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lunedì 12 luglio 2010

Promossi&Bocciati di Olanda-Spagna: Webb e Robben steccano, Iniesta no!



La partita: Più calci che calcio. Il primo tempo è la sagra del fallaccio, spesso squisitamente intimidatorio: van Bommel e la sua banda scelgono questa via per sopraffare la Spagna, e per poco non ci riescono. Nonostante tutto, le occasioni non mancano, ma latitano i realizzatori: Robben filosofeggia dinanzi a Casillas, mentre Fabregas si erge a paladino dell'egoismo. Meno male che c'è Don Andrés. Voto 5.5

Iniesta: Pensate che un gol segnato a pochi spiccioli dal termine di una finale mondiale sia il massimo? Se è così, vi sbagliate. Ed Iniesta, che si disfa dell'ormai obsoleta maglia priva di stella «mondiale» per celebrare la memoria del compianto Dani Jarque ne è la prova lampante. Un grande uomo, prima che un grande campione. Voto 7.5

L'Olanda: Noi calciamo, e poco importa che si tratti della palla o di un avversario. Questo pare il primo comandamento degli olandesi, capitanati dal fumantino van Bommel ed esemplificati dall'intervento da galera di De Jong sul malcapitato Xabi Alonso. Le statistiche parlano di qualcosa come nove cartellini gialli estratti dall'arbitro - misericordioso in più d'una occasione, rivolgersi a Robben per ulteriori informazioni - in faccia agli oranje, con Heitinga che è riuscito addirittura a fare il bis. Voto 5

Webb: Estrae cartellini a destra e a manca, finendo col risultare addirittura troppo buono. Nega almeno un calcio di rigore (a Xavi) ed un paio di espulsioni (De Jong prima, Robben poi) non sembrando mai pienamente in controllo di una partita parecchio movimentata. Dall'ottimo direttore di gara ammirato tanto in Premier League quanto nella nerazzurra finale di Madrid, era lecito attendersi di più. Voto 5

Robben: Dribbla tutto ciò che gli capita a tiro, compreso un cartellino rosso. Eppure riesce a rovinare tutto facendosi ipnotizzare per ben due volte dal decisivissimo Casillas. Sangue troppo caldo, e la coppa vola a Madrid. Voto 5.5

La Spagna: Degno epilogo di un torneo iniziato male salvo poi concludersi nel miglior modo auspicabile per chi mangia paella e festeggia los Sanfermines. Villa è una maraVilla, Iniesta decisivo per dovere, Xavi consueto alchimista del centrocampo e Casillas saracinesca umana. ¡Campeones del mundo! Voto 8

Sudafrica 2010: Le vuvuzelas e la primera vez della Spagna, il polpo Paul e la Germania multietnica, «Waka Waka» e la cavalcata uruguagia. Ma anche l'Olanda eternamente seconda, la peggior Italia di sempre, il Maradona cittì vestito da sposo, le lacrime di Gyan e le cassanate degli invasori. Non è stato un inno allo spettacolo, ma la sufficienza è pienissima. Voto 6

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

mercoledì 30 giugno 2010

Promossi&Bocciati di Spagna-Portogallo: Eduardo è un ottimo numero 1, Xavi il solito professore, flop CR9



Villa: Che maraVilla! Gioca all'ala sinistra, taglia e fa ammattire il diretto marcatore Ricardo Costa pur trovando sempre pronto Eduardo. Fino al 63', quando Xavi s'inventa un colpo di tacco per premiarne l'inserimento, e lui segna dopo la ribattuta dell'estremo difensore avversario. Con questo siamo a quattro gol nelle prime quattro partite: credete che abbia intenzione di fermarsi? Voto 7

Cristiano Ronaldo: Rabona, dribbling e colpi di tacco. Niente gol, però. Basta questo per spiegare la deludente prestazione di colui che avrebbe dovuto trascinare il Portogallo oltre l'apparentemente insormontabile ostacolo spagnolo. Voto 4.5

La Spagna: Piatta e prevedibile nel primo tempo, le «Furie Rosse» soffrono da morire le ripartenze portoghesi, rischiando in più d'una occasione il gol. Serve il gol di Villa per cambiare la partita, sapientemente indirizzata sui binari del tiqui-taca. Voto 6.5

Coentrão: Ancora una volta positivissimo: bene in ambedue le fasi, dimostra di progredire giorno dopo giorno in fase difensiva. Quando si tratta d'attaccare, poi, non si tira mai indietro. Chissà che non ci sia qualcuno disposto ad accontentare il Benfica, versando nelle classe dei campioni di Portogallo i venti milioni richiesti per assicurarsene il cartellino. Voto 6.5

Torres: Il ginocchio duole ancora, ed il gol rimane una chimera. Del Bosque certo non lo aiuta, dislocandolo all'ala destra e rendendo di fatto inoffensivo il proprio centravanti, di cui si ricorda ben poco oltre alla fiammata iniziale neutralizzata da Eduardo. Voto 5.5

Il Portogallo: Belli pratici, i portoghesi - Ronaldo escluso - che nel primo tempo mettono in seria difficoltà la Spagna: buona difesa, discreta verticalità e sapiente uso del contropiede. Peccato che la benzina finisca con troppo largo anticipo, consentendo agli avversari di chiudere la partita a base di possesso palla. Voto 6

Eduardo: Va bene che Pepe fa buona guardia su Iniesta, va bene che Alves e Carvalho cercano di limitare Villa e Torres, ma l'unico gol al passivo del Portogallo è un omaggio di questo ventisettenne in forza al Braga: ci fosse stato qualcun altro al suo posto, lo scarto sarebbe stato decisamente più significativo. Voto 7.5

Xavi: Consueto professore di centrocampo. Le trame spagnole passano necessariamente per i suoi piedi zuccherini, dai quali scaturisce anche l'assist per il gol di Villa. Trova anche il modo di sbalordire il pubblico a risultato acquisito: sbaglia un passaggio per Sergio Ramos, è un evento da annotare sul calendario. Voto 7

Antonio Giusto

lunedì 21 giugno 2010

Promossi&Bocciati di Brasile-Costa d'Avorio: Kaká è tornato a illuminare, Drogba predica nel deserto

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Luís Fabiano:
Favoloso. Anzi, «Fabuloso». Prima fredda Barry su imbeccata di Kaká, poi raddoppia nella ripresa dopo un doppio sombrero. C'è un tocco di mano, anzi ce ne sono due: l'arbitro non vede, lui non confessa. Decisivo. Voto 8,5


Drogba: Praticamente solo - Kalou non pervenuto - contro il muro difensivo brasiliano composto da Lucio, Juan e Julio Cesar, il bomber del Chelsea trova un gol che potrebbe risultare decisivo ai fini della differenza reti: parte da dietro, elude la marcatura e di testa infila il pallone in rete. Elefante indomabile. Voto 6

Brasile: Quando le cose girano lì davanti, sono guai per chiunque. Kaká si sente ispirato, ed ispira: Luís Fabiano ed Elano i beneficiari degli assist dell'ex milanista. Dietro, Bastos comincia a comprendere i meccanismi difensivi, mentre Juan è il solito imperatore della difesa. Voto 7,5

Kaká: Non segna, ma inventa: Fabiano ed Elano cortesemente ringraziano. Non è ancora al top della condizione, ma si è finalmente messo in moto. La sceneggiata di Keïta gli costa l'espulsione: peccato, non potremo gustarcelo contro il Portogallo. Voto 7,5

Costa d'Avorio: L'ordine e la compattezza difensiva visti contro il Portogallo sono andati a farsi friggere. Troppi spazi lasciati ad un Brasile che non può che approfittarne, siglando tre gol ed amministrando la partita a suon di tacchi e carezze al pallone. Nel finale, c'è chi perde la testa: a farne le spese Elano e Bastos. Voto 5

Elano: Secondo gol in due partite: Daniel Alves rimanga in panchina. Ennesima prova di livello per il centrocampista del Galatasaray: corre, imposta e, come già detto, segna ancora. Esce al 67', azzoppato da Tioté. Voto 7

Keïta: Entra, e Michel Bastos se ne accorge subito: interventaccio in ritardo, l'arbitro lo grazia. Non combina nulla col pallone tra i piedi, in compenso dà prova di grandi abilità artistiche: in lizza con Busquets per il prossimo oscar della simulazione. Ma poi, gliel'avran detto che ha fatto un favore al Portogallo facendo espellere Kaká? Voto 5,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

martedì 15 giugno 2010

Promossi&Bocciati di Italia-Paraguay: Pepe ha una fame da lupi, Iaquinta non è... Eto'o



L'Italia: La condizione, come previsto, è arrivata proprio in concomitanza con l'esordio. Contro il Paraguay l'Italia sfodera una gran prestazione, contraddistinta da una fame che c'è ancora e dall'orgoglio dei campioni del mondo: il vantaggio dell'«Albirroja» è una casualità, il dominio azzurro un dato di fatto. Peccato solo per il pareggio: con tre punti in tasca, il prima nel girone sarebbe stato ipotecato. Voto 7

Pepe: Sa di non avere la delicatezza di tocco di Maradona, ma neppure di Pirlo, però ha una fame da lupi: corre come un pazzo, si sbraccia, urla ed ha anche il merito di battere il calcio d'angolo da cui scaturisce il gol di De Rossi. Voto 6,5

De Rossi: Ormai ci ha preso gusto: reduce dalla più prolifica stagione della propria carriera, continua ad infilare palloni in rete. Stavolta, complice l'uscita a farfalle di Villar, il gol vale un meritatissimo pareggio, che anzi va stretto ad un'Italia davvero convincente. Il tutto, ovviamente, corredato dal solito lavoro in fase d'interdizione e pure da qualche gustoso dribbling. Voto 7

Iaquinta: Parte largo a sinistra, ma non è certo Eto'o. Niente fase difensiva, quindi. Al cross ci va poco e male, sempre alla ricerca di un dribbling che non arriva: a volte s'incaponisce, finendo per nuocere alla squadra. Vogliamo trovargli un merito? L'aver messo lo zampino nel gol del pari: il calcio d'angolo poi trasformato in gol da De Rossi è frutto di un suo filtrante per Pepe intercettato da un difensore paraguaiano. Voto 5,5

Criscito: Non tradisce l'emozione dell'esordio mondiale, rendendosi protagonista di un primo tempo davvero positivo: attento in chiusura, non disdegna la sovrapposizione finalizzata al cross. Nella ripresa cala, ma per lui si tratta di un gran giorno. Voto 6

Marchisio: Non è un trequartista, e stavolta dovrebbe averlo capito anche Lippi. In difficoltà sin dall'inizio, si cerca la posizione a sinistra, contrariamente alle indicazioni del c.t. Non combina praticamente nulla: Lippi lo sostituisce, lui esce mestamente dopo aver fatto comunque tutto il possibile per la squadra. Voto 5,5

Cannavaro: Di triplicare la «a» non è ancora giunto il momento, ma il difensore ammirato contro il Paraguay è solo un lontano parente dell'attempato centrale juventino. Rispolvera l'anticipo dei tempi d'oro, legge bene le azioni avversarie e sfodera un'esperienza accumulata in anni ed anni di grandissimo calcio. Voto 6

Il Paraguay: Ringraziare Alcaraz è imperativo: senza il suo gol, adesso staremmo parlando di un logico e meritato ko paraguagio. Troppa grinta, poca testa: poche azioni, per giunta confuse, ed un quantitativo di interventi tanto duri quanto evitabili inadatto ad una festa di calcio quale è il mondiale. Voto 5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

giovedì 1 aprile 2010

Promossi&Bocciati di Inter-Cska Mosca: Stankovic è implacabile, Akinfeev salva i russi, Honda ingolfato



Inter: Nel primo tempo gli uomini di Slutski vengono analizzati alacremente; individuati i loro punti deboli, si può procedere all'attacco. La ripresa è arrembante, i russi non ci capiscono un accidenti. Sneijder crea, Milito finalizza, Pandev no. Unica pecca, per l'appunto, la poca freddezza sotto porta: occasioni alla mano, un 3-0 non avrebbe certo destato scalpore. E invece il goal di vantaggio è solo uno, che non chiude certo il discorso relativo alla qualificazione. Voto 7

Cska Mosca
: Presentarsi a San Siro per fare la partita è pura utopia, siamo d'accordo. Ma se si vuol fare catenaccio, che lo si faccia bene allora: la difesa balla e parecchio anche, mentre il contropiede si dimostra ospite poco gradito in casa Cska. Honda spettatore non pagante, Necid non pervenuto. Un ringraziamento ad Akinfeev è dovuto, soprattutto da parte di Slutski. Voto 4,5

Stankovic
: Onnipresente. Dove c'è il pallone, c'è lui. E la sensazione è che anche se si giocasse su un campo da golf lui sarebbe capace di non farsi sfuggire nessuna sfera. Mostruoso. Unica pecca, la poca freddezza davanti ad Akinfeev: il portiere russo neutralizza una conclusione da distanza ravvicinata e, non contento, si ripete su un destro velenoso dalla lunga distanza. Se fosse entrata lì, adesso si starebbero avviando le pratiche per la santificazione di Stankovic. Voto 7,5

Akinfeev
: Degno avversario di una grande - la «g» è minuscola, per ora - Inter. Senza questa saracinesca umana, il Cska starebbe già riponendo nel cassetto il sogno-Champions. Para tutto, ma veramente tutto. E quando non ci riesce, c'è Vasili Berezutski a metterci una pezza. Voto 7

Sneijder
: Gli è sufficiente defilarsi sulla sinistra - ordine di Mourinho, of course - per cambiare il volto della partita. Dà la sensazione di vedere cose che noi umani potremmo solo immaginare in più d'una occasione, finendo per servire a Milito il pallone dell'1-0. Certo è che, se avesse aperto un po' di più l'angolo all'84', ora staremmo parlando di un'Inter già in semifinale. Voto 7

Necid
: Esiste il «centravanti boa» ed esiste il «centravanti ectoplasma». Necid appartiene alla seconda categoria, per fortuna di Julio Cesar. Pressoché nullo per novanta minuti, i pochi palloni toccati vengono gettati alle ortiche a causa dei ferri da stiro impiantati al posto dei piedi. Ritenti, forse - ma io ne dubito fortemente - sarà più fortunato. Voto 4

Milito
: Novello Re Mida: tutto ciò che tocca si tramuta in oro. Non è una novità, ma ogni volta che questo prodigio accade ci ritroviamo a raccogliere la mandibola, cascata in terra per lo stupore. A Milito basta una frazione di secondo per mandare a vuoto due uomini e freddare Akinfeev, all'Inter basta il suo gol per vincere. Voto 7

Honda
: Il tanto acclamato giapponese si perde nei meandri di San Siro. Samuel e Materazzi sono due orchi cattivi cui lui, personaggio da manga, non è abituato. Forse gli converrebbe imitare Nakata anche sul campo, oltre che dal parrucchiere. Voto 4,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

mercoledì 31 marzo 2010

Promossi&Bocciati di Bayern Monaco-Manchester United: Per Evra una serata no, Olic fa tutto e bene!



La partita: Ritmo tambureggiante, dal fischio singolo sino a quello triplo dell'arbitro belga De Bleeckere. Sono sufficienti novanta secondi a Wayne Rooney per sbloccare il risultato, complice un inopinato scivolone di Demichelis. Il Bayern però non ci sta, e viene fuori alla metà del primo tempo: i Red Devils prendono paura, ma il risultato rimane sullo 0-1. Perché i padroni di casa trovino la via della rete sono necessarie classe e fortuna, che si integrano perfettamente nel calcio di punizione con cui Ribery pareggia i conti al 77'. Un quarto d'ora, ed ecco arrivare il goal-partita di Olic. Il più caparbio di tutti, con pochi istanti ancora da giocare, ruba palla ad Evra in area ed infila l'incolpevole van der Sar con un sinistro affamato. Finisce 2-1 per i padroni di casa, ma a vincere è il bel calcio. Voto 8

Rooney: Fa e disfa. Goal, non-goal, autogol (almeno secondo gli antichi canoni), «giallo» e pure un infortunio infame nel finale. Protagonista, nel bene e nel male, di una sconfitta che il Manchester United probabilmente non meritava, ma che avrà la possibilità - e le facoltà, io credo - di rendere vana ad Old Trafford, tra una settimana. Per riuscirci, i Red Devils avranno bisogno del miglior Rooney della stagione. Voto 6.5

Ribery: Robben è in tribuna a masticare gomma americana e rimuginare sull'ennesimo infortunio? Poco male, in campo c'è Franck Ribery. Sta a lui non far rimpiangere il dribblomane - ma non solo - olandese, e lui ci riesce perfettamente: van Gaal crede ciecamente nelle sue doti, e «Kaiser Franck» lo ripaga prima caricandosi la squadra sulle spalle in un primo tempo balbuziente e poi marcando l'1-1 con l'involontaria complicità di Rooney. Lampi di classe e genio incompreso (dalla difesa del Manchester United). Voto 7

Fletcher: Fa di tutto: il mediano, il terzino, la mezzala. Stasera fa il suo, e poco altro. L'avvio è convincente, in entrambe le fasi: grintoso dinanzi alla difesa, Ferguson gli concede una chance offensiva scambiandogli la posizione con Carrick, che gli va a coprire le spalle. Lui, sbadato, si dimentica di ringraziare: una percussione sulla sinistra, poi basta. Al ritorno dovrà fare di più, sempre che non abbia voglia di visitare la Francia. Voto 6

Demichelis: Il pasticcione mascherato. Inizia che vuole spaccare tutto, e per poco non spacca Nani. Sul calcio di punizione causato, va pancia a terra lasciando Rooney libero d'insaccare il pallone in rete. Si rifarà dopo quest'infausto inizio di partita? No. Birillo di Fletcher, poi saltatore a vuoto. Nella ripresa, complice il progressivo arretramento dell'United, si rimette in piedi. Sotto la sufficienza, comunque. Voto 5.5

Evra: Chi ne tesse le lodi dovrebbe evitare di vedere quest'incontro. Nella prima frazione consente al brutto anatroccolo Altintop di emulare il cigno Robben, senza ovviamente rendersi mai pericoloso in avanti. Nella ripresa segue il medesimo copione, sino alla disastrosa improvvisazione finale: piroetta in area di rigore regalando signorilmente il pallone ad Olic, che da mastino d'area qual è segna senza neanche l'ombra di un ringraziamento. Niente fiori né applausi per lui stasera, ma solo ortaggi. Voto 5

Olic: Grinta da mediano, piedi più o meno di quel livello. Ma il fiuto del gol e la caparbietà ci sono. Il croato, atipica prima punta nello schieramento di van Gaal, rispetta la decisione del mister sbattendosi come un matto, ma senza prove tangibili della sua effettiva efficienza. Sul finire dell'incontro, ecco l'incontro di Klose e Gomez: Olic va a fare l'esterno a destra, e proprio da lì parte per andare a freddare van der Sar. Poi va a fare lo spogliarello e si becca un giallo da pollo, ma non conta nulla: lui ha segnato, lui ha vinto. Voto 7

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 28 marzo 2010

Promossi&Bocciati di Juventus-Atalanta: Amoruso e Del Piero migliorano col passare del tempo, ma che brutta partita!



La partita: Novanta. I minuti di una partita di calcio, ma anche il numero della paura nella Smorfia. Ecco, la paura: handicap di una gara che avrebbe certamente potuto e dovuto regalare di più. Invece le squadre paiono di pietra, terrorizzate al solo pensiero di commettere un errore - che poi, puntualmente, arriverà - decisivo ai fini di un risultato troppo importante per essere negativo. Ne viene fuori una partita piatta, spezzata solo dai gol - episodi, non certo azioni ponderate - e dalla civile (ma fino a un certo punto: rivolgersi a Zebina per ulteriori informazioni) contestazione della tifoseria juventina, esacerbata dalla dirigenza. Voto 5

Melo: Stagione durissima per il centrocampista brasiliano. Meno male che c'è l'Atalanta: dei cinque gol segnati in Italia, tre sono arrivati contro la formazione bergamasca. Quello di oggi, un colpo di testa pieno di rabbia e voglia di riscatto, regala tre punti fondamentali alla Juventus. Le scuse alla tifoseria, forse ruffiane forse sincere, contornano una prestazione di tutto rispetto, favorita anche dalla brillante intuizione di Zaccheroni: Melo mezzala, come ai bei vecchi tempi dell'Almeria, non lo si vedeva da tempo immemore. Voto 7

Valdes: Drogato di dribbling, rischia l'overdose. Mette in mostra un repertorio sconfinato, mai fine a se stesso. La giocata non è mai finalizzata alla derisione dell'avversario, ma sempre volta a creare la superiorità numerica in attacco. Per sua sfortuna, i compagni di squadra non vivono una giornata di grande vena, e così le sue prodezze finiscono per non incidere granché sull'esito dell'incontro. Bravo comunque. Voto 7

Del Piero: Capitano sempre, in campo e fuori. In mattinata affronta gli ultras, al pomeriggio infila le scarpe chiodate e insegna calcio. Il calcio di punizione che sblocca il risultato è magistrale, e poco senso ha tirare in causa Consigli: l'estremo difensore atalantino è in ritardo, certo, ma il pallone sarebbe comunque finito in rete. Vistosi riagguantare dall'ex compagno di squadra Amoruso, Pinturicchio s'inventa anche l'assist per il decisivo gol di Felipe Melo. Inossidabile. Voto 6.5

Amoruso: Ad agosto saranno 36, ma forse lui neppure lo sa. Il primo centro con l'Atalanta - bella prova di freddezza, anche se la difesa della Juve... - gli consente di migliorare un record, quello del maggior numero di maglie con cui si è segnato almeno un gol in Serie A: siamo a quota 12. StraordiNick. Voto 6.5

Zaccheroni: Tiene Melo in panchina, e ce lo lascia anche dopo l'infortunio di Diego. Giovinco in campo, fantasista undersized, rompe le scatole a Garics, negandogli le tanto amate - e pericolose - incursioni offensive. La perla di giornata, però, è l'inserimento di Felipe Melo al posto di uno spento Candreva: accade a mezz'ora dal fischio finale di Gervasoni (direzione tutto sommato sufficiente. Voto 6) ed è decisivo ai fini del risultato. Impiegato come mezzo sinistro in un centrocampo a tre, come con Emery all'Almeria, Melo ritrova il gusto dell'inserimento offensivo, puntualmente concretizzato in gol. Voto 6.5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 21 marzo 2010

Promossi&Bocciati di Milan-Napoli: Ronaldinho fa il fenomeno, Oddo tutto l'opposto!



Ronaldinho: Tanti auguri, fenomeno! Ronaldinho festeggia i suoi primi trent'anni, ed in regalo c'è un Grava (Voto 5,5) da far ammattire. Inarrestabile sull'amatissima fascia mancina, il dentone inventa dribbling in serie, prima di estrarre dal cilindro l'assist per il decisivo pareggio di Pippo Inzaghi. Nel finale, complice un giustificato nervosismo per il mancato sorpasso sull'Inter, scalcia Rinaudo per ottenere un inutile giallo. Voto 7

Mazzarri: S'inventa Campagnaro esterno sinistro, ed i fatti gli danno ragione: l'argentino è il migliore in campo. Ma c'è dell'altro: il suo Napoli è una creatura camaleontica, capace di proporre svariati moduli nel corso di una partita. Il Milan ne fa le spese, finendo col perdere due, preziosissimi punti che gli avrebbero garantito il primo posto solitario. Complimenti al mister. Voto 6,5

Inzaghi: Leonardo gli concede minuti preziosi, e SuperPippo premia la fiducia dell'allenatore con un gol decisivo, alla sua maniera insomma. Oltre all'inzuccata dell'1-1, anche tanti spunti individuali. Ah, già, per chi non lo sapesse Inzaghi è prossimo ai 37 anni. Immarcescibile. Voto 7

Bergonzi: Partita non difficilissima da arbitrare, il direttore di gara è comunque capace nel tenerla in pugno nei due, tre momenti in cui il nervosismo avrebbe potuto farla infuocare. Sufficiente. Voto 6

Nesta: Non era in campo, e si è visto. Senza di lui l'intera retroguardia rossonera perde sicurezza, finendo col subire un gol da polli. Che sia un giocatore la cui assenza pesa si sapeva già, ma se i suoi infortuni costringono il Milan a perdere punti preziosi in ottica scudetto è bene sottolinearlo. Voto 8

Campagnaro: Nato attaccante, evolutosi in difensore centrale, oggi Mazzarri gli affida la fascia sinistra del centrocampo. Corre su e giù, segnando pure il gol del provvisorio vantaggio partenopeo con un inserimento degno di Hamsik. Bene anche in fase difensiva: esemplare l'intervento in tackle scivolato su Thiago Silva che nega un prelibato contropiede al Milan. Voto 7

Oddo: Male, anzi, malissimo. Emblema della pessima difesa rossonera, è lui che, scontrandosi con Abbiati (ottima prestazione per il portiere, voto 7), propizia il gol di Campagnaro, che a porta vuota può solo gonfiare la rete. Esce mestamente, sostituito da Antonini. Voto 5

Cannavaro: Leader indiscusso del reparto difensivo napoletano, disputa una partita tutta cuore e sostanza. Decisivo in più d'una occasione, compreso il gol del Milan: lui e Rinaudo fanno confusione con le marcature, finendo per lasciare Inzaghi libero di colpire di testa in area di rigore. Voto 6,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 14 marzo 2010

Promossi&Bocciati di Juventus-Siena: Del Piero fa 300, Big Mac è un fenomeno!



La «testa» del Siena: Sotto di tre gol dopo dieci minuti, i ragazzi di Malesani non si scompongono, cambiano assetto tattico ma non modo d'intendere il calcio: si gioca per vincere, non certo per limitare un passivo che sarebbe potuto diventare tennistico. Seguendo il copione ricevuto in settimana, i giocatori della Robur riagguantano la Juventus a 15' dal termine nello stupore generale. Complimenti al Siena, squadra con gli attributi. Voto 9

Del Piero: 300 gol in carriera. Anzi, 301. Il capitano bianconero sarà l'unico componente della rosa a poter sorridere nel dopogara, ma sono assolutamente certo non lo farà: un signore come lui, che ha sempre anteposto il bene della squadra alla gloria personale, non smarrirà certo la retta via alla soglia dei 36 anni. Voto 7

Malesani: Il carattere di questo Siena è diretta conseguenza delle cure del tecnico veronese: solo un sanguigno come lui poteva infondere una tale fame i successo alla squadra, senza dimenticare un occhio di riguardo per il bel gioco. I fatti gli stanno dando ragione, ma la salvezza è ancora lontana, ma non per questo irragiungibile. Voto 7,5

La partita: Tre gol, spendidi, in dieci minuti. La festa di Del Piero, la frustrazione di Ekdal, le traiettorie di Candreva, la vena di Maccarone e la freddezza di Ghezzal. 3-1, 3-2, 3-3. Olé! Voto 8

Salihamidzic: «Brazzo» («fratello», in bosniaco) sostituisce Legrottaglie e manda in pappa i flebili meccanismi juventini: con lui a destra, Maccarone può festeggiare. Non contento dei due gol subiti, giunti entrambi dalla sua zona di competenza, si fa anche ammonire. Un disastro. Voto 4,5

Maccarone: Un goal, un palo ed un rigore procurato. Giornata di grazie per un «Big Mac» fenomenale. In settimana Odibe ha detto che la salvezza passerà per i suoi piedi: a quanto pare, il giovane (classe 1988) nigeriano ha doti di veggente. Voto 7,5

Russo (arbitro): La tanto bistrattata classe arbitrale trova nel gigante (194 cm) avellinese un valido baluardo. Non sbaglia nulla, coadiuvato alla perfezione dagli assistenti di linea. Il rigore su Maccarone è netto, mentre sul 2-0 Del Piero è nettamente in gioco. Voto 7

Candreva: Preferito allo statico Diego, il trequartista romano risponde presente alla chiamata di Zaccheroni. In campo dà tutto, trovando la seconda marcatura in Serie A (entrambe con la Juventus) e rivelandosi decisivo in occasione della prima rete di Del Piero. Cala col passare dei minuti, ma a differenza della stragrande maggioranza dei compagni, riesce a risultare decisivo. Voto 6,5

Ghezzal: Doppietta, la prima stagionale, che pesa come un macigno sui destini di entrambe le squadre. Il primo gol è da opportunista vero, mentre in occasione del rigore palesa una rara freddezza. Sarà bene per lui continuare così, se ambisce a giocare in Serie A anche nella prossima stagione. Voto 7

Zaccheroni: Davanti alle telecamere la sua disamina è, come di consueto, perfetta. Spiega dove, come, quando e perché i suoi hanno sbagliato. Eppure la sua squadra sembra totalmente allo sbando nella ripresa: i cambi (Camoranesi? uno zombie, e un'occasione a Iaquinta la si poteva anche concedere) sono colpa sua, ed un po' di polso in più non sarebbe stato certo accolto male dalla critica. Voto 4,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 21 febbraio 2010

Promossi&Bocciati di Inter-Sampdoria: Mou 'vince' anche in nove. Cambiasso super, Pazzini ingenuo

Le proteste di capitan Zanetti nei confronti di Tagliavento dopo l'espulsione di Samuel durante Inter-Sampdoria (Getty Images)

Cambiasso: L'Inter va sotto di due uomini, ma lui non perde la calma, pare non ne sia capace. Fortunatamente è l'unica cosa che non sa fare: trequartista in Argentina, mediano in Spagna, anche difensore in Italia. Non sbaglia niente, è lui il migliore in campo. Voto 7,5

Pozzi: Non è un attaccante da 20 goal a campionato, neppure da 10 se è per questo. Ma quando è in campo la sua presenza conta, eccome se conta: due espulsioni procurate ed un colpo di testa che per poco non faceva secco Julio Cesar. Poco altro, però. Voto 6,5

Tagliavento: La stragrande maggioranza delle decisioni prese sono ineccepibili. Il rosso a Samuel ci sta tutto, meno quello a Cordoba, estratto forse con troppa foga. Giusta l'ammonizione comminata ad Eto'o per simulazione. Sbaglia, semmai, nel lasciare che la partita s'accenda: troppi calci, a questi livelli, non possono essere tollerati. Voto 5

Milito: Encomiabile. La squadra è sotto di due uomini, lui corre per gli assenti: gioca spalle alla porta, lotta contro il difensore avversario, fa salire la squadra e guadagna pure qualche corner, che in simili situazioni non guasta mai. Gli interisti si augurano giochi così anche contro il Chelsea, allora sì che il passaggio del turno smetterà di essere un'utopia. Voto 7

Pazzini: Pazzo di nome, ma stavolta anche di fatto. Entrambi i cartellini rimediati sono dovuti ad evitabili escandescenze: il calcetto a Lucio è una sciocchezza, così come l'intervento su Stankovic che gli costa l'espulsione. Mezzo voto in più per il bel pallone servito a Poli nella prima frazione, unica giocata degna di nota nella sua partita. Voto 4,5

Stankovic: Ritorno in campo dopo quasi due mesi, ma non se ne accorge nessuno. Parte mezzala, conclude mediano: corre per chi non c'è. In campo 90 minuti, si capisce a fine partita che ne avrebbe fatto volentieri a meno: rosso come un peperone, ma contento per il prezioso punto ottenuto. Voto 6,5

Storari: Il portiere blucerchiato compie il suo dovere, regalandosi qualche applauso in occasione del colpo di testa a sventare l'azione dell'Inter «creato» nel primo tempo. Su Eto'o, poi, si supera: senza quell'intervento, a quest'ora staremmo parlando di una clamorosa sconfitta per la Samp, incapace di sfruttare un doppio vantaggio numerico. Voto 7

Mourinho: Coraggioso nell'arretrare Cambiasso sulla linea difensiva in seguito all'espulsione di Cordoba, viene ripagato dal «Cuchu». Guida i suoi in una partita di difficilissima interpretazione, conclusa a reti bianche ma importante come una vittoria. Voto 7

Del Neri: Si ostina a tener fuori Cassano, la cui genialità avrebbe indubbiamente giovato alla spenta Sampdoria di stasera. Non convince l'approccio mentale dei suoi alla ripresa: ci si sarebbe aspettata una fame
maggiore da una squadra cui si presenta l'opportunità di andare a vincere a San Siro. Il pari, comunque, gli va tutt'altro che stretto, come dimostrano le indicazioni date ai suoi nel finale di gara. Voto 5,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 14 febbraio 2010

Promossi&Bocciati di Juventus-Genoa: Un SuperRossi non basta! Buffon 'saponetta', Del Piero è tornato!



La difesa del Genoa: Con i tre di oggi, siamo a 39 gol subiti in stagione: seconda peggior difesa del campionato dopo quella del Siena. In occasione del gol di Amauri, Dainelli e Papastathopoulos si dimenticano di saltare. Raddoppio bianconero: palla persa sulla trequarti ed allucinante corridoio lasciato libero per Del Piero. E meno male che oggi dietro si giocava a quattro. Voto 4

Del Piero: 445ma presenza in A, superato Boniperti. Dopo un avvio titubante, dimostra di non sentire i suoi 35 anni: il recupero in scivolata in occasione del primo gol è una cosa che fa chi partecipa al Viareggio, ma la voglia di rivalsa dell'arzillo Del Piero gli consente anche queste prese in giro all'età. Il penalty decisivo è prova di freddezza, anche se un ringraziamento a Papastathopoulos appare dovuto. Voto 7,5

Acquafresca: Gasperini gli dà fiducia, lui si sbatte a destra e a manca, ma combina ben poco. Unica cosa positiva, l'assist per il primo gol di Rossi. Esce, mestamente, al 45': al suo posto Fatic. Voto 6

Il coraggio di Zac: Ferrara è solo un pallido ricordo. Grosso e Cannavaro fuori: essere campione del mondo non garantisce più un posto in campo. Zebina si ritrova, Caceres premia il mister e la sua fiducia, Del Piero è sempre pronto a rispondere «presente!». Con coraggio e sale in zucca, Zaccheroni mette in cascina tre punti preziosissimi. Voto 7

Marco Rossi: Due gol e un palo. Sembra il bottino di un centravanti, ed invece stiamo parlando del faticatore massimo del Genoa, oggi impiegato come interno destro di centrocampo in sostituzione dell'infortunato Milanetto. Entrambe le marcature portano alla mente un opportunista d'area di rigore come Pippo Inzaghi, uno che però non smazza a centrocampo. E se non ci fosse stato quel palo... Voto 7,5

Amauri: Segna il gol del pareggio su invitantissimo cross dalla destra di Caceres, ringrazia Papastathopoulos e Dainelli, quindi torna ad essere il solito latitante. Il gol, però, pesa parecchio. Voto 7

Papastathopoulos: Ennesima partita sottotono da parte del difensore greco, stavolta impiegato come quarto di destra nell'inedita difesa di Gasperini. Sbaglia tanto, troppo. Da rivedere, anche stavolta. Voto 5,5

Buffon: Le voci relative alla sua vita privata devono averlo destabilizzato: la papera cui farà seguito il gol di Rossi è un unicum. Lo stadio e la squadra si schierano dalla sua parte: cori e dediche, forza Gigi! Voto 5

Le bestie presenti sugli spalti: Ogni commento è superfluo. Senza voto

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

venerdì 29 gennaio 2010

Promossi&Bocciati di Inter-Juventus: La Vecchia Signora gioca da provinciale, Matrix ruggisce



L'atteggiamento della Juventus: Al gol di Diego, tanto fortunoso quanto primaticcio ed immeritato, la Vecchia Signora reagisce come l'ultima delle provinciali: rintanandosi in difesa con il miraggio del contropiede orchestrato dal funambolo brasiliano. Che però di cognome fa Ribas, non Maradona. Voto 4

Balotelli: Decide il match, ma senza il risolutivo tap-in finale si sarebbe trattato dell'ennesima partita «tutto fumo e niente arrosto». Svaria su tutto il fronte offensivo, è ossessionato dal dribbling, cade al suolo come una foglia morta e palesa tempi di reazione da far invidia ad un bradipo. Eppure, complice la manca «salita» di Grosso, è il più lesto ad avventarsi sul pallone del 2-1. Voto 6

Buffon: Senz'ombra di dubbio il migliore dei suoi. L'Inter segna il gol che decide il match all'88° minuto solo grazie ai suoi interventi: ci fosse stato qualcun altro al posto suo, i bianconeri avrebbero finito per capitolare assai prima. Lui non meritava la sconfitta, gli altri dieci sì. Voto 6.5

Balotelli contro Chiellini: Duello rusticano tra due futuri pilastri della Nazionale italiana. Non mancano colpi proibiti, urla e «vaffa», ma soprattutto non manca lo spettacolo: Chiellini pedina Balotelli, poco importa che giri alla larga dalla porta, a destra o a sinistra. In occasione del gol, però, gli lascia fare. Voto 7

Lucio: L'arrendevole condotta di gioco juventina lo rende pressoché inoperoso. Buon per l'Inter: lo «zegueiro» può far valere freschezza e strapotere atletico nell'«estirada» che vale il pareggio. Voto 7

Diego: nella prima frazione è il migliore della Juventus, semplicemente perché l'unico che cerca di giocare al calcio. Costretto da Ferrara a sfiancarsi tra centrocampo e attacco, lui riponde presente finché ha fiato. Poi la disperazione e l'acido lattico lo portano ad alzare bandiera bianca. Voto 6.5

La papera di Toldo: Il destro da fuori di Diego è un cordiale invito a sporcarsi i guantoni, che però Toldo respinge (l'invito, non il pallone!), accartocciandosi in modo talmente goffo da consentire alla sfera di passargli sotto la pancia prima d'infilarsi in porta. Voto 3

Chiellini: Rude, reattivo, rozzo, resistente. Perno difensivo bianconero, gli tocca l'ingrato compito di affrontare Balotelli (e Sneijder, e Milito, e Pandev...): lui non fa una grinza. Legna fino a quando può, e con i soliti, ottimi risultati. Poi gli tocca prostarsi dinanzi alla superiorità nerazzurra. Voto 6

Santon: Esente da compiti difensivi grazie alla latitanza offensiva da parte della Juventus, riassapora il dolce sapore delle scorribande nella metà campo altrui. Ancora un po' di ruggine, certo, ma il «Bimbo» sembra essere tornato sulla retta via. Voto 6

Materazzi: Ci mette un po' ad ingranare, ma è ampiamente giustificato dai 37 anni e dalla tanta panchina. Nel secondo tempo, tuttavia, si riscopre il leone di un tempo: ruggisce in difesa, ricacciando via i timidi tentativi della Juventus. Voto 6.5

Candreva: Ferrara, colto da uno dei suoi tanti raptus tattici, lo propone come esterno di destra nel centrocampo a quattro. Lui, che pur di indossare la prestigiosa maglia bianconera starebbe anche in porta, china il capo ed esegue gli ordini del tecnico (per quanto ancora?). La prestazione, tutto sommato, non è malaccio. Voto 6.5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

mercoledì 26 agosto 2009

Fiorentina - Sporting Lisbona 1-1: cronaca e promossi&bocciati

Fiorentina-Sporting Lisbona 1-1: Jovetic entra e regala la Champions ai viola!
Sono stati novanta minuti di sofferenza, ma i viola hanno ugualmente raggiunto l'obiettivo.



Per ottenere la qualificazione alla fase a gironi della Champions League (e i conseguenti 20 milioni di euro) alla Fiorentina basta un pareggio con meno di 3 gol. Lo Sporting, dal canto suo, ha una sola possibilità per riascoltare l’inno della Champions: vincere. Gli allenatori hanno pensieri diversi in testa: la preparazione fisica per Prandelli, l’arbitraggio per Paulo Bento.

In campo – Solito 4-2-3-1 per la Fiorentina, pronto a tramutarsi nel quadrato 4-4-2 quando la palla ce l’hanno gli altri. Mutu parte dietro Gilardino, con Marchionni a destra e Vargas a sinistra. Zanetti, recuperato, fa coppia con Montolivo. Terzino sinistro, ancora Gobbi: «Ha una migliore intesa con Vargas», si giustifica Prandelli. Paulo Bento dispone i suoi con il collaudato 4-3-1-2. Liedson e Djalò davanti, perché mancano sia Helder Postiga che Caicedo, acciaccati. Ad ispirarli (ma anche ad infastidire Zanetti) Mati Fernandez, le cui spalle sono coperte da Veloso e Pereirinha. Moutinho sul centrosinistra. Dietro, Pedro Silva al posto di Abel a destra, Marques a sinistra, Carriço e Polga centrali. Rui Patricio a presidio dei pali.

Si gioca – Dopo 10 minuti di sostanziale studio da parte dei due contendenti, la prima, ghiotta occasione capita sul sinistro – poco educato – del trottolino Djalò, che spreca malamente. La Viola ci prova, ma senza la giusta convinzione, e la fame dello Sporting si fa sentire con Matias Fernandez, che al quarto d’ora impensierisce Frey su punizione. Per tutta la prima frazione la Fiorentina soffre, concedendo troppi spazi agli avanti avversari, che però non concretizzano. Occorre una punizione di João Moutinho, al 35’, per indirizzare la partita sui binari di chi più merita, ma il capitano sportinguista deve ringraziare Frey, che fa un passo di troppo sulla destra e viene uccellato sul proprio palo. Nel finale, assalto viola, ma si va al riposo sullo 0-1, risultato giusto per quanto visto sul terreno di gioco.

Negli spogliatoi mister Prandelli striglia a dovere i suoi uomini: al ritorno in campo è tutta un’altra musica, soprattutto grazie ad un riccioluto montenegrino, Stevan Jovetic. È proprio lui, dopo una prova generale a poco più di 20 secondi dal suo ingresso in campo, a pareggiare i conti: stop di sinistro, destro imparabile, 1-1 e palla al centro. Nonostante il goal avversario, la reazione dello Sporting è debole, quasi impalpabile. Neppure l’ingresso di Saleiro (62’, al posto di Mati Fernandez, spettatore non pagante ma profumatamente pagato) riesce a smuovere l’attacco biancoverde. Anzi, la Fiorentina continua a fare la partita, guadagnandosi un rigore non visto dal solo Webb, che ammonisce addirttura il presunto autore del fallo di simulazione. Chi? Stevan Jovetic, naturalmente. Prandelli fa rifiatare Mutu e Zanetti, rimpiazzandoli rispettivamente con Jorgensen e Donadel. Paulo Bento si gioca la carta della disperazione: Tonel centravanti, ma non basta. Finisce 1-1, e lo Sporting torna a casa.

La chiave – Prandelli veste gli abiti del veggente per effettuare la prima sostituzione: Jovetic cambierà il volto del match.

La chicca – Minuto numero 54: cross dalla dalla destra, Jovetic controlla con il sinistro, rientra sul destro e fulmina Rui Patricio. È il goal del pareggio, è il gol-qualificazione.

Top&Flop – Alla grande Jovetic, bene Marchionni. Montolivo fa il suo, Mutu ci prova. Moutinho, gol a parte, sottotono, Fernandez non pervenuto, Liedson bene solo nella prima frazione.

Antonio Giusto


IL TABELLINO

FIORENTINA-SPORTING LISBONA 1-1

MARCATORI: 35’ Moutinho (S), 54’ Jovetic (F)

FIORENTINA: (4-2-3-1): Frey 6,5; Comotto 6, Dainelli 6, Gamberini 6, Gobbi 5 (46’ Jovetic 7,5); Zanetti 5,5 (81’ Donadel s.v.), Montolivo 6,5; Marchionni 6,5, Mutu 5,5 (72’ Jorgensen 6), Vargas 6; Gilardino 6. All.: Prandelli 6,5

SPORTING LISBONA: (4-3-1-2): Rui Patricio 6; Pedro Silva 5 (81’ Tonel s.v.), Carriço 5,5, Polga 5, Marques 5; Pereirinha 6, Veloso 5, Moutinho 6; Fernandez 5 (62’ Saleiro 5); Liedson 6, Djalò 5,5. All.: Paulo Bento 6

AMMONITI: Comotto (F), Pedro Silva (S), Zanetti (F), Jovetic (F), André Marques (S), Caneira (S)

Fonte: Goal.com

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Jovetic e Marchionni ovunque, Mutu non è ancora lui
Buona anche la prova di Montolivo. Liedson mette in ambascie la difesa viola.



Jovetic: Entra lui, e la partita cambia. Iperattivo, è ovunque. Il gol è la punta dell’iceberg di una partita fantastica. Unico neo: un pallone buttato perché giocato in maniera troppo complessa. Ma glielo si può perdonare. Voto 7,5

Frey: Fa un passo di troppo sulla destra in occasione del gol di Moutinho. Si riscatta in seguito, non facendosi mai trovare impreparato. Un brivido nel finale. Voto 6,5

Liedson: Nel primo tempo è una spina nel fianco per la difesa viola, che però gli prende le misure e lo disinnesca nella ripresa. Comunque sufficiente. Voto 6

Mutu: Non è ancora lui, e si vede. Esausto, esce al 72’. Voto 5,5

Marchionni: Correre è il suo mestiere, e lo fa alla grande. Voto 6,5

Fernandez: Prova a mettere in difficoltà Zanetti in avvio, una punizione respinta da Frey e poi il nulla. Voto 5

Montolivo: Benino a centrocampo. Mette ordine in una giornata in cui Zanetti è sottotono. Voto 6,5

Webb: Sul gol dello Sporting influisce un fallo di mano di Liedson non sanzionato. Nega un solare rigore alla Fiorentina e, non contento, ammonisce pure Jovetic. Voto 5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 8 febbraio 2009

Torino-Chievo 1-1: cronaca e promossi&bocciati

Torino-Chievo 1-1: Di nuovo Italiano allo scadere e i granata frenano ancora
Vanificato il vantaggio momentaneo firmato da Ventola.

Torino-Chievo 1-1: Di nuovo Italiano allo scadere e i granata frenano ancora

La sfida-salvezza tra Torino e Chievo termina con un pareggio che accontenta gli uomini di Mimmo Di Carlo, bravi a reagire dopo l’1-0 firmato da Ventola. Rabbia in casa Toro, dove il quarto pareggio di fila fa tremare Novellino, al cui posto Cairo sta pensando di chiamare Camolese.

In campo – Nel Toro gli assenti Rivalta, Bianchi e Ogbonna sono rispettivamente sostituiti da Dellafiore, Stellone Rubin. Alle spalle del calvo centravanti si posiziona Rosina, in un 4-4-1-1 tanto simile al consueto 4-4-2 di Novellino. Il Chievo invece se la gioca con un 4-3-1-2 con Pinzi in versione trequartista alle spalle di Makinwa e Pellissier.

Si gioca – Il Torino parte meglio, ma per il primo tiro della gara bisogna attendere il 20’, quando un sinistro dalla lunga distanza di Makinwa prova ad impensierire Sereni, che si distende e blocca agilmente il pallone. Tocca ancora al portiere granata anticipare Pellissier cinque minuti dopo, prima che Rosina riesca ad impensierire per la prima volta Sorrentino con un calcio di punizione dai 25 metri alzato in angolo dal portiere clivense. Il Toro si rende nuovamente pericoloso nel finale della prima frazione, soprattutto con Dzemaili, ma il Chievo difende bene: marcature strette e raddoppi in continuazione. Si va al riposo sullo 0-0.

Nessun cambio nell’intervallo, e nella ripresa in campo ci sono i medesimi ventidue del primo tempo. Il primo cambio arriva all’11’, quando Ventola sostituisce l’impalpabile Diana. Dopo un’occasione sprecata da Pinzi, che si allarga troppo dopo aver saltato Sereni, è proprio l’ex attaccante di Inter e Atalanta a trovare il gol del vantaggio: spizza di testa Stellone, lui s’inserisce bene e batte Sorrentino con un sinistro che s’infila tra le gambe del portiere. Il Chievo prova immediatamente a reagire, ma al 21’ Sereni è prodigioso sul colpo di testa da distanza ravvicinata di Makinwa. Con un Sereni così, pensa Novellino, meglio coprirsi ed azzerare le opportunità del Chievo: fuori Rosina e dentro Colombo, ma il pari degli ospiti è dietro l’angolo, e dieci minuti dopo, al 37’, Italiano la mette dentro con un gran destro da fuori area che non lascia scampo al pur reattivo Sereni, che tocca il pallone ma non riesce a mantenere inviolata la propria porta. Dopo una grande occasione sprecata da Colombo (90’) gli ultimi minuti sono contrassegnati da tanto caos e poche occasioni. Finisce 1-1.

La chiave – Memore del gol di Reggio Calabria, Di Carlo si gioca la carta-Italiano, ed ha ragione: gol del pari, e buon punto messo in cascina.

La chicca – La parata di Sereni sul colpo di testa di Makinwa al 21’ della ripresa è a dir poco eccezionale. Senza, probabilmente ora staremmo parlando di un Chievo corsaro a Torino.

Top&Flop – Bene Dzemaili e Ventola, benissimo Sereni nel Toro. Deludono Rosina e Pellissier, Italiano è il migliore tra i suoi. E la difesa del Chievo va alla grande.

Antonio Giusto

TABELLINO

TORINO - CHIEVO 1-1

MARCATORI: 64' Ventola (T), 83' Italiano (C)

TORINO (4-4-1-1): Sereni 7; Dellafiore 5,5, Natali 6, Di Loreto 6, Rubin 6; Abate 6,5, Dzemaili 7 (77' Barone s.v.), Zanetti 6, Diana 5 (56' Ventola 6,5); Rosina 5,5 (70' Colombo s.v.) ; Stellone 6,5. All.: Novellino 5,5.

CHIEVO (4-3-1-2): Sorrentino 6,5; Frey 6, Morero 6, Yepes 6,5, Mantovani 6; Luciano 5,5 (76' Italiano 7), Rigoni 6, Marcolini 6 (66' Bentivoglio 6,5); Pinzi 6; Pellissier 5, Makinwa 5,5. All.: Di Carlo 6,5.

ARBITRO: Trefoloni 5,5

AMMONITI: Zanetti e Barone (T), Mantovani e Rigoni (C).

Fonte: Goal.com

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Sereni è una saracinesca, Ventola è tornato ed è subito goal
Rosina tutto fumo e niente arrosto.

Promossi&Bocciati di Torino-Chievo: Sereni è una saracinesca, Ventola è tornato ed è subito goal

Sereni: Ancora una volta il migliore dei suoi. Para tutto, tranne il destro di Italiano su cui riesce comunque a mettere una mano, che però non basta. Voto 7

Pellissier
: Ma era in campo? Deludente: ci si aspettava che facesse di più contro la squadra in cui è cresciuto. Voto 5

Ventola
: Prima della partita con il Chievo appena 91 minuti in campionato. Contro i gialloblù entra e segna, facendo ricredere i suoi detrattori. Voto 6,5

Luciano
: Mai nel vivo del gioco, esce imbronciato, ben conscio della brutta prova offerta. Voto 5,5

Rosina
: Tutto fumo e niente arrosto. Sempre alla ricerca dell’azione personale, esce dopo 70 minuti di egoismo. Voto 5,5

La difesa del Chievo
: Mimmo di Carlo ha rivitalizzato il Chievo (sesto risultato utile consecutivo) partendo dalle fondamenta. Spazi stretti e raddoppi continui, vai così. Voto 7

Dzemaili
: Svizzero di passaporto, macedone di nascita e albanese d’origine, a dispetto di tutto ciò è un vero «cuore Toro». Voto 7

Di Carlo:
Il suo Chievo si difende e gioca bene, ma pecca ancora in fase realizzativa. Voto 6,5

Stellone
: In campo dal primo minuto, si danna alla ricerca di palloni giocabili. Da un suo colpo di testa nasce il goal di Ventola. Voto 6,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 18 gennaio 2009

Promossi&Bocciati di Atalanta-Inter: Dea di nome e di fatto, la difesa di Mou è un colabrodo!



Doni: Capitano, uomo simbolo e trascinatore dell’Atalanta, contro l’Inter si esalta. Non solo segna due reti, la prima con la collaborazione di Ibrahimovic, ma mette lo zampino anche nell’1-0 di Floccari. Compirà 36 anni il 1° aprile, inossidabile. Voto 8

Crespo:
Mourinho gli dà fiducia schierandolo per la prima volta dal primo minuto in campionato, ma lui delude: ennesima partita sottotono. Appendere gli scarpini al chiodo per dedicarsi al telecronismo (è brutto dirlo, ma è meglio dietro al microfono che in campo ormai) a tempo pieno non sarebbe una cattiva idea. Voto 5

Ibrahimovic:
Non è in giornata, però trova il gol, proprio come sabato scorso contro il Cagliari. Stavolta però la marcatura non porta punti, e il giallo rimediato a causa del diverbio con Rizzoli al termine della prima frazione di gioco gli precluderà la presenza in campo con la Samp. Voto 5

Atalanta:
Del Neri ha forgiato un gioiello le cui gemme più preziose e splendenti sono Doni e Floccari. Meritano una menzione però anche diversi altri componenti della squadra: Guarente, Garics, Ferreira Pinto, Valdes, Bellini… Voto 8

Burdisso:
Samuel, pur febbricitante, avrebbe fatto meglio. Burdisso delude sempre di più, dimostrando costantemente la propria inadeguatezza. Non è «da Inter», ma Mourinho pare non rendersene conto. Voto 5

Inter:
Un’Inter così brutta non la si vedeva da tempo. Surclassata dall’Atalanta nel primo tempo, nella ripresa limita i danni grazie alla magnanimità degli avversari ed al palo che nega il 4-0 a De Ascenctis. Voto 4,5

Floccari:
Migliora di giorno in giorno, di partita in partita. Contro l’Inter fa vedere cose egregie, ed il gol che apre le marcature è sicuramente la sua perla di giornata. Voto 7,5

La difesa dell’Inter:
Deludente è dir poco: ogni volta che il pallone arriva in area è allarme rosso. Responsabilità su tutti e tre i gol, anche se la deviazione di Ibra sul 2-0 è dettata dalla sfortuna, oltre ad essere opera di un attaccante. Voto 4

Maicon:
È il miglior terzino destro al mondo, e deve dimostrarlo sempre. Contro l’Atalanta stenta nel primo tempo per poi dare qualche timido segnale di risveglio nella ripresa, ma il travolgente «lateral direito» ammirato numerose volte in questa stagione è tutt’altra cosa. Voto 5,5

Adriano:
Mourinho lo illude promettendogli un posto da titolare salvo poi spedirlo in panchina. Lui non si demoralizza e nei 45’ di campo (terreno di gioco in pessime condizioni, voto: 4) prova a ravvivare la squadra. Voto 6

Guarente:
Il migliore del centrocampo atalantino, probabilmente perché l’unico a mantenere la medesima posizione in campo per tutti i 90 minuti. Aiuta dietro e prova anche la conclusione. Voto 6,5

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com