Nasci (Bentivoglio) e cresci (Sala Bolognese) in provincia. Inizi a giocare a pallone in città (Bologna) ma per diventare calciatore vero fai le valigie, attraversi la Manica ed impari il cockney, il dialetto londinese. Questa è la storia di Fabio Borini, interessantissimo prospetto del Chelsea cui Carletto Ancelotti ha già regalato qualche sprazzo di grande calcio in prima squadra.
La svolta per Borini arriva nell'estate del 2007, quando Frank Arnesen (ds del Chelsea) e Carlo Jacomuzzi (osservatore dei Blues) si presentano a casa sua: lo vogliono portare a Londra. Papà Roberto e mamma Cinzia (un passato da maratoneta) accettano, e non potrebbe essere altrimenti: il sogno di Fabio - diventare un calciatore, of course - sta per avverarsi, non possono certo sbarrargli la strada verso la felicità. La firma sul contratto - 4 anni, il primo di scolarship (apprendistato), gli altri tre da professionista - è una formalità, ed il 6 agosto Borini è già in viaggio per Londra.
Nell'Academy del Chelsea il ragazzo ha a disposizione tutto ciò di cui ha bisogno. E non esita a garantirsi un mental coach - Roberto Civitarese - per completare l'opera. Con la squadra riserve si toglie importanti soddisfazioni, tra cui un gol ad Old Trafford in un match valido per l'FA Youth Cup, l'FA Cup versione baby. Il gol ai Red Devils rappresenta la ciliegina su una torta farcita dai 10 gol messi a segno in 11 partite disputate nella stagione 2008-09.
Visti i numeri ed i movimenti in campo, al Cobham Sportsground (dove si allena il Chelsea) si è subito cominciato ad accostare Borini a Pippo Inzaghi. E non gli si può dar torto.
Classe 1991, destro naturale, normolineo (178 cm x 73 kg) asciutto, Borini è un opportunista d'area di rigore. Freddo sotto porta, attacca lo spazio e «sente» il gol: pare sia sempre al posto giusto nel momento giusto. Non propriamente un marcantonio, predilige il gioco palla a terra e, se necessario, è in grado di defilarsi lasciando ad un compagno il centro dell'area. Deve ancora migliorare il sinistro e la conclusione, ma di tempo per crescere ne ha ancora parecchio.
Sul finire del 2009 ha anche collezionato qualche minuto in prima squadra: esordio in Premier League contro il Tottenham il 20 settembre; meritatamente titolare contro il QPR in Carling Cup tre giorni dopo; anche un assaggio di Champions contro l'APOEL Nicosia nel 2-2 dell'8 dicembre. Casiraghi lo ha anche convocato in Under 21, facendolo esordire contro l'Ungheria.
Quest'anno volge ormai al termine, ma siamo sicuri che Borini firmerebbe per vivere un 2010 ricco di soddisfazioni almeno quanto questo 2009 che se ne va.
Fonte: Goal.com
La svolta per Borini arriva nell'estate del 2007, quando Frank Arnesen (ds del Chelsea) e Carlo Jacomuzzi (osservatore dei Blues) si presentano a casa sua: lo vogliono portare a Londra. Papà Roberto e mamma Cinzia (un passato da maratoneta) accettano, e non potrebbe essere altrimenti: il sogno di Fabio - diventare un calciatore, of course - sta per avverarsi, non possono certo sbarrargli la strada verso la felicità. La firma sul contratto - 4 anni, il primo di scolarship (apprendistato), gli altri tre da professionista - è una formalità, ed il 6 agosto Borini è già in viaggio per Londra.
Nell'Academy del Chelsea il ragazzo ha a disposizione tutto ciò di cui ha bisogno. E non esita a garantirsi un mental coach - Roberto Civitarese - per completare l'opera. Con la squadra riserve si toglie importanti soddisfazioni, tra cui un gol ad Old Trafford in un match valido per l'FA Youth Cup, l'FA Cup versione baby. Il gol ai Red Devils rappresenta la ciliegina su una torta farcita dai 10 gol messi a segno in 11 partite disputate nella stagione 2008-09.
Visti i numeri ed i movimenti in campo, al Cobham Sportsground (dove si allena il Chelsea) si è subito cominciato ad accostare Borini a Pippo Inzaghi. E non gli si può dar torto.
Classe 1991, destro naturale, normolineo (178 cm x 73 kg) asciutto, Borini è un opportunista d'area di rigore. Freddo sotto porta, attacca lo spazio e «sente» il gol: pare sia sempre al posto giusto nel momento giusto. Non propriamente un marcantonio, predilige il gioco palla a terra e, se necessario, è in grado di defilarsi lasciando ad un compagno il centro dell'area. Deve ancora migliorare il sinistro e la conclusione, ma di tempo per crescere ne ha ancora parecchio.
Sul finire del 2009 ha anche collezionato qualche minuto in prima squadra: esordio in Premier League contro il Tottenham il 20 settembre; meritatamente titolare contro il QPR in Carling Cup tre giorni dopo; anche un assaggio di Champions contro l'APOEL Nicosia nel 2-2 dell'8 dicembre. Casiraghi lo ha anche convocato in Under 21, facendolo esordire contro l'Ungheria.
Quest'anno volge ormai al termine, ma siamo sicuri che Borini firmerebbe per vivere un 2010 ricco di soddisfazioni almeno quanto questo 2009 che se ne va.
Fonte: Goal.com
1 commento:
Feliz año nuevo, con los ánimos renovados y la mejor de las suertes.
Emiliano
La Caldera del Diablo
http://www.lacalderadeldiablo.blogspot.com
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