lunedì 29 marzo 2010

Rafael Moreno Aranzadi, el Pichichi

Per scrivere del Pichichi mi sono avvalso della collaborazione di Edoardo Molinelli, tifoso vero dell'Athletic Bilbao e curatore del blog non ufficiale sull'Athletic Bilbao. Un ringraziamento a lui ed un augurio di buona lettura a voi.

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Rafael Moreno Aranzadi. Detto Pichichi. Chi era rimasto interdetto dinanzi al nome di battesimo avrà certo avuto modo di riprendersi leggendo il mitico soprannome. Questo nomignolo, che Rafael si porterà appresso nel corso della sua breve vita, gli fu appioppato in tenera età a causa dell'esigua statura. 154 centimentri, però, basteranno a Pichichi («picìci» la corretta pronuncia) per diventare una leggenda, in Biscaglia così come nell'intera Spagna: in seguito alla sua prematura morte, di cui parleremo più avanti, gli fu intitolato il trofeo di capocannoniere del campionato spagnolo.
Ed ora, riavvolgiamo il nastro della storia. A Bilbao, il 23 maggio 1892, Dalmacia Aranzadi dà alla luce Rafael. Il padre è Joaquin Moreno, avvocato di successo cui il futuro riserverà un mandato da sindaco del capoluogo vizcaino. La signora Dalmacia, invece, è imparentata con il celebre Miguel de Unamuno, personaggio di spicco della cultura spagnola a cavallo tra l'Ottocento ed il Novecento. L'infazia è agiata, e non potrebbe essere altrimenti: studi di prestigio, fino ad un'iscrizione all'università di Deusto, sulla riva destra del fiume Nervión. La facoltà di diritto, però, non appassiona Moreno quanto il gioco del calcio, giunto in Biscaglia grazie ai marinai inglesi, la cui comunità bilbaina si prodiga nell'insegnare ai giovani questo innovativo sport. Nonostante l'altezza sia davvero modesta, una possente muscolatura consente a Moreno di farsi valere in campo, dove gioca mezzala. I gol fioccano, ma per il debutto con la maglia del neonato Athletic Club Bilbao bisogna attendere il 1911: Pichichi ha appena diciott'anni, ma non esita ad infilare il portiere avversario dopo un preciso dribbling. L'Athletic batte 2-1 l'Academia de Artilleria, ma l'avvenimento del giorno è un altro, il primo gol di Rafael Moreno Aranzadi con la maglia biancorossa: ne seguiranno altri 199. Uno dei quali verrà segnato il 21 agosto 1913, giorno dell'inaugurazione del San Mamés. Dinanzi al re Alfonso XIII, Pichichi segna il gol del provvisorio 1-0 contro il Racing Irún. Dell'1-1 finale importa a pochi: lo stadio dell'Athletic, progettato dall'architetto Manuel María Smith, è finalmente pronto.
La «Catedral», secondo stadio più antico di Spagna dopo il Molinón di Gijon, fu teatro delle molte imprese di Moreno e del suo spumeggiante Athletic: l'audace gioco offensivo attuato dai «Leones», frutto della sapiente guida dei tecnici inglesi alternatisi sulla panchina agli inizi del secolo scorso (Sheperd, Barness e Burton i primi), consentì ai vizcaini di mettere in bacheca tre Coppe di Spagna ed altrettante Coppe di Biscaglia consecutive tra il 1914 ed il 1916. Non solo gol al San Mamés, per il Pichichi: la leggenda narra che conquistò sua moglie, Avelina Rodriguez, proprio nell'intervallo di una partita. Aurelio Arteta, pittore bilbaino, commemorò l'evento con un quadro: «Idilio en los campos de sport», nel quale Pichichi appare senza il tradizionale copricapo bianco che era solito indossare nel corso delle partite.
Dopo l'ultimo successo, la Coppa di Spagna vinta nel 1921 al San Mamés (4-1 in finale all'Atletico Madrid), Rafael Moreno Aranzadi detto Pichichi decise di appendere le scarpe al chiodo. Morì un anno dopo: a stroncarlo, un violento attacco di tifo causato da un piatto di cozze avariate. Per celebrarne la grandezza, l'Athletic eresse un busto in suo onore, inaugurato l'8 dicembre 1926. Ancora oggi, il capitano della squadra che va ad affrontare i «Leones» a casa propria è solito omaggiare Pichichi con un mazzo di fiori.

Antonio Giusto (ha collaborato Edoardo Molinelli)

Fonte: Goal.com

1 commento:

Anonimo ha detto...

abbastanza interessante l'articolo..sicuramente più delle 4 righe di wikipedia