L'Atletico Roma guida la classifica del Girone B di Lega Pro Prima Divisione, e tra le sue fila spicca Daniele Franceschini: un anno fa sei partite con la Sampdoria, quarta in Serie A, ed ora protagonista con la maglia dei capitolini. Domenica scorsa è tornato «a casa» giocando 77' contro il Benevento: 3-0 il risultato finale, e tanta emozione per lui.
Daniele Franceschini, cosa l'ha spinta ad accettare l'offerto dell'Atletico Roma dopo tanti anni di onorata Serie A? «Ho iniziato ad allenarmi con la squadra all'inizio di agosto, e questo mi ha consentito di farmi un'idea dell'ambiente e delle ambizioni della società. Resomi conto che i presupposti per far bene c'erano tutti, ho scelto di rimettermi in gioco in una squadra che - oltre a potersi togliere parecchie soddisfazioni - mi ha consentito di tornare a Roma per stare vicino alla mia famiglia».
La massima serie non le manca? «Mi manca, e non potrebbe essere altrimenti. Ma ho scelto l'Atletico Roma, e farò del mio meglio perché quest'esperienza possa rivelarsi positiva».
Rimanendo in tema di Serie A, lei fu uno dei protagonisti del cosiddetto «miracolo Chievo». Con Pioli i gialloblu si sono ritrovati in vetta alla classifica dopo due giornate: pura casualità, oppure i «Mussi volanti» possono stupire ancora l'Italia? «Di sicuro non vinceranno lo scudetto, ma faranno certamente bene. Conosco a fondo l'ambiente clivense, so come lavora Sartori (il direttore sportivo, ndr): non è un caso che il Chievo stia disputando per la nona volta negli ultimi dieci anni la Serie A».
Con la nuova maglia ha fatto l'esordio casalingo domenica scorsa, nel 3-0 contro il Benevento. Cosa si prova nel tornare a giocare nella sua città quattordici anni dopo il debutto in con la maglia della Lazio? «È stato emozionante. Mi ha riportato alla mente gli anni spensierati della Primavera della Lazio, quando noi ragazzi del settore giovanile biancoceleste inseguivamo il sogno di diventare calciatori proprio sul terreno di gioco del Flaminio. L'ambiente, poi, è molto sereno e ci consente di lavorare senza pressione: è un incentivo a fare meglio».
Con le firme degli svincolati Esposito e Baronio l'Atletico Roma ha ulteriormente migliorato un parco giocatori già di primissimo livello. Puntate apertamente alla promozione in Serie B, o da buona neoprossa cercherete per prima cosa di raggiungere quota 40? «Nascondersi è inutile: siamo primi in classifica, e questi due nuovi acquisti non possono che migliorarci. Vincere un campionato non è mai facile, indipendemente dalla categoria, ma noi ci proveremo così come proveremo a vincere ogni singola partita».
Come voi, anche il Foggia di Zeman scende in campo ogni domenica con l'obiettivo di segnare sempre un gol in più degli avversari. Lei che è stato lanciato in Serie A proprio dal boemo (21 aprile 1996, Sampdoria-Lazio 3-3) ed ha anche giocato per un anno a Foggia che idea si è fatto del ritorno in panchina di Zeman? «Premetto che della stagione trascorsa a Foggia ho un ottimo ricordo, nonostante il campionato si sia concluso con un'amara retrocessione. Questo Foggia, nonostante la presenza in panchina di un grande allenatore quale Zeman è, credo possa fare fatica in campionato: l'età media della squadra, davvero bassa, potrebbe costar caro in termini di esperienza, fondamentale in una categoria come la Lega Pro».
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
1 commento:
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Grande Daniele, ottimo giocatore e professionista esemplare, nei suoi 4 anni a Genova mai una polemica o una frase fuori luogo, spero possa concludere la sua carriera togliendosi delle soddisfazioni con l'Atletico...ciao!
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