domenica 3 febbraio 2008

Serve la moviola in campo


Paolo Tagliavento, protagonista in negativo di Inter-Empoli

L’Inter batte l’Empoli e, complice lo scivolone della Roma a Siena, si porta a +8 sui giallorossi. Vittoria che però Paolo Tagliavento (sopra) ha cercato di vanificare in più d’una occasione.

Il fischietto ternano al 33’ vede un fallo di mano di Vannucchi in area totalmente inesistente, ed accorda il rigore all’Inter. Ibrahimović trasforma, 1-0. Dopo il rigore però, a mio modesto parere, Tagliavento è stato informato da qualcuno (il quarto uomo?) che in quell’occasione poteva assegnare tutto fuorché la massima punizione, e lì cambia il modo di dirigere la partita. Il primo tra i calciatori - io, che sono tuttora convinto che se l’Inter avesse perso col Parma adesso avrebbe vinto (giocando in 11 contro 11 e senza annullamenti di gol regolarissimi) con l’Udinese, l’avevo immaginato nel momento in cui avevo visto il replay del fischio che aveva generato il rigore - a capirlo è Nicola Pozzi, che 5 minuti dopo il rosso per proteste a Vieira si tuffa in area pretendendo anche il rigore. Nella ripresa Tagliavento dà nuovamente prova di voler agevolare l’Empoli, non vedendo una nettissima deviazione su un tiro da fuori di Ibra che solo chi era in bagno durante l’azione non avrebbe visto. Nel finale però il fischietto di Terni si scatena: prima il rigore per l’Empoli, che, al massimo, poteva essere gioco pericoloso. Il rigore però Julio Cesar lo para, e Tagliavento è costretto a fare gli straordinari: mani di Pozzi in area. Sarebbe giallo, ma Tagliavento, tanto per cambiare, lo grazia. Semplice punizione per l’Inter, quindi, ma sul rinvio lungo si avventa Suazo, che, steso al limite dell’area, sente solo il «Non è successo nulla!» del solito Tagliavento. Al 46’, dopo aver assegnato 5 minuti di recupero, arriva il capolavoro: palla al centro dalla destra, nessun empolese la colpisce ed arriva un fischio dell’arbitro. Stizzito, Saudati allontana il pallone. Tagliavento gli mostra il giallo, lui risponde con un «Va’ a cagare!». Per la stessa frase Vieira aveva visto sventolarsi in faccia il rosso, Saudati invece resta in campo per tentare di rimediare all’errore dal dischetto. Non ce la fa, visto che finisce 1-0.
Serve la moviola in campo, che c’è già nel basket (lo scudetto del 2005 fu assegnato proprio grazie alla moviola), nel rugby e nel tennis (mi pare anche nella pallavolo, anche se non ne sono sicuro), ma servono soprattutto arbitri migliori.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunque tanto di cappello alla prestazione odierna dell'Empoli. Venne a Livorno qualche settimana fa e perse immeritatamente. Spero riescano a salvarsi (non al posto del Livorno magari).

Antonio Giusto ha detto...

Il tuo Livorno dopo un avvio tutt’altro che esaltante, ha trovato la quadratura del cerchio con Camolese. Dopo i 9 risultati consecutivi ottenuti sotto la guida dell'ex allenatore del Toro, però, sono arrivati i due stop contro Juve e Palermo. Due signore squadre, per carità, però se ci si vuole salvare bisogna darsi una svegliata.

A proposito di lotta per la salvezza: secondo me dal Catania in giù (anche se tra qualche giornata la Lazio potrebbe dirsi esclusa) rischiano tutte, e non c’è nessuna squadra già in B, visto che anche il Cagliari, dato per spacciato da molti, con Ballardini in panchina si sta risvegliando.