giovedì 4 novembre 2010

Milan-Real Madrid 2-2: Higuain fa tremare San Siro, poi entra il mostro Inzaghi.. ma il Real non muore mai!



Emozioni a raffica a San Siro: il Real Madrid sembra in controllo dell'incontro, quando Pippo Inzaghi ne scombina i piani con una glaciale doppietta. A tempo ormai scaduto, però, Pedro León pareggia i conti.

FORMAZIONI - Allegri sostituisce Antonini, apparso appannato contro la Juventus, con Zambrotta: la sua esperienza può rivelarsi preziosa in partite di questo genere. Boateng mezzala destra, in avanti il tridente composto da Ibrahimović, Ronaldinho e Pato. Il Real Madrid cala un poker d'assi offensivi, ispirato da Xabi Alonso.

PARTITA - Sin dal fischio iniziale il Milan cerca di intimorire il superbo Real Madrid ammirato due settimane fa al Bernabéu attraverso una pressione più o meno costante, poi scemata con l'andare dei minuti. Ciò determina un sostanziale equilibrio, come si evince dal possesso palla: 51 a 49 per il Milan, che calcia meno in porta, ma quando non viene fermato in posizione di fuorigioco fa più paura del Madrid. Peccato che Ibrahimović soffra di un'inspiegabile sindrome da Champions League, e che le imbeccate di Ronaldinho per i tagli di Pato siano raramente precise. Certo, anche le merengues si divorano un gol con Di María, ma quando il numero 22 veste i panni del rifinitore son dolori per la retroguardia rossonera: Higuaín, perfettamente assistito dal connazionale, sigla il gol del vantaggio in chiusura di prima frazione.
Nel secondo tempo il Real Madrid legittima il proprio dominio territoriale utilizzando l'arma del possesso palla. I bianchi, però, non hanno fatto i conti con Inzaghi: sveste la tuta, sostituisce un rabbuiato Ronaldinho e - approfittando degli impacci di Pepe e Casillas, oltre che del guardalinee Collin - prima pareggia, poi firma addirittura il 2-1. Per il Milan sembra fatta, ma José Mourinho non ha alcuna intenzione di uscire con le ossa rotte da San Siro, che tante gioie gli ha regalato nel biennio interista. Butta nella mischia Benzema e Pedro León, e proprio il tanto bistrattato centrocampista mette dentro il pallone del pareggio tre minuti dopo il novantesimo.

CHIAVE - Trentasette anni e, con questi due, settanta gol in Europa. Pippo Inzaghi è sempre il solito rapace d'area di rigore: entra in campo, gli capitano due occasioni, le concretizza entrambe e si regala l'aggancio a Raúl in vetta alla classifica dei bomber europei.

CHICCA - Stephen Child, primo assistente dell'arbitro, alza la bandierina in ben otto occasioni nel primo tempo facendo imbestialire Pato ed i suoi compari d'attacco. Nella ripresa, Jake Collin regala invece ad Inzaghi l'occasione - ovviamente sfruttata - di segnare il 2-1 non segnalando una evidentissima posizione regolare del centravanti piacentino.

MOVIOLA - L'arbitraggio di Webb è discreto, peccato che i suoi due assistenti abbiano un metro di giudizio diametralmente opposto.

TATTICA - Il Real Madrid, finché ci riesce, fa la voce grossa sugli esterni. Cristiano Ronaldo e Di María, convergendo verso il centro, liberano lo spazio per Sergio Ramos (positivo anche in fase difensiva) e Marcelo.

PROMOSSI&BOCCIATI - Inzaghi è una macchina da gol, cui l'età non ha arrecato danno. Chi sciupa è Ibrahimović. Bene Sergio Ramos, male i suoi colleghi Pepe e Casillas. Gattuso ha - almeno - quattro polmoni. Di María è il migliore dei suoi.

Antonio Giusto

Fonte: Goal.com

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