e ferma la Lucchese sull'1-1: i toscani perdono la testa della classifica dopo oltre ventidue mesi. Pareggio a reti bianche tra Cosenza e Taranto: partita gradevole a dispetto del risultato. Il Gela beffa la Cavese al 94' con D'Anna che, entrato in campo da nemmeno dieci minuti, fissa il risultato sul 2-1; gli altri due gol - entrambi giunti su calcio di punizione - portano la firma di Cruciani per i padroni di casa e Ciano per gli ospiti. La Nocerina s'impone 2-1 sul Barletta, chiudendo la pratica dopo appena 12' con i gol di Cavallaro e Catania, prima del gol di Caccavallo, buono solo per dare qualche speranza ai biancorossi. Illusorio vantaggio di Zeytulaev a Viareggio: i padroni di casa ribaltano il risultato con Marolda, Longobardi e D'Antoni.

Il top - Continua, trionfale, la marcia dell'Atletico Roma. Il 3 a 0 con cui il Benevento saluta il Flaminio non lascia dubbi sull'andamento dell'incontro: straordinaria la prova di forza offerta dai capitolini, in gol con Ciofani (due volte, in classifica marcatori è già a quota quattro) e Caputo. E mentre l'estremo difensore Ambrosi mantiene inviolata la propria porta per la quarta partita consecutiva, i suoi staccano la Lucchese e guadagnano in solitario la vetta della classifica.

Il flop - Se l'Atletico Roma ride, il Siracusa piange. Contro la Juve Stabia arriva la quarta sconfitta consecutiva, e stavolta si tratta di un 5-0 difficilissimo da digerire: Corona ne fa due, poi Albadoro di testa su assist di Mbakogu che sbaglia anche un rigore, ed in pieno recupero Raimondi e Valtulina arrotondano il risultato. Zero punti in classifica ed altrettanti gol segnati, l'unico motivo di consolazione per i Leoni è la festa ammirata sugli spalti: le tifoserie, gemellate, trascorrono la partita intonando cori in onore di Nicola De Simone (calciatore stabiese deceduto in campo quando militava nel Siracusa, a lui è intitolato lo stadio degli azzurri).

La sorpresa - Sotto di due gol ad un quarto d'ora dal triplice fischio dell'arbitro, per giunta con un uomo in meno, il Foggia pare spacciato. Poi scruti i gelidi occhi di Zeman, e capisci che il pareggio è tutt'altro che un miraggio. Segnano Tomi e Laribi (doppietta per lui, autore anche del momentaneo 2-1) ed è 4-4, ma al 94' il Foligno coglie un clamorosa traversa con Cavagna. Sorprendente il risultato, così come l'andamento dell'incontro, ma desta stupore anche la posizione in classifica del Foligno: terzo, a quota 8.

Toh, chi si rivede – Daniele Franceschini ritorna nella sua Roma, e lo fa giocando 77' contro il Benevento. Per il centrocampista, che ha appena firmato con l'Atletico dopo aver concluso la propria esperienza sampdoriana, anche un'occasione per segnare: bravo Aldegani a dirgli di no in apertura di gara.

La chicca – In Ternana-Pisa tutto ruota attorno a Tozzi Borsi, nel bene e nel male. Il bomber trasforma il rigore decisivo accordato dall'arbitro per un contatto in area tra Gagliardi e Nolé, poi nella ripresa perde la testa e nel giro di due minuti rimedia altrettanti cartellini gialli che gli costano l'espulsione. Nonostante l'inferiorità numerica, i suoi riescono a portare a casa il primo successo stagionale, agevolati dalle numerose assenze registrate tra le fila degli avversari.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

giovedì 9 settembre 2010

Guida post-mercato alla Serie A 2010/11: la Sampdoria

SAMPDORIA
GIUDIZIO MERCATO
GIUDIZIO SQUADRA

ARRIVI: Curci (P), Da Costa (P), Volta (D), Zauri (D), Guberti (C), Dessena (C), Koman (C), Foti (A), Marilungo (A)
PARTENZE: Castellazzi (P), Guardalben (P), Storari (P), Rossi (D), Stankevicius (D), Franceschini (C), Soriano (C)



La campagna estiva ha influito più sull'organigramma societario che sulla formazione titolare, rimasta pressoché invariata. Di nuovo, sulla sponda blucerchiata di Genova, ci sono il diggì Sergio Gasparin e l'allenatore Mimmo di Carlo, sostituti rispettivamente di Marotta e Delneri, trasferitisi alla Juventus con l'obiettivo di risollevare le sorti della Vecchia Signora. In campo, l'unica novità è rappresentata dalla presenza di Curci tra i pali, mentre il nuovo allenatore pare intenzionato a riproporre il fruttuoso centrocampo a rombo utilizzato con successo nel periodo clivense. Tra le virtù di una Sampdoria tristemente estromessa dalla Champions League nonostante una splendida partita di ritorno, da sottolineare il consueto ricorso alla linea verde: Koman, Rossini, Volta e Marilungo hanno fatto ritorno alla base, e c'è da star sicuri che si guadagneranno la fiducia di mister Di Carlo. In uscita, rivoluzione tra i pali: via Storari, Castellazzi e Guardalben, rimpiazzati da Curci, Da Costa e Fiorillo. Ceduto in chiusura di mercato Stankevicius, in prestito al Valencia.

PIACE - L'affiatamento della squadra. Una rosa rimasta sostanzialmente invariata impiegherà poco tempo per metabolizzare il nuovo assetto tattico. I pezzi da novanta sono rimasti, ed è stato riconfermato anche chi la scorsa stagione ha contribuito in maniera decisiva al raggiungimento del quarto posto pur non essendo di proprietà della Samp (Guberti, Zauri, Pozzi). Senza dimenticare i giovani che hanno fatto ritorno all'ovile, tutti candidati a seguire le orme di Poli.

NON PIACE - L'avvicendamento tra i pali potrebbe creare qualche apprensione alla difesa. Partiti Storari e Castellazzi, andati a rinforzare Juventus ed Inter, per sostituirli si è scelto di puntare su Curci: dopo aver sfiorato l'azzurro negli anni romanisti, si è ritrovato ad imbarcare 57 gol nell'ultima stagione trascorsa a Siena.

10/11 vs 09/10 - Sul rettangolo di gioco l'unica novità rispetto alla passata stagione è la già discussa presenza di Curci tra i pali, mentre la presenza di Di Carlo in panchina va ad influire sullo schieramento tattico: il 4-4-2 rimane, ma col centrocampo a rombo e non più in linea.

IL COLPO - L'unico, vero acquisto è stato quello di Gianluca Curci tra i pali. Per il resto, tanti rientri ed altrettante riconferme: su tutte quelle di Cassano, Palombo e Pazzini. E se per i primi due si prospetta un finale di carriera in maglia blucerchiata, lo scintillante centravanti ammirato in Europa faceva gola a molti. Nonostante l'eliminazione dalla Champions League è stato trattenuto: è lui il vero colpo della Samp.

LA SORPRESA - Reduce da una positivissima stagione in cadetteria, Massimo Volta è pronto a ripetersi nella massima serie in maglia blucerchiata. Appena svestito il bianconero del Cesena, si è subito trovato protagonista in Champions League con la Sampdoria: la titolarità contro il Werder Brema, seppure come terzino destro, è sintomo della grande fiducia riposta in lui da Di Carlo. Se la vedrà con il più esperto Zauri.

AMBIZIONI - Ripetere il quarto posto della scorsa stagione sarà arduo, ma non impossibile. Cassano, Pazzini e Palombo sono sempre lì, e la novità rappresentata dall'avvento in panchina di Mimmo Di Carlo è intrigante. L'incognita è rappresentata dal doppio fronte su cui saranno impegnati i blucerchiati: l'Europa League succhia un mare di energie, ma non va snobbata.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

mercoledì 8 settembre 2010

Re Giorgio Corona è sempre il solito: «Vivo per il goal, punto sempre a migliorarmi»



L'ultimo goal oltre sei mesi fa, in Taranto-Pescina 2-0 del 21 febbraio. Da allora, una lunga ed inattesa astinenza per Giorgio Corona, bomber da 140 reti tra i professionisti con le maglie di Messina, Tricase, Campobasso, Giugliano, Brindisi, Catanzaro, Catania, Mantova e Taranto. A questa lunga lista si è aggiunto domenica il nome della Juve Stabia: approdato a Castellammare dopo aver rescisso il contratto biennale che lo legava al Taranto, «Re Giorgio» si è iscritto al tabellino dei marcatori nella vittoriosa trasferta di Barletta realizzando il rigore del definitivo 2-0.

Giorgio Corona, che effetto fa tornare al goal dopo oltre sei mesi per uno abituato a segnare con continuità come lei? «L'obiettivo primario, quando si mette piede in campo, è la vittoria. Certo, l'attaccante vive per il goal, ma non sempre è facile segnare. Però quando si conduce la propria squadra al successo andando anche a segno la soddisfazione è doppia».

A chi dedica questo gol? «A Catello Buonocore, che di recente ha perso sua figlia Genny».

Come si trova in questa nuova realtà? «Mi trovo molto bene. Qui a Castellammare è stato creato un bel mix di calciatori giovani ed esperti, penso si possano fare buone cose in campionato».

Qualcuno dei nuovi compagni la ha impressionata? «Mbakogu, ad esempio, ha giocato una gran partita contro il Barletta: ha le possibilità per arrivare in Serie A, ma come tutti i giovani deve maturare ancora molto».

A cosa punta la Juve Stabia in questa stagione? «Viviamo alla giornata, cercando di dare il massimo partita dopo partita. Non ci siamo abbattuti dopo le prime due sconfitte, non ci esalteremo dopo questo successo esterno».

E il suo obiettivo per questo campionato qual è? «L'importante è che la squadra vada bene. Se questo accadrà, sono sicuro che riuscirò a migliorare il mio personale bottino dello scorso campionato (8 goal con il Taranto, ndr)».

«È un campionato difficile, ma noi possiamo dire la nostra», così si congeda Corona. Una frase che certamente farà ben sperare i tifosi delle Vespe.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

lunedì 6 settembre 2010

Il Punto sulla Prima Divisione, Girone B - Il Lanciano fa lo sgambetto ai Satanelli di Zeman



Tutti insieme, appassionatamente, in campo alla domenica pomeriggio. Il terzo turno del girone B di Prima Divisione regala spunti interessanti, su tutti il ritorno del calcio «alla Zeman»: sconfitto 5-3 a Lanciano, il boemo mastica amaro ma è conscio di aver offerto alla platea uno spettacolo memorabile. In vetta brindano Atletico Roma e Lucchese, ad un primo abbozzo di fuga, mentre il Siracusa giace mestamente in coda alla graduatoria.

Cos’è successo - Tre partite, tre vittorie, nove punti: l'Atletico Roma espugna l'Arena Garibaldi con gol di Balzano e Ciofani approffitando della giornataccia occorsa al Pisa, che termina in nove a causa di due espulsioni (Bizzotto e Gimmelli) dopo aver effettuato tutte e tre le sostituzioni nel corso della prima frazione a causa di altrettanti infortuni. Vince anche il Taranto: 2-1 contro il Gela, ma gli jonici non brillano. Ben disposti in campo dal tecnico Provenza, gli ospiti concedono il vantaggio ad Incocciati (36') ma riescono ad agguantare il pari con D'Anna, prima che Di Deo vesta i panni del match winner regalando i tre punti ai suoi prima di lasciare il terreno di gioco a causa di uno stiramento. Il derby campano tra Benevento e Nocerina si conclude in parità, ma il risultato è bugiardo: gli ospiti, per lunghi tratti in controllo della partita ed in vantaggio con Di Maio al quarto d'ora, si vedono raggiungere da Pintori quando mancano pochi minuti alla conclusione dell'incontro. Nel finale, Gori ed Aldegani protagonisti di grandi parate. Un frizzante Foligno ha la meglio sul Viareggio, decisive le realizzazioni di Cavagna (26', su calcio di rigore) e Sciaudone, ispirato da Falcinelli. L'Andria s'impone a Siracusa con gol di Paolucci a dieci minuti dal termine. Partita piacevole, ma i padroni di casa sin qui non hanno messo in cascina neppure un punto.

Il top - Signore e signori, Zemanlandia. Otto gol, due cartellini rossi, un palo ed un turbinio di emozioni difficile da esprimere sotto forma di lettere e segni d'interpunzione. Difesa ballerina e fame di gol: questa la ricetta del cuoco boemo per offrire un pomeriggio indimenticabile ai tremila presenti sugli spalti del «Biondi» di Lanciano. Dopo l'avvio contraddistinto dal predominio territoriale dei padroni di casa, in vantaggio con capitan Di Cecco, la partita s'infiamma quando lo stopper Romagnoli infila l'1-1. Spogliatoi, quindi un ping pong a suon di gol da vietare ai malati di cuore: il perché lo spiegano Sau (50'), Di Cecco (57'), Turchi (59') ed ancora Sau (65'). Una capocciata di Antolioli riporta in vantaggio i padroni di casa, graziati da Sau dopo pochi istanti ed omaggiati di un tranquillo epilogo di gara dall'ingenuità di Burrai: espulso per doppia ammonizione, anzitempo sotto la doccia gli farà compagnia Palermo, che rimedia il cartellino rosso falciando Di Cecco ai venti metri e regalando a Mammarella l'opportunità di arrotondare il punteggio su calcio di punizione.

Il flop - Annichilita a Lucca, la Ternana si ritrova a leccarsi le ferite nei bassifondi della classifica. Privi d'ordine e d'idee, le fere hanno reagito all'inziale vantaggio degli avversari rossoneri (Biggi, al 6') sbilanciandosi in avanti e subendo altri tre gol nella ripresa (Marotta, poi ancora Biggi e quindi Pezzi).

La sorpresa - Dopo essersi presentato ai sostenitori della Cavese segnando un gol nel test infrasettimanale con la Berretti, Camillo Ciano bagna con una doppietta l'esordio in biancoblu. La prime rete arriva dagli undici metri (fallo di Giacomini, espulso, sullo stesso Ciano) e sancisce il momentaneo pareggio, che però resiste meno di un minuto: è lo stesso Ciano a marcare il 2-1 con un gran tiro da fuori area. Il gol di Bernardi, giunto all'80', regala il pareggio al Cosenza: finisce 2-2.

Toh, chi si rivede - In astinenza dal 21 febbraio (Taranto-Pescina 2-0), Giorgio Corona torna al goal suggellando dal dischetto il 2-0 con cui la Juve Stabia s'impone a Barletta. Due prime volte in una: per Corona si tratta della prima rete gonfiata con indosso la nuova maglia, mentre per le vespe questo è il primo successo stagionale.

La chicca - La Lucchese guida ininterrottamente la classifica dal 19 ottobre 2008, quando militava in Serie D nel girone E. Gli uomini di Favarin, che ambiziosamente dichiara d'ispirarsi all'Olanda di Cruijff e Michels, paiono intenzionati a rimanere in cima alla graduatoria ancora per molto tempo: desiderosi di allungare una striscia che dura ormai da ventidue mesi, in città che già chi sogna la Serie B. Primo fra tutti il presidente Giuliani.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

giovedì 2 settembre 2010

Il Punto sulla Lega Pro, Girone B - Prima delusione per Zeman, Atletico Roma è implacabile al Flaminio



Il sole picchia e le gambe spesso non girano. Ma la Lega Pro è in campo, spalmata come ormai di moda su tre giorni: anticipo al sabato, abbuffata domenicale e chiusura in notturna al lunedì. Di verdetti nemmeno l'ombra, ma i primi centottanta minuti della stagione ci offrono alcune - tenui - indicazioni sul campionato che sarà.

Cos’è successo - L'incandescente derby tra Nocerina e Cavese si conclude a reti bianche e con poche emozioni. Gela-Andria termina 2-1: padroni di casa in vantaggio con Giardina, raddoppia Cunzi dal dischetto in apertura di ripresa. Per i pugliesi in goal Sibilano, difensore col vizio del goal. Una rete di Marolda consente al Viareggio di avere la meglio sul Siracusa. Solo pari e poche emozioni nel posticipo tra Ternana e Cosenza.

Il Top - Trionfo rossonero a Vasto, ma far festa non sono gli ideali padroni di casa del Foggia, «esiliati» dallo Zaccheria causa disordini nell'ultimo scorcio della stagione scorsa. Il risultato finale, un rocambolesco 3 a 2, premia infatti gli uomini di Favarin: avanti 2-0 all'intervallo (Bertoli e Marotta), sciupano il doppio vantaggio facendosi riagguantare dai Satanelli (Kone ed Insigne) ma si assicurano la vittoria grazie al calcio di rigore realizzato da Grassi a pochi minuti dal termine. In vetta alla classifica, per giunta a punteggio pieno, la Lucchese non sembra aver patito il salto di categoria.

Il flop - Diametralmente opposta la situazione della Juve Stabia, sin qui a disagio in Prima Divisione. Dopo il ko rimediato contro il Cosenza all'esordio, le Vespe incassano un'altra sconfitta: Falcinelli e Giacomelli chiudono i conti nel giro di tre minuti, regalando il successo al Foligno. Per raccontare la prestazione dei padroni di casa, disposti in campo con un inedito 3-5-2, è sufficiente citare Isetto (vice dello squalificato Braglia) che definisce «deprimente» la prova offerta dai suoi.

La sorpresa - Complice un errore del portiere Aldegani, il Lanciano si impone sul Benevento. Giunti al Biondi con l'obiettivo di portare a casa l'intera posta in palio, i giallorossi si sono dovuti arrendere dinanzi alla tonicità dei padroni di casa, bravi a sfruttare l'incertezza dell'estremo difensore avversario con Di Cecco ed incassare i tre punti per la gioia di mister Camplone (reduce da un esonero proprio sulla panchina degli Stregoni).

Toh, chi si rivede – Decisivo ai fini del pareggio in Barletta-Pisa è Marco Carparelli, il cui goal su calcio di punizione a cinque minuti dal termine nega la gioia del successo ai biancorossi (in goal con Infantino). Per l'attaccante ligure si tratta del ritorno al goal tra i professionisti: decisivo per la - doppia - promozione del Pisa, cui ha contribuito con 13 marcature, l'ultimo goal tra i pro' l'aveva segnato nel 2008-09 con il Cittadella in Serie B.

La chicca – Battendo il Taranto 1-0 (goal di Franchini) l'Atletico Roma porta a venti i risultati utili consecutivi ottenuti tra le mura amiche del Flaminio. L'ultima sconfitta casalinga risale infatti all'aprile del 2009, quindici mesi fa.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com