Per quattro anni all’America di Calì, la scorsa estate è stato acquistato dal Cruzeiro, che a causa di beghe relative al suo tesseramento non l’ha mai potuto utilizzare. In maniera abbastanza inspiegabile, viste le notevoli doti del ragazzo, è stato ceduto in prestito al Vitória.
sabato 24 gennaio 2009
Generazione di Talenti: Reina
Per quattro anni all’America di Calì, la scorsa estate è stato acquistato dal Cruzeiro, che a causa di beghe relative al suo tesseramento non l’ha mai potuto utilizzare. In maniera abbastanza inspiegabile, viste le notevoli doti del ragazzo, è stato ceduto in prestito al Vitória.
mercoledì 21 gennaio 2009
Generazione di Talenti: Bernardo
martedì 20 gennaio 2009
Cruzeiro 4 X 5 Atlético-PR: jogaço!
lunedì 19 gennaio 2009
Johnny Depp e Gargamella
Le chiavi di ricerca che hanno condotto svariati navigatori sul mio blog, però, sono quantomeno curiose: la prima, praticamente sempre in vetta nelle classifiche mensili, è… «Johnny Depp». Presenti anche «Gargamella», «capelli Amauri», «Kaká all’Inter», «sono il più forte», «+raggione», «500.000 milioni», «abilità tecniche Aquivaldo Mosquera Siviglia», «capelli di Lavezzi», «dribblare come Cristiano Ronaldo», «fidanzata Balotelli», «Garrincha 11 figli», «Ibra non gioca a calcio a?certo», «indovino calcio», «la fidanzata di Pato», «la fidanzata di Drogba», «orologi con motivi di cleb italiani di calcio», «somiglianza somiglianza», «squadra calcio sou thorpe», «uno». Questo per il solo mese di gennaio, dato che non ho tempo né voglia di proseguire la mia ricerca.
Wijnaldum: sognando Seedorf
BIO
Nome completo: Emile Georginio Gregion Wijnaldum
Nato il: 11 novembre 1990
Nato a: Rotterdam (Olanda)
Nazionalità: olandese
Altezza: 172 cm
Peso: 62 kg
Ruolo: centrocampista
Squadra: Feyenoord (2010)
PRIMI PASSI – Il piccolo Wijnaldum, anzi, Boateng (Wijnaldum è il cognome di sua madre, che prenderà quando i suoi genitori divorzieranno), da piccolo sognava di diventare uno sportivo, ma non certo un calciatore. «Gini» sogna di fare l’acrobata finché, a 7 anni, scopre il calcio, ed è amore a prima vista. Entra nelle giovanili dello Sparta Rotterdam, incoraggiato da sua nonna (abita con lei da quando sua madre si è trasferita ad Amsterdam per lavoro), che ritiene il calcio assai meno pericoloso delle acrobazie che tanto appassionano il nipotino. Allo Sparta rimane per sette anni, poi trasloca sull’altra sponda calcistica di Rotterdam: passa al Feyenoord.
FEYENOORD – In biancorosso cresce sotto la guida dei vari tecnici delle giovanili, Michel Valke, il suo assistente Gaston Taument, Igor Korneev, che ne affina la tecnica, e Henk Fraser, l’ultimo prima della chiamata in prima squadra. Con Erwin Koeman in panchina disputa la Efes Pilsen Cup nel gennaio 2007, prima di esordire in campionato ad appena 16 anni e 148 giorni l’8 aprile 2007. Contro il Groningen il Feyenoord è decimato da infortuni e squalifiche, e Wijnaldum coglie l’occasione per esordire in prima squadra. Il match finisce 4-0 per gli ospiti, con doppiette di Lovrè e van de Laak, ma il ragazzino fa faville, tanto da meritarsi la palma di migliore in campo. Due altri scampoli di partita, e per il 2006-07 basta. Nella stagione successiva il ragazzo gioca con maggiore continuità (10 partite per un totale di 310 minuti) trovando il primo gol tra i professionisti al 74’ di Feyenoord-Heracles 6-0 del 2 dicembre 2007. In questa stagione è divenuto uno dei punti fermi del Feyenoord di Verbeek, giocando da titolare tutti i match di campionato per un totale di 1403 minuti giocati, la striscia di gare giocate consecutivamente è però destinata ad interrompersi: nel 3-1 sul NAC Breda del 26 dicembre Wijnaldum si è fratturato un dito del piede, infortunio che lo terrà lontano dai campi di gioco per almeno tre settimane. Oltre all’infortunio, di questa stagione c’è molto da segnalare, soprattutto il gol segnato al Kalmar in Coppa Uefa il 2 ottobre, anche se gran parte del merito di quel gol è da attribuire a Petter Wasta, portiere degli svedesi. Una marcatura anche in campionato, contro il Roda, esattamente un mese dopo il gol al Kalmar.
SCHEDA TECNICA – Destro naturale, brevilineo (172 cm x 62 kg), fisico asciutto, rapido nello spazio, che attacca con costanza, bravo di testa a dispetto della statura ridotta, è portentoso nell’uno-contro-uno. Proprio questa sua gran capacità di saltare l’uomo, anche in corsa se necessario, può rivelarsi il suo più grande difetto: spesso si perde in preziosismi, sia in zone del campo pericolose che in momenti non indicati. Con l’approdo tra i professionisti, sono diminuiti sia il fatturato realizzativo (3 gol in 2 stagioni e mezzo al De Kuip) che gli inserimenti in area, assai costanti quando militava nelle giovanili. Nato esterno (destro o sinistro fa poca differenza) di centrocampo, Wijnaldum si trova più a proprio agio nella posizione di trequartista laterale, che gli consente di accentrarsi con maggiore regolarità. Il ragazzo però può ricoprire praticamente ogni ruolo dalla metà campo in su, eccezion fatta per quello di prima punta. Nel dribbling ricorda Robinho, le movenze sembrano rubate al primo Ronaldinho europeo, mentre la duttilità tattica e l’acconciatura lo avvicinano al Seedorf doriano.
MERCATO – Il ragazzo sogna la Premier, e su di lui hanno già messo gli occhi Chelsea, Liverpool ed Everton, che l’hanno fatto seguire in più di una occasione. Non solo Inghilterra però: oltre al solito Real Madrid, un pensierino su Wijnaldum lo hanno fatto anche Corvino e Marino, con il secondo intenzionato a portarlo a Napoli, dove potrebbe ricoprire qualsiasi ruolo nella seconda linea a 5 dei partenopei. Un’altra italiana a cui farebbe assai comodo è il Milan, dove «Gini» potrebbe diventare il successore di Ronaldinho.
domenica 18 gennaio 2009
Promossi&Bocciati di Atalanta-Inter: Dea di nome e di fatto, la difesa di Mou è un colabrodo!
Crespo: Mourinho gli dà fiducia schierandolo per la prima volta dal primo minuto in campionato, ma lui delude: ennesima partita sottotono. Appendere gli scarpini al chiodo per dedicarsi al telecronismo (è brutto dirlo, ma è meglio dietro al microfono che in campo ormai) a tempo pieno non sarebbe una cattiva idea. Voto 5
Ibrahimovic: Non è in giornata, però trova il gol, proprio come sabato scorso contro il Cagliari. Stavolta però la marcatura non porta punti, e il giallo rimediato a causa del diverbio con Rizzoli al termine della prima frazione di gioco gli precluderà la presenza in campo con la Samp. Voto 5
Atalanta: Del Neri ha forgiato un gioiello le cui gemme più preziose e splendenti sono Doni e Floccari. Meritano una menzione però anche diversi altri componenti della squadra: Guarente, Garics, Ferreira Pinto, Valdes, Bellini… Voto 8
Burdisso: Samuel, pur febbricitante, avrebbe fatto meglio. Burdisso delude sempre di più, dimostrando costantemente la propria inadeguatezza. Non è «da Inter», ma Mourinho pare non rendersene conto. Voto 5
Inter: Un’Inter così brutta non la si vedeva da tempo. Surclassata dall’Atalanta nel primo tempo, nella ripresa limita i danni grazie alla magnanimità degli avversari ed al palo che nega il 4-0 a De Ascenctis. Voto 4,5
Floccari: Migliora di giorno in giorno, di partita in partita. Contro l’Inter fa vedere cose egregie, ed il gol che apre le marcature è sicuramente la sua perla di giornata. Voto 7,5
La difesa dell’Inter: Deludente è dir poco: ogni volta che il pallone arriva in area è allarme rosso. Responsabilità su tutti e tre i gol, anche se la deviazione di Ibra sul 2-0 è dettata dalla sfortuna, oltre ad essere opera di un attaccante. Voto 4
Maicon: È il miglior terzino destro al mondo, e deve dimostrarlo sempre. Contro l’Atalanta stenta nel primo tempo per poi dare qualche timido segnale di risveglio nella ripresa, ma il travolgente «lateral direito» ammirato numerose volte in questa stagione è tutt’altra cosa. Voto 5,5
Adriano: Mourinho lo illude promettendogli un posto da titolare salvo poi spedirlo in panchina. Lui non si demoralizza e nei 45’ di campo (terreno di gioco in pessime condizioni, voto: 4) prova a ravvivare la squadra. Voto 6
Guarente: Il migliore del centrocampo atalantino, probabilmente perché l’unico a mantenere la medesima posizione in campo per tutti i 90 minuti. Aiuta dietro e prova anche la conclusione. Voto 6,5
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
mercoledì 14 gennaio 2009
Cristiano Ronaldo a quattro zampe
lunedì 12 gennaio 2009
Essien, Pato, Kaká e Ronaldinho nerazzurri
- Essien fu visionato a lungo dall’Inter in seguito al brillante Mondiale under-17 disputato in Nuova Zelanda nel 1999, prima che arrivasse il Bastia a mettere sotto contratto la giocane promessa del Liberty Professional.
domenica 11 gennaio 2009
Generazione di Talenti: Simpson
Jay Simpson: 1988 - Inghilterra
mercoledì 7 gennaio 2009
Guilherme, il Nordestino che vuole diventare Romario
BIO
Nato il: 22 ottobre 1988
Nato a: Imperatriz (Brasile)
Nazionalità: brasiliana
Altezza: 174 cm
Peso: 73 kg
Ruolo: Prima/Seconda punta
Squadra: Cruzeiro (2012)
NORDESTE - Guilherme Milhomem Gusmão nasce ad Imperatriz, nello stato del Maranhão, Nordeste del Brasile, il 22 ottobre 1988. Cresce a pochi chilometri da lì, a Bacabal, con il solo padre Nilson a guidarlo (quando può, dato il signor Gusmão per lavoro guida gli autobus ad Imperatriz ed è poco presente in casa): sua mamma infatti li abbandona quando Guilherme ha appena due anni. Il bambino cresce allora con il pallone tra i piedi, e a quanto pare ci sa fare con la «bola», tanto da attirare le attenzioni del Real Salvador di Bahía, che lo mette sotto contratto nel 2001. Pochi mesi, e nel settembre del 2003 Guilherme fa di nuovo le valigie: addio Maranhão, si va nel Minas Gerais, a Belo Horizonte, per indossare la prestigiosa casacca del Cruzeiro.
MINEIRÃO - Dopo la consueta trafila giovanile con la maglia della «Raposa» arriva la grande occasione: nel gennaio del 2007 c'è la Copa São Paulo Juniores. Il torneo gli offre una grande occasione di mettersi in luce, e lui la sfrutta alla grande: 7 goal, altrettanti assist e «Copinha» vinta in finale ai danni del San Paolo padrone di casa. Immediata, arriva la chiamata di Paulo Autori, tecnico della prima squadra che lo vuole con sé per il Campionato Mineiro. Anche qui, il menino di Bacabal fa meraviglie: segna 4 goal, uno dei quali nella finale d'andata stravinta (5-0 per quelli in maglia celeste) contro gli acerrimi rivali dell'Atletico Mineiro. Nel 2007 c'è anche il Brasilirão, in cui marca 10 reti in 26 partite giocando da spalla di Marcelo Moreno. I tifosi, estasiati, inneggiano al «matador» Guilherme, sempre più idolo del Mineirão, dove, appena due anni prima, faceva il raccattapalle.
BOOM! - Con l'addio di Moreno, attratto dai petroldollari ucraini dello Shakhtar Donetsk, Guilherme si ritrova a fare il centravanti, e per immedesimarsi al meglio nella parte sceglie il numero 11, quello di Romario. È proprio al Baixinho che Guilherme s'ispira: anche lui, a dispetto di un fisico non proprio da granatiere, vuole metter dentro parecchi palloni. A fine stagione saranno 20, 18 (in 32 partite) nel Brasileirão, che lo vede arrivare quinto in classifica marcatori, e 2 (in 8 match) in Copa Libertadores. Grazie ai goal di «Guiga» il Cruzeiro conclude il campionato al terzo posto, guadagnandosi un posto in Libertadores, ma difficilmente Guilherme indosserà la maglia celeste nella massima competizione sudamericana, visto il gran numero di club interessatisi a lui dopo il «boom» di questa stagione.
SCHEDA TECNICA - Destro naturale (ma con il sinistro se la cava ugualmente assai bene) brevilineo (174cm x 73 kg), fisico compatto, rapido nel breve e capace nell'uno-contro-uno e nel colpo di testa, Guilherme può ricoprire svariati ruoli della prima linea: centravanti o seconda punta non fa differenza, e può addirittura giocare da trequartista. vista una visione di gioco superiore alla media. Da seconda punta ha giocato quando ad affiancarlo c'era l'ingombrante Marcelo Moreno, in compagnia del quale Guilherme giostrava qualche metro più lontano dalla porta, decentrato (sinistra o destra non fa differenza) per poter convergere al centro alla ricerca del tiro da fuori oppure servire pregiati assist ai compagni. Quando gioca da prima punta, come spesso capitato in questa stagione, Guilherme perde in creatività (meno assist per i compagni, quindi), ma guadagna moltissimo in fase realizzativa: giocando prevalentemente negli ultimi 16 metri segnare è più facile, soprattutto se si è dotati del suo killer-instict sottoporta, dove non ha difficoltà a metterla dentro con il destro, il sinistro e, a dispetto dell'altezza, anche con la testa.
MERCATO - A Guilherme si sono interessati svariati club europei, tra cui il Palermo, sempre vigile sui giovani talenti brasiliani. Su di lui hanno messo gli occhi anche diverse squadre francesi, Lione in testa, che vede in lui un possibile sostituto di Benzema, ma anche il PSG. Hanno chiesto informazioni anche il Villarreal e, soprattutto, il Real Madrid, che tempo fa ha inviato al Mineirão l'osservatore Miguel Angel Portugal per saperne di più sul ragazzo. Costa 15 milioni, ed è un vero affare.
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com
lunedì 5 gennaio 2009
Juve, né Diego, né Messi, il vice Nedved lo trovi a Valencia...
I sostenitori del «blatteriano» 6+5 hanno già la risposta pronta: Paolo De Ceglie, puledro nato ad Aosta, ma cresciuto con indosso i colori bianconeri. Italiano, giovane, forte fisicamente ed in grado di giostrare sia sulla seconda che sulla terza linea. Il difetto, però, è facile da individuare: non è, né probabilmente sarà mai, un fuoriclasse, ciò che invece è già David Silva.
L’esterno del Valencia è ciò che fa al caso della Juventus: gran corsa, capacità d’inserimento e, soprattutto, buona confidenza con il goal: sabato ne ha realizzati due contro l’Atletico Madrid, alla prima gara da titolare (su tre disputate) dal 30 agosto a questa parte a causa di problemi alle caviglie. Per quanto riguarda la concorrenza a livello europeo, la Juve pare l’unica squadra davvero interessata al giocatore: Real e Barça in Spagna sono ben coperte sull’out mancino; in Italia l’Inter gioca con il rombo e l’«albero di Natale» rossonero non prevede esterni; oltremanica nessuno necessita urgentemente di un esterno mancino di centrocampo.
Il Valencia, poi, ha oltre 150 milioni di debiti, e la costruzione del «Nou Mestalla» sottrarrà altri 200 milioni dalle casse dei «Ches». Sì Juve, Silva è in vendita e fa proprio al caso tuo.
Antonio Giusto
Fonte: Goal.com