ITALIA (4-2-3-1): Buffon (dal 1’ s.t. Marchetti); Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito; De Rossi, Montolivo; Pepe, Marchisio (dal 14’ s.t. Camoranesi), Iaquinta; Gilardino (dal 28’ s.t. Di Natale). (De Sanctis, Maggio, Bonucci, Bocchetti, Pirlo, Palombo, Gattuso, Di Natale, Quagliarella, Pazzini). All. Lippi.
PARAGUAY (4-4-2): Villar; Veron, Da Silva, Alcaraz, Morel; Vera, Riveros, Caceres, Torres (dal 15’ s.t. Santana); Barrios (dal 31’ s.t. Cardozo), Valdez (dal 23’ s.t. Santa Cruz). (Barreto, Bobadilla, Caniza, Caceres, Bonet, Ortigoza, Barreto, Benitez, Gamarra). All. Martino.
ARBITRO: Archundia (Mes).
NOTE: spettatori 62.869. Ammoniti Caceres, Camoranesi. Recupero: 1’ p.t.; 3' s.t.
Il secondo tempo inizia con Pepe a sinistra, Iaquinta a destra e Marchisio nuovamente a centrocampo, anche se solo per pochi minuti: l'esperimento-trequartista proprio non va, e così l'ingresso di Camoranesi al posto di Marchisio riporta l'Italia al tanto amato 4-4-2, con Iaquinta finalmente libero di appoggiarsi ad un centravanti, nonostante quella di Gilardino sia una serataccia. Non che alla punta juventina vada meglio: in difficoltà sull'esterno, sempre alla ricerca di un dribbling che non arriva, combina davvero pochissimo riuscendo comunque ad ottenere fiducia da Lippi, che gli regalerà 90'. Dicevamo del 4-4-2, che permette all'Italia di proseguire l'opera sugli esterni, ora diretta dal più idoneo Camoranesi. Nonostante tutto il buon lavoro degli Azzurri, perché il pareggio arrivi è necessaria un'uscita a farfalle di Villar, che consente a De Rossi d'insaccare il pallone in rete. E qui bisogna riaprire la parentesi su Pepe: l'angolo nasce grazie ad un filtrante di Iaquinta a lui indirizzato ma chiuso in corner dal difensore paraguaiano, e proprio quando la palla esce Pepe si avventa sulla sfera e la posiziona sulla lunetta del calcio d'angolo, rapido e affamato, perché il pareggio è prima di tutto un dovere, e poi anche un piacere da condividere con gli umidi - diluvio su Città del Capo, e c'era anche il rischio di un esordio imbiancato dalla neve - abbracci dei compagni.
Tutto questo avviene al 63', con mezz'ora (recupero compreso) di gioco davanti, ma le gambe si fanno più pesanti ed i maratoneti perdono lucidità. Rimane un Cannavaro in grande spolvero, con Zambrotta che volentieri affonda a destra per rievocare i trascorsi juventini comuni al compagno d'azzurro Camoranesi, mentre «El Tata» Martinez butta nella mischia gli acciaccati Santa Cruz e Cardozo alla ricerca di un clamoroso gol della beffa. Per sua sfortuna, Marchetti rimane inoperoso: è 1-1.
Focalizzando l'attenzione sull'Italia, inutile sottolineare l'inadeguatezza del 4-2-3-1: Marchisio è un pesce fuor d'acqua in quella posizione, mentre Iaquinta non garantisce un sufficiente contributo in fase di non possesso. Meglio, molto meglio con il classico 4-4-2: Pepe a sinistra ha dimostrato di saperci stare, mentre Camoranesi ingranerà man mano o perderà il posto in favore di Maggio. Nota positivissima, la spinta dei terzini: Criscito prima, Zambrotta poi, si sovrappongono in continuazione, creando situazioni interessanti sulle corsie esterne da cui potrebbe trarre enorme vantaggio Pazzini, colpitore di testa superiore a Gilardino. Conclusione dedicata a Montolivo, perché il ragazzo ha doti indiscutibili, ma anche stavolta gli è mancata la personalità necessaria a questi livelli: il ritorno di Pirlo dovrebbe risolvere il problema, visto e considerato il roccioso De Rossi con cui avrà la fortuna di far coppia.
ANTONIO GIUSTO
Fonte: Blog Mondiali di Calcio 2010
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