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lunedì 22 giugno 2009

Italia, risollevati!



Le «mummie» azzurre non solo non si sono tolte le bende, come auspicato dal cittì Lippi, ma si sono anche fatte chiudere nel sarcofago. Ed il rischio è che ne escano, magari in condizioni peggiori, tra dodici mesi, per rimediare un’altra figura barbina in salsa sudafricana. Stavolta mondiale, mica «confederationsiana».

Dopo l’eliminazione – impronosticabile, ma meritatissima – è tempo di riflettere. Su tutto. A partire dalla rosa, perché il gruppo sarà anche importante (se la FIGC ha dovuto cambiare logo per inserire la quarta stella il merito è proprio del gruppo del 2006), ma qualcosa bisogna pur cambiarla. Toni, Cannavaro, Zambrotta, Gattuso (che ha dalla sua l’attenuante dell’infortunio, che si trasforma in aggravante per Lippi: perché non testare qualcun altro anziché puntare sul rientrante Ringhio?) e molti altri sarebbero tranquillamente potuti rimanere a casa, e potrebbero fare lo stesso tra un anno.

Occhio anche al modulo: il 4-3-3 è davvero necessario? Riproporre il 4-4-2 sarebbe davvero così grave? Nella ripresa contro il Brasile i fatti hanno dato ragione a chi vorrebbe utilizzare il più classico dei moduli calcistici, con Dossena più di Grosso a presidiare la fascia sinistra a centrocampo, posizione in cui all’Italia manca un vero interprete del ruolo. A centrocampo, con l’utilizzo di quattro uomini in linea, Pirlo potrebbe finalmente tornare al centro, abbandonando il ruolo di mezzo sinistro, in cui non riesce ad esprimersi al meglio. Un modulo del genere, poi, permetterebbe finalmente di dare spazio al grande escluso di questa manifestazione: Totò Cassano. Il genio barese, chiaramente in difficoltà nel 4-3-3, modulo che richiede troppo in fase di ripiegamento, in attacco potrebbe far coppia con Gilardino, o magari con il gemello Pazzini: a coprire ci penserebbe la seconda linea, a quattro.

Ecco, Cassano e Pazzini sono due tra le – tante – novità di cui necessiterebbe la squadra azzurra. Se in porta Buffon, non più il migliore nel ruolo ma pur sempre su un ipotetico podio, va benissimo in attesa dei Consigli e dei Fiorillo, la difesa va ampiamente restaurata, a partire dalle fasce.
Motta e Santon l’azzurro vero lo conoscono già, mentre Crìscito, più avvezzo ad indossare l’azzurrino, potrebbe ben presto essere una validissima alternativa a Grosso per un posto sulla terza linea, o addirittura per Dossena a centrocampo, anche se la sua adattabilità come esterno sinistro di centrocampo in una squadra che difende a tre è tutta da verificare. Al centro Cannavaro pare destinato a durare fino al Mondiale (e anche oltre, chissà…) semplicemente a causa della scarsità di alternative: Barzagli, reduce da una gran campionato in Germania, è sgradito a Lippi, e Santacroce e Bocchetti mancano ancora della caratura internazionale necessaria per affrontare un campionato del mondo da protagonisti.
Per la linea mediana, D’Agostino e Cigarini potrebbero essere delle valide alternative a Pirlo, anche se Donadoni prima e Lippi poi hanno pensato di consegnare le chiavi della manovra a De Rossi per il futuro, facendo le prove generali nel presente, a discapito di Pirlo. Altre possibili opzioni, poi, Aquilani (che però rende meglio come interno sinistro nei moduli con centrocampo a tre) e Marchisio.
In avanti, Cassano è sinonimo e garanzia di fantasia, ma Lippi difficilmente cederà decidendo di concedergli una chance. Così come nel caso di Balotelli, forte quanto e probabilmente più di Santon ma reo di avere una carattere ancora bisognoso di qualche (ok, più di «qualche») smussatura agli spigoli.
Come centravanti pare avere qualche opportunità in più Pazzini, che magari sarebbe stato protagonista già di questa infausta Confederations Cup se non avesse rimediato tre giornate di squalifica (poi ridotte ad una) in seguito al «rosso» sventolatogli in faccia da Stark contro l’Irlanda. Potrebbe poi tornare Di Natale, certamente il più adatto tra gli azzurri a ricoprire il ruolo di punta esterna sinistra, in grado adattarsi anche in appoggio a un centravanti, sulla cui convocazione influirà però la prossima stagione, che molto probabilmente verrà da lui giocata a Parma.
Antonio Giusto

Estratto da: Goal.com

lunedì 15 giugno 2009

Italia: Confederations Cup



Portieri: Amelia (Palermo), Buffon (Juventus), De Sanctis (Galatasaray).
Difensori: Cannavaro (Juventus), Chiellini (Juventus), Dossena (Liverpool), Gamberini (Fiorentina), Grosso (Lione), Legrottaglie (Juventus), Santon (Inter), Zambrotta (Milan).
Centrocampisti: Camoranesi (Juventus), De Rossi (Roma), Gattuso (Milan), Montolivo (Fiorentina), Palombo (Sampdoria), Pirlo (Milan).
Attaccanti: Gilardino (Fiorentina), Iaquinta (Juventus), Pepe (Udinese), Quagliarella (Napoli), Rossi (Villarreal), Toni (Bayern Monaco).

Marcello Lippi è sicuro: i suoi «vecchietti» non lo deluderanno, né ora né tra dodici mesi. La Nazionale che si appresta a disputare la Confederations Cup è imperniata sul gruppo di azzurri che il 9 luglio 2006 ebbe occasione di festeggiare il quarto titolo mondiale. Oltre ai Buffon, i Cannavaro, i Pirlo ed i Toni, vanno segnalate alcune, più o meno gustose, novità.
In primis la sorprendente convocazione di Davide Santon, che pareva destinato a partire per la Svezia in vista dell’Europeo Under 21 assieme al compagno di squadra Balotelli ed invece la sua meta è stata Johannesburg. Oltre a lui, l’altra giovane promessa è Giuseppe Rossi, che si giocherà con Iaquinta il ruolo di seconda punta. Tra gli assenti, Cassano è senza dubbio il più scontento: dopo la meravigliosa stagione (la seconda di fila, una novità per il barese) disputata con la maglia della Sampdoria ambiva legittimamente ad un posto sull’aereo per il Sudafrica, ma Lippi ha preferito puntare sul gruppo campione del mondo, gruppo di cui Cassano non fa parte.
Il modulo di gioco sarà quello classico: 4-3-3, dopo l’infausto esperimento chiamato 4-2-3-1 che tanto male ha reso nell’amichevole contro la Nuova Zelanda. In porta, naturalmente, ci sarà Gigi Buffon, deciso a dimostrare che il miglior «numero 1» del mondo è ancora lui. In difesa la coppia centrale, eccezion fatta per la prima gara, sarà quella composta da Cannavaro e Chiellini, che si ritroveranno anche in bianconero. Sulle fasce Zambrotta e Grosso, come in Germania, ma attenzione a Santon, che dopo essere passato dagli Allievi alla Nazionale in meno di un anno non si pone più limiti, ed ambisce giustamente ad un posto da titolare, poco importa se a destra o a sinistra. A centrocampo Gattuso e De Rossi garantiranno a Pirlo un’adeguata copertura, con il romanista abilitato anche in fase d’impostazione. Sulla destra, Camoranesi farà il tornante, con Iaquinta al fianco di Toni o Gilardino, con l’ex milanista leggermente favorito per un posto da titolare.