La partita: Più calci che calcio. Il primo tempo è la sagra del fallaccio, spesso squisitamente intimidatorio: van Bommel e la sua banda scelgono questa via per sopraffare la Spagna, e per poco non ci riescono. Nonostante tutto, le occasioni non mancano, ma latitano i realizzatori: Robben filosofeggia dinanzi a Casillas, mentre Fabregas si erge a paladino dell'egoismo. Meno male che c'è Don Andrés. Voto 5.5
Iniesta: Pensate che un gol segnato a pochi spiccioli dal termine di una finale mondiale sia il massimo? Se è così, vi sbagliate. Ed Iniesta, che si disfa dell'ormai obsoleta maglia priva di stella «mondiale» per celebrare la memoria del compianto Dani Jarque ne è la prova lampante. Un grande uomo, prima che un grande campione. Voto 7.5
L'Olanda: Noi calciamo, e poco importa che si tratti della palla o di un avversario. Questo pare il primo comandamento degli olandesi, capitanati dal fumantino van Bommel ed esemplificati dall'intervento da galera di De Jong sul malcapitato Xabi Alonso. Le statistiche parlano di qualcosa come nove cartellini gialli estratti dall'arbitro - misericordioso in più d'una occasione, rivolgersi a Robben per ulteriori informazioni - in faccia agli oranje, con Heitinga che è riuscito addirittura a fare il bis. Voto 5
Webb: Estrae cartellini a destra e a manca, finendo col risultare addirittura troppo buono. Nega almeno un calcio di rigore (a Xavi) ed un paio di espulsioni (De Jong prima, Robben poi) non sembrando mai pienamente in controllo di una partita parecchio movimentata. Dall'ottimo direttore di gara ammirato tanto in Premier League quanto nella nerazzurra finale di Madrid, era lecito attendersi di più. Voto 5
Robben: Dribbla tutto ciò che gli capita a tiro, compreso un cartellino rosso. Eppure riesce a rovinare tutto facendosi ipnotizzare per ben due volte dal decisivissimo Casillas. Sangue troppo caldo, e la coppa vola a Madrid. Voto 5.5
La Spagna: Degno epilogo di un torneo iniziato male salvo poi concludersi nel miglior modo auspicabile per chi mangia paella e festeggia los Sanfermines. Villa è una maraVilla, Iniesta decisivo per dovere, Xavi consueto alchimista del centrocampo e Casillas saracinesca umana. ¡Campeones del mundo! Voto 8
Sudafrica 2010: Le vuvuzelas e la primera vez della Spagna, il polpo Paul e la Germania multietnica, «Waka Waka» e la cavalcata uruguagia. Ma anche l'Olanda eternamente seconda, la peggior Italia di sempre, il Maradona cittì vestito da sposo, le lacrime di Gyan e le cassanate degli invasori. Non è stato un inno allo spettacolo, ma la sufficienza è pienissima. Voto 6
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
Iniesta: Pensate che un gol segnato a pochi spiccioli dal termine di una finale mondiale sia il massimo? Se è così, vi sbagliate. Ed Iniesta, che si disfa dell'ormai obsoleta maglia priva di stella «mondiale» per celebrare la memoria del compianto Dani Jarque ne è la prova lampante. Un grande uomo, prima che un grande campione. Voto 7.5
L'Olanda: Noi calciamo, e poco importa che si tratti della palla o di un avversario. Questo pare il primo comandamento degli olandesi, capitanati dal fumantino van Bommel ed esemplificati dall'intervento da galera di De Jong sul malcapitato Xabi Alonso. Le statistiche parlano di qualcosa come nove cartellini gialli estratti dall'arbitro - misericordioso in più d'una occasione, rivolgersi a Robben per ulteriori informazioni - in faccia agli oranje, con Heitinga che è riuscito addirittura a fare il bis. Voto 5
Webb: Estrae cartellini a destra e a manca, finendo col risultare addirittura troppo buono. Nega almeno un calcio di rigore (a Xavi) ed un paio di espulsioni (De Jong prima, Robben poi) non sembrando mai pienamente in controllo di una partita parecchio movimentata. Dall'ottimo direttore di gara ammirato tanto in Premier League quanto nella nerazzurra finale di Madrid, era lecito attendersi di più. Voto 5
Robben: Dribbla tutto ciò che gli capita a tiro, compreso un cartellino rosso. Eppure riesce a rovinare tutto facendosi ipnotizzare per ben due volte dal decisivissimo Casillas. Sangue troppo caldo, e la coppa vola a Madrid. Voto 5.5
La Spagna: Degno epilogo di un torneo iniziato male salvo poi concludersi nel miglior modo auspicabile per chi mangia paella e festeggia los Sanfermines. Villa è una maraVilla, Iniesta decisivo per dovere, Xavi consueto alchimista del centrocampo e Casillas saracinesca umana. ¡Campeones del mundo! Voto 8
Sudafrica 2010: Le vuvuzelas e la primera vez della Spagna, il polpo Paul e la Germania multietnica, «Waka Waka» e la cavalcata uruguagia. Ma anche l'Olanda eternamente seconda, la peggior Italia di sempre, il Maradona cittì vestito da sposo, le lacrime di Gyan e le cassanate degli invasori. Non è stato un inno allo spettacolo, ma la sufficienza è pienissima. Voto 6
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
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