lunedì 17 settembre 2012

Editoriale - Io sto con Zeman

 

Roma bifronte, come il mitologico Giano. La colpa: di Zdeněk Zeman, chi altri? «Parla troppo» lui, o parlan troppo i molti - anzi: i troppi - che lo criticano? Io propendo per la seconda ipotesi. I gialorossi, incantevoli nel primo tempo, hanno scalato un paio di marce nella ripresa: ci sta, se il vantaggio è doppio. Peccato che, per un minuto appena, la luce si sia spenta: nulla d'imputabile all'organizzazione tattica, in entrambe le occasioni a peccare sono stati i singoli. Piris e Burdisso sbandano vistosamente, con l'ex interista che omaggia un redivivo Gilardino (pronostico del sottoscritto: abbondante doppia cifra stagionale, per il centravanti biellese) anche in occasione del 2-3, e la colpa ricade inevitabilmente sul taciturno boemo appollaiato in panchina. 

Giuste le critiche, perché una rimonta del genere è francamente inaccettabile, ma di porre un briciolo d'attenzione sull'opera di Zeman - i cui frutti, si sa, per esser maturi necessitano di ben più di tre giornate - e valutarne l'efficacia mi pare il caso. In particolare dopo un fine settimana del genere. 

S'inizia al venerdì, dal Parc des Princes. Parigi è testimone della classe di Verratti, che per diletto affresca calcio: il PSG ruota attorno a lui. Zlatan, interrogato in merito all'accaduto, commenta: «È un grandissimo». Zdeněk tace: ma, ne sono certo, ad ammutolirlo non è la sorpresa. Il sabato pomeriggio eccoci invece a Manchester, per ammirare la goleada dello United. Il Wigan, vittima designata, mette mano al pallottoliere: quattro gol incassati, e settecentisima allacciata di scarpini per Paul Scholes. Che la insaporisce con un gol; emulato, mezz'ora più tardi, dall'esordiente Nick Powell. Occhio al calendario: Powell è nato il 23 marzo 1994, un giorno e sei mesi più tardi Scholes esordiva in Premier League, a Portman Road, segnando un gol contro l'Ipswich Town. A Roma c'è Francesco Totti, svezzato da Zeman e fatto esordire in Serie A da Vujadin Boškov il 28 marzo '93. Due anni e spiccioli dopo la nascita di Florenzi, cui Totti ha già regalato un paio di gol, e poco più di sei mesi prima che Nico López emettesse il primo gemito (1° ottobre 1993). 

E se il figlio di Montevideo ha trovato il primo gol in A al debutto, Marco Sau - di cui Zeman è il padre calcistico - non è stato da meno: contro il Palermo, una sua inzuccata ha regalato al Cagliari un punto prezioso. Insigne, che di Zeman è un fedelissimo, non è mica rimasto a guardare: l'esordio infrasettimanale in azzurro, e contro il Parma ecco la prima marcatura nella massima serie. Chiude la carrellata Caprari, quattro gol in carriera, di cui tre alla Sampdoria. E se questo è il primo in A, gli ultimi due siglati in B avevano regalato al Pescara la certezza aritmetica della promozione. Per la cronaca, quel 20 maggio finì 3-1 per gli uomini di Zeman: andò a segno anche Immobile, al ventottesimo ed ultimo gol della sua strabiliante stagione. La gioia del primo centro in A, Ciruzzo l'ha provata anche lui all'esordio, contro il Cagliari: ieri, si è «semplicemente» ripetuto, facendo una paura dannata alla Juventus che l'ha cresciuto. Anche se a far gol tra i grandi, ha imparato con Zdeněk. 

Antonio Giusto 

Fonte: Calcissimo

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