giovedì 21 febbraio 2008

Champions League: l’andata degli ottavi di finale


Nessuna sorpresa clamorosa nell’andata degli ottavi di finale di Champions League. Certo, la sconfitta dell’Inter ad Anfield fa rumore, ma non per il risultato in sé, bensì per come è maturato: l’espulsione di Materazzi da parte dell’arbitro belga De Bleeckere per doppia ammonizione - anche se molti arbitri, probabilmente, non avrebbero sventolato in faccia all’ex difensore dell’Everton neppure il giallo in nessuno dei due episodi incriminati - alla mezz’ora del primo tempo ha contribuito a diminuire in maniera esponenziale le possibilità di vittoria di un’Inter che fin lì non aveva comunque dimostrato ancora nulla. Il gol dei Reds è però arrivato molto tardi, considerando l’incredibile mole di tempo trascorso nella metà campo nerazzurra, ma all’85’ il destro di Kuyt ha battuto uno Júlio César fino a quel momento impeccabile. Cinque minuti dopo è arrivato anche il raddoppio, firmato Steven Gerrard, che costringerà l’Inter ad affrontare il Liverpool a San Siro con l’obbligo di segnare almeno tre gol (senza subirne) per passare ai quarti, da cui l’Inter è assente dal 2005. L’impresa è possibile, e la storia lo dimostra, ora bisognerà aspettare l’11 marzo (il 4 a San Siro sarà di scena il Milan) per vedere cosa accadrà.
A proposito di Milan: i rossoneri sono riusciti ad agguantare un buon pareggio in casa di un Arsenal sfortunatissimo nel finale, quando il colpo di testa da due passi di Adebayor s’è andato a schiantare sulla traversa. A San Siro il Milan avrà però un solo risultato su tre, visto che, in caso di pareggio con gol, a passare sarebbero i Gunners. E chissà che per una volta la voglia e la freschezza del baby Arsenal non possano avere la meglio sull’esperienza (e, va detto, la vecchiaia, soprattutto in difesa) del Milan.
La terza italiana, la Roma, è riuscita in quella che, a detta di molti, è un’impresa. Non proprio, visto che il Real all’Olimpico aveva già pareggiato con la Lazio (o con Goran Pandev, se preferite) e non sta vivendo un buon momento di forma in campionato, dove conta due sconfitte nelle ultime due trasferte giocate contro il modesto Betis - anche se il Manuel Ruiz de Lopera è un campo su cui i madrileni negli ultimi anni faticano fin troppo, vista l’evidente inferiorità dei Verdiblancos - e la sopresa Almería. Aggiungiamoci poi che la Roma all’Olimpico la scorsa stagione mise sotto anche il Manchester United e il fatto che con questo risultato al Real basterà un 1-0 al Bernabéu per superare il turno, e di impresa è impossibile parlare. Nota negativa: per l’ennesima volta a Roma si è ricorsi ad una lama per rendere noto al tifoso avversario che la squadra per cui tifa non è esattamente la benvenuta in città. E, a quanto pare, neppure stavolta ci saranno provvedimenti.
Detto delle italiane, le “big” straniere che non erano impegnate contro di esse non hanno esattamente rispettato le attese. Lo United non è andato oltre l’1-1, agguantato per giunta a cinque minuti dal termine, contro il Lione che schiera in attacco Benzema (quarta marcatura in Champions League per lui contro i Red Devils), ma non sta vivendo un gran momento di forma, come testimonia la sconfitta per 1-0 rimediata al Léon-Bollée di Le Mans nell’ultimo turno della Ligue 1.
Male anche il Chelsea, che non va oltre uno scialbo 0- 0 in casa dell’Olympiacos, anch’esso incapace di creare occasioni da gol nei 90’ - noiosissimi - minuti disputati martedì sera al Karaiskákis. Al ritorno la squadra di Grant (recentemente minacciato di morte dai soliti cretini antisemiti) dovrà per forza battere gli
Erithrolefki (biancorossi) del Pireo che, dopo una serie di 31 trasferte consecutive senza vincere in Europa, in questa stagione hanno decisamente invertito il trend, andando a vincere al Weserstadion prima e all’Olpimpico poi, con in mezzo un’immeritata sconfitta al Bernabéu.
Colpo, perché di colpo si tratta quando si riesce a trionfare in casa di una scozzese, del Barça, che espugna il Celtic Park dopo essere finita per due volte in svantaggio a causa dei go, biancoverdi di Vennegoor of Hesselink e Robson. Per i blaugrana ci pensa Messi, autore della doppietta decisiva inframezzata dal gran destro a giro di Henry. E il passaggio del Barça ai quarti è ormai in attesa solo dell’ufficialità.
Al Saraçoglu di Istanbul Semih Şentürk beffa il Siviglia all’87° minuto, ma per rimontare il 3-2 rimediato nell’inferno gialloblu al Siviglia sarà sufficiente vincere, anche con un semplice 1-0, al ritorno, che si giocherà al Sánchez Pizjuán, cioè in trasferta, per i turchi, che fuori dalle mura amiche non hanno mai visto in quest’edizione della Champions. Infine due righe sulla partita probabilmente meno importante (anche se tra le più incerte) del turno, Schalke-Porto. I tedeschi vincono 1-0 con gol di Kevin Kuranyi, e, se riusciranno ad uscire imbattuti dall’Estádio do Dragão, apporderanno per la prima volta della loro storia ai quarti di finale di Champions League.
Antonio Giusto

Fonte: SportBeat

2 commenti:

Marco Perciabosco ha detto...

ciao!complimenti x il blog!se vieni a fare un salto sul mio sarai il benvenuto!

Antonio Giusto ha detto...

Innanzitutto grazie, per quanto riguarda il tuo blog, ho letto qualcosa e devo dire che mi piace molto. Passerò a commentare spesso, per ora ti linko, e spero che tu faccia lo stesso con me.