sabato 16 agosto 2008

Eusebio Cup: Benfica - Inter 4-5 ai rigori

Dopo alcuni giorni di riposo, torno a scrivere sul blog. Oggi un commento in stile Gazzetta di Benfica-Inter, poi probabilmente qualche riga sui convocati di Marcello Lippi per la gara contro l’Austria, dopo la quale inizierò a scrivere la presentazione, squadra per squadra, della Serie A 2008/09.



MODULO INTER - L’assenza forzata di Adriano – che ne avrà per almeno un mese –, unita al buon stato di forma di Mancini e Figo, inducono Zè Mourinho a riproporre il 4-3-3, anche se l’attacco si presta a diverse variazioni nel corso della gara: capita spesso, infatti, che Ibra e Figo si scambino la posizione, con lo svedese che si allarga a destra e il portoghese che si accentra proprio per sfruttare i servizi dalla destra di Ibra o, nella ripresa, di Jimenez. Capita anche, in particolare nel corso della prima frazione, che Figo e Mancini si accentrino, con Ibra che resta isolato in avanti, quasi ad imitare l’«albero di Natale» milanista. Variazioni anche in difesa, dove ad affiancare Burdisso c’è Cambiasso, che lascia momentaneamente il proprio ruolo di schermo davanti alla difesa a Stankovic.

OCCASIONI - Dopo l’abbraccio al pubblico mimato da Eusebio, a cui i 55.000 del Da Luz rispondono con un mare di applausi che riescono nell’impresa di far commuovere la «Perla Nera», il match può avere inizio. Il Benfica è aggressivo sin da subito, egli bastano appena 16 secondi di gioco per mettere paura a Júlio César, per fortuna del quale la palla calciata da Oscar Cardozo termina sull’esterno della rete. Caricato dal pubblico, è il Benfica a fare la gara, non riuscendo però a creare pericoli dalle parti di Júlio César, protetto da una difesa ermetica, mai distratta e sempre pronta a ripartire, come accade all’11’, quando Sulley Muntari recupera un pallone nella propria metà campo ed innesca immediatamente Luis Figo, che dialoga con Ibra che lo serve ai 16 metri, ma la conclusione del «Pallone d’oro 2000» viene – fortunosamente – bloccata da Quim. Dopo l’occasione capitata sui piedi di Figo l’Inter gioca meglio, ma è il Benfica ad avere l’occasione più ghiotta del match con Cardozo, che al 15’ colpisce il palo con una gran girata di sinistro.

CALA IL RITMO - Dopo il palo colpito da Cardozo cala il ritmo dell’incontro (comprensibile: siamo al 15 di agosto), e, soprattutto, spariscono le occasioni. Le uniche cose da segnalare nella seconda parte del primo tempo sono i già citati esperimenti in fase offensiva da parte di Mourinho e le fantasiose giocate di Amantino Mancini, imprendibile nell’uno contro uno. Un’occasione, a dire il vero, c’è, ma Júlio César è bravo a farsi trovare pronto sulla conclusione da distanza ravvicinata di Urreta.

CAMBI - Il regolamento dell’«Eusebio Cup» prevede cambi illimitati, e Quique lo prende alla lettera, inserendo ben cinque giocatori, nessuno dei quali in grado però di dare la scossa che serviva alla partita. Deludenti in particolare José Reyes e Nuno Gomes. Dall’altra parte invece Mourinho sceglie di utilizzare solo tre cambi, come se si trattasse di una gara vera – e per lui, in effetti, lo è –, inserendo Jimenez (buona prova la sua), Pelé ed il neo-italiano Balotelli. Da segnalare i 90 minuti trascorsi in campo da Zlatan Ibrahimovic, il cui ginocchio sembra ormai guarito.

RIGORI - Né Figo (64’) né Ibra (72’) né, dall’altra parte, Nuno Gomes (gol annullato all’87’ senza alcun motivo apparentemente valido) riescono a sbloccare il match, e così i rigori diventano l’unica soluzione per assegnare la prima edizione dell’«Eusebio Cup». I tiratori sono tutti in gran serata, tranne Felipe Bastos ed Ibra, che calciano alto, non impegnando comunque i portieri, che dopo i canonici cinque tentativi per parte non sono riusciti a neutralizzare neppure un rigore. E il pallone calciato alto da Nelson al sesto rigore non li aiuta di certo. L’ultima occasione è per Quim, ma Cambiasso lo spiazza, regalando l’«Eusebio Cup» ai suoi.

PARLA MOURINHO - È un Mourinho soddisfatto quello che a fine gara dichiara ai microfoni di Inter Channel: «È stata una partita molto positiva perché anche oggi non abbiamo subito reti e avevamo Cambiasso che non giocava nel suo ruolo, comunque ha fatto molto bene. Come nella altre partite ha fatto benissimo il centrocampo e la fase difensiva è stata ottima. Inoltre Ibrahimovic ha giocato ancora novanta minuti e quindi devo dire che sono molto soddisfatto». Su Eusebio: «È unico, un simbolo, si parla di Eusebio in Portogallo senza considerare la sua maglia perché è un grandissimo del calcio mondiale e adesso chiederò al Presidente Moratti se potrò tenere questa coppa nel mio ufficio».

TABELLINO
BENFICA-INTER 4-5 dopo i rigori (0-0 al 90’)

Sequenza rigori: Aimar gol, Maxwell gol, Felipe Bastos fuori, Balotelli gol, Reyes gol, Stankovic gol, Nuno Gomes gol, Ibrahimovic fuori, David Luiz gol, Nelson fuori, Cambiasso gol.
Benfica (4-4-2): Quim; Maxi Pereira, Luisao, Katsouranis (dal 40’ st Nelson), Leo; Ruben Amorim, Yebda (dal 35’ st Felipe Bastos), Carlos Martins (dal 23’ st David Luiz), Urreta (dal 42’ st Reyes); Aimar, Cardozo (dal 23’ st Nuno Gomes). (Moreira, Miguel Vitor, Sidnei, Balboa, Makukula, Montorras, Nelson). All. Quique Flores.
Inter (4-3-3): Julio Cesar; Maicon, Burdisso, Cambiasso, Maxwell; Zanetti, Stankovic, Muntari (dal 17’ st Jimenez); Figo (dal 30’ st Balotelli), Ibrahimovic, Mancini (dal 35’ st Pelé). (Toldo, Santon, Bolzoni, Crespo, Suazo). All. Mourinho.
Arbitro: Bruno Paixao.
Note: spettatori 50mila circa per un incasso non comunicato. Ammoniti Stankovic per gioco scorretto, Leo per proteste, Pelè per comportamento non regolamentare. Tiri in porta: 2 (compreso un palo)-4. Tiri fuori: 7-5. In fuorigioco: 0-2. Angoli: 5-3. Recperi: 0’ nel primo tempo, 3’ nel secondo tempo.

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