lunedì 14 giugno 2010

Olanda-Danimarca 2-0: 46' Agger (autogol), 85' Kuyt.



OLANDA (4-2-3-1): Stekelenburg; Van der Wiel, Heitinga, Mathijsen, Van Bronckhorst; Van Bommel, De Jong (dal 43' s.t. De Zeeuw); Kuyt, Sneijder, Van der Vaart (dal 23' s.t. Elia); Van Persie (dal 32' s.t. Afellay). (Vorm, Boschker, Boulahrouz, Ooijer, Braafheid, Schaars, Babel, Robben, Huntelaar). All.: Van Marwijk.

DANIMARCA (4-4-1-1): Sorensen; Jacobsen, Kjaer, Agger, S. Poulsen; Rommedhal, Jorgensen, C. Poulsen, Enevoldsen (dall'11' s.t. Gronkjaer); Kahlenberg (dal 28' s.t. Eriksen); Bendtner (dal 17' s.t. Beckmann). (Andersen, Christiansen, Kvist, Kroldrup, Mtiliga, J. Poulsen, Jensen, Tomasson, Larsen). All.: Olsen.

ARBITRO: Lannoy (Fra).

NOTE: spettatori 65 mila circa. Ammoniti De Jong, Van Persie e Kjaer per gioco falloso. Angoli: 6-2. Recupero: 0' e 3'.

E se... Lo so, lo so, con i «se» e con i «ma» non si fa la storia, neppure quella calcistica, ma se la maldestra capocciata di Simon Busk Poulsen non avesse trovato la schiena del tatuatissimo Agger sulla sua traiettoria, adesso staremmo probabilmente parlando dell'ennesimo, sonnacchioso 0-0 di un Mondiale che stenta a decollare. In questo caso, però, ci sarebbe stato qualcuno cui fare i complimenti: Morten Olsen, capace d'imbrigliare gli attaccanti olandesi, anche se solo per un tempo. Gabbia su Sneijder, cervello oranje spesso e malvolentieri obbligato a far ritorno nella propria metà campo per ricevere il pallone, ed annullamento del terzetto posto alle spalle di un van Persie ben contenuto da Kjær ed Agger: difesa e centrocampo stretti e compatti, gioco tra le linee azzerato e prima frazione conclusa sullo 0-0 senza alcun brivido per Sørensen. Certo, se ci fosse stato Robben...
Poi il gioco riprende, e S. B. Poulsen, nessuna parentela con lo juventino Christian (eccellente in fase di non possesso: nulla a che fare con la sprovveduta mezzala bianconera), combina la frittata: van Persie danza sull'esterno, crossa, lui incoccia il pallone che rimbalza sulla schiena di Agger, bacia il palo e s'insacca in rete. Panico danese. Il piano di difesa ad oltranza è andato a farsi friggere - abbiamo parlato di frittata poche righe fa, no? -, e d'imbastire un'azione d'attacco gli uomini di Olsen non paiono capaci: la vena di Rommedahl, qualche cross interessante nel primo tempo, si estingue, e con Bendtner fuori per problemi muscolari si spengono le ultime, flebili speranze di rimonta. Anziché approfittare dei dilemmi offensivi di Olsen (che si giocherà anche la carta Eriksen, '92 in forza all'Ajax), l'Olanda si limita ad amministrare il vantaggio senza neppure troppa convinzione, lasciando alle memorie degli spettatori il compito di ricordare il bel gioco espresso nel cammino premondiale. Qualche spunto di Elia, che proprizia il gol di Kuyt, poi poco altro: bisogna cambiare registro per ripresentarsi al Soccer City di Johannesburg l'11 luglio.

ANTONIO GIUSTO

Fonte: Mondiali di Calcio 2010

Nessun commento: