Rafalution, un bel sogno. Quando in campo Inter e Roma ancora si davano battaglia per uno scudetto poi tintosi di nerazzurro, la stragrande maggioranza della tifoseria juventina sognava il rivoluzionario Benitez ed i suoi prodi Torres e Mascherano. Poi, tre giorni dopo il triplice fischio finale che andava a sancire la fine del campionato, in Corso Galileo Ferraris 32 si sono presentati Gigi Delneri e Beppe Marotta. E via con la rivoluzione, l'italianissima rivoluzione. Pepe, Bonucci, Storari, Motta e Lanzafame vestiti di bianconero in un battibaleno, con l'uruguagio (ma di passaporto spagnolo) Martinez a fargli compagnia. Gli acquisti di Aquilani e Krasic, poi, parevano l'ideale complemento di un mercato florido in entrata ma ancora taciturno alla voce cessioni. E così Marotta ha pensato bene di rimboccarsi le maniche per regalare al popolo juventino una fine d'agosto al cardiopalmo. La cessione di Diego al Wolfsburg, ingenerosa dopo un ottimo precampionato, è figlia della sua difficile collocazione tattica: il dogmatico 4-4-2 delneriano non prevede trequartista, anche se un'eccezione per Doni era stata fatta, e con risultati lusinghieri (21 gol in due stagioni). Assieme al fantasista brasiliano, ha preso la porta anche Trezeguet: dopo dieci anni e 171 gol con la Juventus, il francoargentino si è sentito in dovere di assecondare sua moglie Beatrice, nativa di Alicante e smaniosa di veder indossare al marito il biancoblu dell'Hércules neopromosso nella Liga. Ed a fargli compagnia in Costa Blanca potrebbe esserci Camoranesi, anch'egli tentato da un'offerta dei blanquiazules. Ceduti due pilastri del reparto offensivo, Marotta è dovuto correre ai ripari in fretta. Forse anche troppa. Dopo lo scottante «no» ricevuto da Totò Di Natale, restio ad abbandonare Udine, il Direttore Generale juventino ha virato su Quagliarella, che non avuto remore nell'accettare la corte della Vecchia Signora, anteponendo la ragione ai sentimenti.
L'approdo dello scugnizzo di Castellammare di Stabia alla Juventus rimescola le carte dell'attacco bianconero. La sua polivalenza (seconda punta, ma anche centravanti ed esterno) rappresenta per Delneri un'importante variabile tattica, da sfruttare sin da subito: complice l'infortunio rimediato da Amauri in Europa League, l'esordio di Quagliarella potrebbe arrivare già domenica contro il Bari. La sua collocazione nello scacchiere tattico juventino rappresenta però un rebus per solutori più che abili. Centravanti con Del Piero come spalla, oppure seconda punta con Del Piero alle spalle (nelle gerarchie del tecnico)? E se lo si provasse ad imbastardire, stile Martinez, obbligandolo ad un lavoraccio in copertura nelle vesti di esterno di centrocampo non si sbalordirebbe nessuno.
Liberiamoci quindi delle redini, e lasciamo galoppare liberamente la fantasia. L'ipotesi più plausibile, quella di un Quagliarella in veste di sostituto dell'attempato Del Piero, consentirebbe al ventidue volte azzurro di agire in appoggio ad un centravanti fisico come Amauri, un po' come accaduto nell'ultima stagione a Napoli con Denis. E se invece dovesse vestirli lui, i panni del centravanti? Semplice, visto che al giocando al centro dell'attacco udinese ha messo a segno 33 gol (25 in campionato, 8 in Coppa UEFA) nel bienno trascorso in Friuli. Intrigante l'ipotesi di accoppiata con un altro ex giocatore dell'Udinese, Iaquinta: fisicamente differenti, ma tatticamente simili, essendo entrambi in grado di ricoprire indifferentemente entrambi i ruoli d'attacco previsti dal 4-4-2; in questo caso, sarebbe più probabile l'impiego di Iaquinta come prima punta, con Quagliarella a fargli da spalla. Ultima ipotesi, da riservare magari alle imprese disperate, quella che prevede Quagliarella esterno sinistro a centrocampo con licenza d'inserimento offensivo, per giocarsi il tutto per tutto quando non c'è più niente da perdere.
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
3 commenti:
www.pianetasamp.blogspot.com
Dubito che Quagliaraella possa essere utilizzato come esterno di centrocampo...ciao!
Antonio,
Parabéns pelo seu blog, continua excelente!
Se tiver uma oportunidade, visite o 'Guia Da Temporada 2010/2011' no 'Calcio Serie A' - http://calcioseriea.blogspot.com.
Abraços,
Hoy La Caldera del Diablo celebra:
- 14 años junto a Independiente, desde la aparición de la revista, en septiembre de 1996.
- 3 años en la web, cuando el 30 de agosto de 2007 comenzaba www.lacalderadeldiablo.blogspot.com
Te invitamos a visitarnos y dejar tu mensaje.
Saludos
Emiliano
La Caldera del Diablo
http://www.lacalderadeldiablo.blogspot.com
Posta un commento