PARTITA – Entrambe le squadre presentano un 4-3-3, anche se quello del Chelsea diventa all’occorrenza un 4-5-1 quando gli avversari sono in possesso palla, a differenza di quello dello United, che come esterni offensivi sfoggia Cristiano Ronaldo a sinistra (in questa posizione per tenere basso Essien, terzino destro dei Blues) e Tévez o Rooney – i due si scambiano spesso la posizione – sulla destra. La presenza di Tévez in avanti al posto di Park è l’unica sorpresa, visto che si prevdeva un impiego in campo del coreano, più utile tatticamente. Nel Chelsea invece Essien viene riconfermato sulla destra in difesa in modo da consentire la contemporanea presenza di Lampard e Ballack a centrocampo. Sulla sinistra in attacco c’è Malouda anziché Kalou.
Dopo il quarto d’ora iniziale di studio reciproco da parte delle due squadre, il Manchester sale in cattedra. I Red Devils stazionano stabilmente nella metà campo del Chelsea, e questa supremazia territoriale viene concretizzata al
Nella ripresa il Chelsea torna in campo con la voglia che ne aveva contraddistinto il finale di prima frazione, rendendosi nuovamente pericoloso dalle parti di Van der Sar con Essien e Ballack, ma i tentativi dei Blues terminano entrambi fuori dalla porta dello United. Anche il Manchester però si fa vedere in attacco, e la prima parte del secondo tempo è resa avvincente dagli sforzi delle due squadre, ma il Manchester risente della stanchezza attorno alla metà del secondo tempo, e da lì in poi è assedio del Chelsea, che riesce a far paura al “numero
L’extra time inizia con la sostituzione di Malouda, al cui posto entra Kalou. Il Chelsea sfiora subito dopo il cambio il gol del 2-1 con Lampard che, servito all’altezza del dischetto da Ballack, si gira e con il sinistro calcia il pallone che si stampa sulla traversa. Il Chelsea continua a fare la partita, ma anche lo United sa rendersi pericoloso: le fughe in velocità di Ronaldo prima ed Evra poi mettono in grossa difficoltà la – stanca – difesa dei Blues. Sul pallone messo al centro dal francese, in particolare, i Blues rischiano di capitolare, ma è il capitano Terry a salvare la porta sguarnita impattando di testa il sinistro a botta sicura di Giggs, che manca l’occasione di rendere unica questa serata. Se nel primo tempo supplementare le occasioni non mancano, come anche i cambi (fuori Joe Cole e dentro Anelka nel Chelsea e Nani al posto di Rooney nello United), nel secondo la partita si fa avara di occasioni ma non di emozioni: al
Privo di Drogba, che sarebbe certamente andato sul dischetto, il Chelsea è costretto ad inventarsi Ashley Cole rigorista. L’inglese non sbaglia – come, del resto, tutti i suoi compagni – e si va al calcio di rigore decisivo col Chelsea che, segnando, si porterebbe il trofeo a casa. Ed è in quel momento che la dea bendata decide di riprendersi tutto ciò che aveva dato ai Blues durante il torneo: Terry, il capitano, l’uomo simbolo dei Blues, scivola al momento della battuta e il pallone scivola fuori, prolungando la sofferenza dei tifosi. Anderson e Kalou segnano, Giggs anche. Anelka però sbaglia, e il Manchester United mette in bacheca la sua terza Coppa dei Campioni.
Manchester United -Chelsea 7-6 d.c.r. (1-1 dopo tempi regolamentari)
Marcatori: Cristiano Ronaldo (M) al
Calci di rigore: Tevez gol, Ballack gol, Carrick gol, Belletti gol, Cristiano Ronaldo parato, Lampard gol, Hargreaves gol, A. Cole gol, Nani gol, Terry fuori. Oltranza: Anderson gol, Kalou gol, Giggs gol, Anelka parato
Manchester United (4-3-3): Van der Sar; Brown, Ferdinand, Vidic, Evra (dal
Chelsea (4-3-3): Cech; Essien, Carvalho, Terry, A. Cole; Ballack, Makelele (
Arbitro: Michel (Svk).
Note: stadio tutto esaurito. Espulso Drogba al
Antonio Giusto
Fonte: SportBeat
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