domenica 22 marzo 2009

Ibrahimovic come van Basten...

...solo in campionato.


(0:34)

martedì 17 marzo 2009

Premier League : Nba = Serie A (calcio) : Serie A (basket)

Premier League : Nba = Serie A (calcio) : Serie A (basket). Questa semplicissima proporzione basta per spiegare a chi predilige la palla a spicchi a quella ad esagoni bianchi e neri (sì, una volta…).
In questo momento gli inglesi – o, per meglio dire, le squadre inglesi: neppure un gol «nato» nella perfida Albione nei tre scontri diretti con le italiane – sono su un altro pianeta. Marziani. I sempliciotti terrestri risiedono al di qua del Canale della Manica, anziché dell’Oceano Atlantico. Ed i terrestri siamo noi italiani. Bravi ad esportare (o, da un’altra prospettiva, a farci fregare) i migliori giovani: Camilleri, Petrucci e Macheda come Bargnani, Belinelli e Gallinari.
Se quest’«esportazione» di talenti può sembrare cosa buona agli occhi di qualcuno, le altre analogie tra Serie A calcistica e cestistica con le grandi leghe anglofone sono assai preoccupanti. Prima fra tutte, il livello di gioco. Così come oltreoceano la musica da parquet cambia parecchio da quella che si è abituati ad «ascoltare» in Italia, oltremanica le cose sul rettangolo verde vanno in maniera diametralmente opposta. Se non fosse bastato l’«Italian Job» ammirato in Champions, in cui i sudditi della Regina Elisabetta hanno surclassato sul piano tattico ma soprattutto fisico i nostri, i due big match del weekend hanno dimostrato per l’ennesima volta che si tratta di due mondi diversi: Manchester United-Liverpool, terminata 4-1 per gli ospiti, è stata, oltre che la prova che i Reds sono ormai la squadra regina d’Europa negli scontri diretti (il Milan ha abdicato), una partita godibilissima, giocata a ritmi semisconosciuti dalle Alpi in giù.
45’ di fuoco per aprire, altrettanti su ritmi pressoché identici per chiudere. E mentre da loro le due migliori squadre ammirate negli ottavi di Champions League davano vita ad uno spettacolo da leccarsi le orecchie, da noi Inter e Fiorentina, deluse europee, tra scivoloni e prodezze di Ibra («bulletto» in Italia, dove fa ciò che vuole con chi vuole, quasi desaparecido in Europa, anche se a Manchester ha lanciato qualche timido segnale), cullavano gli spettatori giocando ad un ritmo blando anche per alcuni campionati centroamericani. Proprio come in America, dove Celtics-Lakers è un inno al basket, al cui confronto un Siena-Roma è buono al massimo per far assopire qualche bambino restio ad andare a nanna.
L’Inter, quindi, ha vinto anche domenica sera, tornano a +7 sulla Juventus dopo l’effimero avvicinamento dei bianconeri. Dominio nerazzurro che continua, così come perdura quello senese nella pallacanestro. L’unica cosa che noi appassionati di calcio italiano speriamo non duri a lungo, invece, è il divario che ci separa dagli anglofoni, siano essi maestri della pedata o della schiacciata poco importa.
Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

domenica 8 marzo 2009

Serie A: il punto sulla 27ª giornata

Ventisettesimo turno di Serie A che si conclude con tante vittorie esterne (5, il 50%) ed altrettante delusioni.
L’oscar della frustrazione va senza dubbio alla Fiorentina, attesa da un sì difficile incontro con il Palermo, ma d’altro canto ben conscia del fatto che un successo le avrebbe consentito di staccare Genoa e Roma, entrambe deluse del sabato. Se i rossoblu possono quantomeno giustificarsi, avendo perso contro un’Inter cinica in avanti e impenetrabile dietro, l’atteggiamento dei giallorossi, apparsi nervosi e svogliati contro l’Udinese, è inammissibile, visto e considerato che la Roma ha la conquista di un piazzamento Champions come assoluta priorità stagionale.
Sempre restando al sabato, vittoria della Juve nel derby con il Toro di un Sereni pressoché insuperabile, eccezion fatta per il colpo di testa di «gorilla» Chiellini, propiziato da un’inguardabile marcatura dello svagato Colombo. I bianconeri pagano però a caro prezzo il successo: Sissoko, in campo neppure 10’, riporta una frattura al piede sinistro che lo metterà fuori causa fino al termine della stagione.
La domenica è stata caratterizzata dai crolli, interni ed esterni, almeno a livello di punteggio. Se infatti i 3-0 rimediati da Atalanta, e soprattutto, Sampdoria, frutto di due triplette di vecchi ed esperti uomini d’area di rigore come Inzaghi (298 da professionista, straordinario!) e Di Vaio (19 in campionato, quattro in più del trio Gila-Milito-Ibra) , sono immeritati visto quanto avvenuto sul terreno di gioco, la débâcle interna del Catania, che prende tre gol (ma potevano essere anche di più) da un Siena perfetto, è un risultato che rispecchia pienamente l’andamento dell’incontro.
Male anche Fiorentina e Napoli, entrambe ko per 2-0 in casa ed entrambe autrici di gare insufficienti. E se i viola restano comunque al quarto posto, il Napoli è ormai sprofondato nella parte destra della classifica con appena 5 punti raccolti in questo inizio di 2009.
«X» per le ultime tre della classe, Reggina, Lecce e Chievo, con le prime due che concludono a reti bianche lo scontro diretto ed i clivensi di Mister Di Carlo bravi a fermare la corsa del Cagliari, che dopo questo pareggio probabilmente abbandonerà i sogni di quarto posto per godersi il finale di questo fantastico campionato.
Da segnalare, in questo weekend senza posticipo domenicale, anche gli infortuni. Detto di Sissoko, si sono fatti male anche Materazzi e Burdisso, che ne avranno per circa un mese, e Cicinho, che starà fuori per sette mesi a causa di una distorsione al ginocchio rimediata in allenamento. Buona guarigione.

venerdì 6 marzo 2009

Nasce «Calcio Bloggers»

Un forum per discutere di calcio a tutto tondo con i blogger calcistici – ed i loro affezionati lettori – in primo piano. L’idea mi balenava per la testa da un po’ di tempo, e dopo il «sì» di Kerzhakov, l’esperto di Forumfree, ho pensato che si poteva davvero realizzare. Dopo altri «sì» non meno importanti, ecco la creazione di Calcio Bloggers.

Questo «luogo» virtuale, dove troverete alcuni (speriamo il più possibile) dei curatori dei migliori blog calcistici, ha un unico, semplice obiettivo: discutere di calcio, a 360°. Con educazione e pacatezza. E tanta, tanta passione.

domenica 1 marzo 2009

Playstation


Giuseppe Mascara, «Playstation» di (sopran)nome e di fatto.