PARTITA - Dopo tre semifinali europee in cui le emozioni sono state pressoché pari allo zero, eccezion fatta per l’autorete di Riise al
Il Bayern padrone di casa si dispone con il classico 4-4-
Il Bayern parte forte, con Schweinsteiger che si mette in evidenza per la voglia e la foga con cui cerca la porta difesa da Malafeev, non sempre riuscendo ad inquadrare il bersaglio però. Il match cambia quando l’olandese Fernando Ricksen interviene a gamba tesa su Zé Roberto, innescato alla grande da un preciso pallonetto di Lahm. Luboš Michel non ha dubbi nell’ammonire Ricksen (diffidato, salterà il ritorno) e concedere il penalty ai padroni di casa. Sul dischetto si presente Franck Ribéry, che, facendo (erroneamente) affidamento su un tuffo di Malafeev calcia un rigore centrale e poco potente, che il 29enne portiere dello Zenit non fa fatica a respingere. Sulla respinta però il più veloce di tutti è Ribéry, che con il sinistro insacca il pallone facendosi perdonare il precedente errore. Dopo il vantaggio, il Bayern non accenna a mollare la presa sugli ospiti, che subiscono il gioco dei bavaresi - inconcludenti, anche a causa dell’assenza di Luca Toni - fino al 40esimo circa, quando iniziano ad affacciarsi in avanti. Nulla di preoccupante comunque per il Bayern, che va al riposo sull’1-0. Nella seconda frazione il match è più equilibrato, con lo Zenit che cerca il pareggio e il Bayern che vuole chiudere la partita. Ne vengono fuori 15 minuti bellissimi, con continui rovesciamenti di fronte. Al
PROMOSSI - Tymoschuk è il migliore in campo: partita perfetta per l’ucraino, vero simbolo dello Zenit in questo momento per la gioia di Dick Advocaat. Grande prova anche per Fayzulin tra i biancoblù di Russia, di cui l’ex giocatore dello Spartak Nalchik è il migliore in fase offensiva: suo il cross che causa l’autogol di Lucio e sua la giocata che poteva fruttare allo Zenit il 2-1 al 37esimo. Benissimo anche Malafeev, che oltre a respingere il rigore di Ribéry sfodera diverse altre parate, tra cui spicca quella su Lucio al
BOCCIATI - La palma di peggiore in campo se la giocando Arshavin e Podolski, ma l’immotivato giallo conquistato dal primo che gli impedirà di saltare il ritorno in cui un contropiedista del suo livello sarebbe potuto essere decisivo fa sì che sia lui il peggiore in campo: oltre al giallo, assente per gran parte del match, pericoloso in una sola occasione. Stesso discorso per Podolski: praticamente inesistente per gran parte del match, il palo esterno finale è l’unica occasione davvero pericolosa da lui creata. Lucio insufficiente solo a causa dell’autogol, anche perché per farsi perdonare ha fatto di tutto. Non ha fatto nulla, invece, Pogrebnyak, mai in partita, il cui unico merito è stato quello di chiamare il cross che ha poi portato Lucio a deviare il pallone della propria porta.
TABELLINO
Bayern Monaco - Zenit San Pietroburgo 1-1 (primo tempo 1-0)
Marcatori: Ribery (B) al 18' p.t., Lucio (B) autogol al 16' s.t.
Bayern Monaco (4-4-2): Kahn 6 (dal 22' s.t. Rensing 6); Lahm 6 (dal 35' s.t. Kroos s.v.), Lucio 5.5, Demichelis 6, Jansen 5.5; Schweinsteiger 6.5 (dal 20' s.t. Lell), van Bommel 6, Zé Roberto 7, Ribéry 6.5; Klose 6, Podolski 5.5. (Ottl, Sosa, van Buyten, Schlaudraff). All. Hitzfeld.
Zenit San Pietroburgo (4-3-1-2): Malafeev 7; Ricksen 5.5, Križanac 6, Shirokov 6.5, Širl 6; Denisov 6.5, Tymoschuk 7.5, Zyrianov 6.5; Fayzulin 7; Arshavin 5, Pogrebnyak 5. (Contofalsky, Radimov, Dominguez, Lee, Gorshkov, Ionov, Tekke). All. Advocaat.
Arbitro: Michel (Slova.).
Note: spettatori 66 mila. Ammoniti Ricksen (Z), Fayzulin (Z), Širl (Z), Arshavin (Z) per gioco scorretto. Recuperi: p.t. 2', s.t. 4'.
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