Una paratissima su Berg, poi un impeccabile rigore (segnato, mica parato), quindi una parola di troppo, ed ecco il pesantissimo giallo sventolatogli in faccia dal direttore di gara. Condannato ad assistere alla finale dell’Europeo Under 21 dalla tribuna per un cartellino giallo, (finale terminata con il successo tedesco con gli inglesi penalizzati dalla pessima prestazione di Loach, secondo proprio di Hart), ha sofferto più di tutti per non aver potuto aiutare i suoi compagni in campo. Chissà, forse, se l’ex portiere dello Shrewsbury Town (l’esordio, in Conference, il 20 aprile 2004, a 17 anni ed un giorno) fosse stato tra i pali anche la sera del 29 giugno in quel di Malmö, magari l’esito sarebbe stato diverso, o quantomeno l’Under 21 inglese avrebbe evitato la figuraccia…
Detto dell’esordio con lo Shrewsbury Town, con cui rimane fino al 2006, quando il Manchester City allora guidato da Stuart Pearce (attuale tecnico della selezione Under 21 inglese) versa 600.000 pounds (poi divenuti 1.500.000) nelle casse degli Shrews per assicurarsi le prestazioni dell’allora 19enne estremo difensore. Con il City riesce ad esordire in Premier League (senza prendere gol, tra l’altro) contro lo Sheffield United, prima di essere mandato ad accumulare esperienza in League One con Tranmere Rovers e Blackpool. La stagione 2007/08 è per lui da incorniciare: non solo conquista una maglia da titolare in Premier, ma riceve anche la chiamata di Capello per aggregarsi alla Nazionale, con cui esordisce il 1° giugno 2008, a Port of Spain, in un’amichevole contro Trinidad & Tobago conclusa a rete inviolata.
Dopo le 32 presenze nella prima, vera stagione al City, Hart è convinto che sia giunto il suo momento ma la dirigenza dei Citizens è di parere opposto: a gennaio viene messo sotto contratto Shay Given, che relega Hart in panchina, costringendolo a lasciare nuovamente Manchester, alla volta di Birmingham. Giunge così l’ufficializzazione del prestito ai Blues per la stagione 2009/10, nella speranza che possa finalmente esprimere il proprio potenziale con continuità. E a giudicare da come ha affrontato l’europeo di categoria, c’è da giurare che ci riuscirà.
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
Detto dell’esordio con lo Shrewsbury Town, con cui rimane fino al 2006, quando il Manchester City allora guidato da Stuart Pearce (attuale tecnico della selezione Under 21 inglese) versa 600.000 pounds (poi divenuti 1.500.000) nelle casse degli Shrews per assicurarsi le prestazioni dell’allora 19enne estremo difensore. Con il City riesce ad esordire in Premier League (senza prendere gol, tra l’altro) contro lo Sheffield United, prima di essere mandato ad accumulare esperienza in League One con Tranmere Rovers e Blackpool. La stagione 2007/08 è per lui da incorniciare: non solo conquista una maglia da titolare in Premier, ma riceve anche la chiamata di Capello per aggregarsi alla Nazionale, con cui esordisce il 1° giugno 2008, a Port of Spain, in un’amichevole contro Trinidad & Tobago conclusa a rete inviolata.
Dopo le 32 presenze nella prima, vera stagione al City, Hart è convinto che sia giunto il suo momento ma la dirigenza dei Citizens è di parere opposto: a gennaio viene messo sotto contratto Shay Given, che relega Hart in panchina, costringendolo a lasciare nuovamente Manchester, alla volta di Birmingham. Giunge così l’ufficializzazione del prestito ai Blues per la stagione 2009/10, nella speranza che possa finalmente esprimere il proprio potenziale con continuità. E a giudicare da come ha affrontato l’europeo di categoria, c’è da giurare che ci riuscirà.
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
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