E pensare che la scorsa stagione s'era conclusa così bene. Inter e Roma s'erano rese protagoniste di un finale di campionato avvincente come non si vedeva da anni, denso di emozioni e impreziosito da sorpassi e controsorpassi. La stessa Inter, guidata dal rimpianto José Mourinho, s'issava in vetta all'Europa sei giorni dopo essersi cucita sul petto il tricolore per quinta volta filata, consentendo all'Italia di mantenere i quattro - vitali - posti in Champions League anche per la stagione a venire. Poi il buio. L'ItaLippi, umiliante e umiliata, un mercato afono alla voce acquisti ma assai loquace per quanto concerne le cessioni: Balotelli ha già fatto le valigie, Diego lo emulerà presto. In entrata? Il nulla, o quasi: eccezion fatta per la consueta rivoluzione estiva del Genoa (molti acquisti, ma altrettante cessioni) da segnalare appena l'imberbe prodigio Coutinho ed il puledro Krasic. Forse arriverà Ibrahimovic, ma sarà davvero troppo poco. E la recente eliminazione patita dalla Sampdoria, che ci costa un provvisorio distacco di 5,1 punti dai tedeschi nel ranking UEFA e quindi una squadra in Champions League, è un boccone troppo amaro.
Mi spiace, ma la voglia di redigere la consueta presentazione del campionato che va ad iniziare è svanita, proprio come il sogno di Pazzini, Cassano ed i trentamila di Marassi.
Mi spiace, ma la voglia di redigere la consueta presentazione del campionato che va ad iniziare è svanita, proprio come il sogno di Pazzini, Cassano ed i trentamila di Marassi.
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